Si è svolta ieri, a Vicenza, l’inaugurazione di Ponte Pusterla, chiuso per l’alluvione dello scorso anno e risistemato con lavori di manutenzione, perché la forza delle acque ne avevano compromesso la stabilità e la sicurezza.
Palloncini colorati, una banda musicale che suonava, castagne e alpini che dispensavano vino, zucchero filato per i più piccoli. Nelle vetrine dei negozi della zona le fotografie dell’alluvione dell’anno scorso: strade coperte d’acqua e fango, mobili e oggetti d’arredamento rovinati e ammucchiati lungo le strade, volontari che pulivano dal fango cantine, locali, negozi…
Lo scorso anno una parte del centro storico di Vicenza, e alcuni paesi limitrofi erano sotto acqua. Quest’anno l’antico Ponte Pusterla è di nuovo aperto alla circolazione, ed è una cosa positiva. Ma come non pensare a quello che è accaduto a Genova pochi giorni fa? E l’anno prossimo?
Possiamo essere orgogliosi del nostro progresso tecnico-tecnologico. Ma la Natura, poi, ci chiede il conto.
Ma sai che io e mia moglie avevamo prenotato a Vicenza proprio il giorno dell’alluvione? In viaggio, saputo del disastro abbiamo dirottato su Verona. Non immaginavo che fosse necessario un anno per rimarginare la ferita. Comunque sono contento. La prossima volta niente ci fermera’ per visitare la bella Vicenza.
Per cio’ che riguarda le nostre alluvioni, spiegarle agli stranieri con tutto il corollario di malaedilizia, abusivismo, piani regolatori, condoni ecc… e’ davvero difficile. Mia moglie mi guarda come un alieno…
@ Zappatore a Tokyo: sì, difficile spiegare a chi non è italiano le nostre “particolarità” sociali… Oggi sotto al ponte l’acqua è di nuovo alta. La prossima volta che passi per Vicenza fami un fischio che ti faccio da Cicerone 😉
A presto,
Davide
Grazie! Ti disturbero’ molto volentieri (^_^)