Viola… cornuta e del pensiero

L’anno scorso in questa stagione ho messo alla dipladenia un bel cappotto bianco, di tessuto non tessuto, pensavo bastasse.
Mi avevan detto che a primavera sarebbe stata rigogliosissima.
Ho atteso la rinascita. Poi mi sono arresa al fatto che era proprio quel che sembrava: morta stecchita.

Quest’anno l’ho ritirata in casa. Ora fa bella mostra in corridoio, i gatti non la importunano e non raspano la terra.
Cosa mettere sul davanzale vuoto?
Ho provato con le violette.
Non mi piacciono troppo quelle con petali grossi come orecchie di elefanti e colori sgargianti.
Ho messo la viola cornuta e la viola del pensiero.
Sembrano delicate e timide, ma pare resistano al freddo, anche senza cappotto!

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Interior gardens di Haike Falkenberg

Vi segnalo quest’opera da poco pubblicata.
Potete vedere il progetto su Issuu cliccando qui.
Chissà se faranno anche una traduzione in italiano…

Book, 22 x 28 cm. 224 Pages.
Hardcover with linen back.
Author: Haike Falkenberg
Graphic Design and Layout: Andreas Hidber
Publisher: Birkhäuser Verlag, Basel
Printer: Kösel, Altusried-Krugzell
Typefaces: Tiempos Text by vllg.com and Brauer Neue by lineto.com
ISBN: Deutsche Ausgabe 978-3-0346-0623-3
ISBN: English Edition 978-3-0346-0620-2

I am reporting this book.
You can see the project on Issuu. Clic here.

Lo sfondo scrivania di Novembre / Wallpaper for November

C’è del fascino anche nella nebbia, in un paesaggio che si nasconde nella Natura, tra delle gocce di acqua sospese nell’aria. Le forme che affiorano, come in un sogno, diventano emozioni, pensieri, speranze…

Questo mese scaricabile in nuovi formati: 1920×1028 pixel, 1440×900 pixel e il classico 1280×1024 pixel.
Buon mese di novembre.

There is some charm even in the fog, in a landscape that hides in nature between the drops of water suspended in the air. The forms that emerge, as in a dream, become emotions, thoughts, hopes …
This month in new downloadable formats: 1920×1028 pixel, 1440×900 pixel and the classic 1280×1024 pixel.
Merry month of November.

Rosso… coccinella

di Maddalena Barattini

Quando ho piantato i finocchi speravo di mangiarli.
Li immaginavo croccanti e saporiti, sporchi di terra, ma una volta ripuliti, bianchissimi!
Invece devo aver sbagliato la luna, così sono andati subito “in castello”.

Li ho tenuti e fanno la loro bella figura lo stesso, profumano e danno un tocco di grazia a quella parte dell’orto, tra le melanzane e le bietoline.
Stanno ancora lì, piattaforma spaziale…una coccinella è appena atterrata, o forse prende il sole a testa in giù, scaldandosi il sedere!

Sulla potatura (VIII). Come potare le rose?

Chi non desidera un roseto colmo di fiori? Chi non brama di vedere tanti boccioli schiudersi in una festa profumata di colori? Le rose sono quei fiori che nel mio immaginario “collettivizzato” associo a signore non più in giovane età che fanno dei loro roseti la primavera di una nuova giovinezza.
Eccola la signora amante delle rose: un poco grassottella, ma non troppo, con un cappello di paglia in testa, le cesoie in una mano e il cesto nell’altra, occhiali da vista tondi, camicetta azzurra e scialle in lana fatto a mano da lei stessa, una gonna che arriva fino a sotto le ginocchia, calzini beige e sandali. Un piccolo cagnolino da compagnia, dal pelo bianco, le sta sempre appresso.

Forse mi sono dilungato un po’ troppo. Ritorno al tema. Come si potano le rose?
Con le cesoie.
Sì, ma in che modo?
Lasciate che vi racconti.

Ci sono rose e rose e vari tipi di rosai: a cespuglio, ad alberello, rampicanti…
Come potete immaginare l’argomento è vasto e complesso, ma spero di riuscire a trasmettere concetti semplici e operazioni facili. Poi ognuno, per i suoi interessi, approfondirà.

1. La prima cosa da ricordare – se belle rose volete – è che la potatura va eseguita con regolarità, sia per il bene dei fiori che della vegetazione, e quindi della forma, del vostro roseto.

2. Quando dunque potare?
Dal 15 gennaio al 15 marzo, a seconda del vostro clima, e solitamente 2-3 settimane prima della ripresa vegetativa. Apro parentesi: fanno eccezione le rose rampicanti, che si potano dopo la fioritura, eliminando i rami vecchi e fioriti più di una volta, e lasciando 2-3 gemme ai rami di un anno.

3. Togliete i polloni che nascono dalle radici. Forbici e cesoie ben pulite ed affilate e taglio netto e deciso radente la radice.

4. Potate moderatamente i rami più grossi, drasticamente quelli più fini. Lasciate 5-6 gemme sui rami più robusti e 2-3 gemme sui rami più sottili. Tagliate i rami secchi e vecchi.

5. Togliete i frutti dal vostro rosaio – soprattutto se si tratta di una pianta giovane – a meno che non vogliate utilizzarli a scopo decorativo. Ricordatevi comunque che detti frutti tolgono molta energia alla pianta.

6. Dare forma ai rosai
Soprattutto nei rosai ad alberello e a cespuglio potate sempre dove le gemme crescono verso l’esterno. Ciò contribuirà a mantenere una certa forma alla vostra pianta.

Spero di essere stato sintetico… ma non troppo.
Per approfondire esistono molti libri a riguardo e molte persone a cui si può sempre chiedere un consiglio e fare due chiacchiere – quando le vedete potare le rose del loro giardino.

Libro di ispirazione: Boland, M., Il giardino delle vecchie signore, ed. La Tartaruga, 2000.
Musica di ispirazione: J. S. Bach, Suite per violoncello n. 1 in Sol maggiore BWV 1007 – e se posso permettermi un ulteriore consiglio – nell’interpretazione di Mischa Maisky.

Fiori di legno / Wood’s Flowers

«Quale artigiano li ha fatti così bene?»
«Nessuno»
«Nessuno? Allora sono stati degli gnomi!»
«Nemmeno»
«Chi allora?»
«L’albero»

E sotto ad un albero li ho trovati. Devo ritornare e scoprire di che albero si tratta, perché non mi era mai capitato di vedere delle pigne a forma di fiore…

«Which craftsman made ​​them so good?»
«Nobody»
«No one? … the gnomes have been working with wood and giving it the shape of the flower!»
“No”
“Who then?”
“The tree”

And under a tree I found them. I have to go back and find out what kind of tree it is, because I had never seen pine cones in the shape of a flower …

Giallo crisantemo

di Maddalena Barattini

È autunno! L’abbiamo aspettato e adesso è arrivato!
Camminando per strada cerco il marciapiede al sole, e nonostante tutto il vento mi gela le mani.
In centro città dove il paesaggio è urbano e quasi sempre uguale a se stesso, del cambiare del tempo e delle stagioni ci si accorge a fatica.
Si vedono le foglie di carta, gialle rosse nelle vetrine, e tra i banchi del supermercato spuntano i fiori di plastica da portare al cimitero.

Ho visto due Signore litigare per una rosa finta. Io ho tirato dritto, ero soddisfatta di aver caricato sul carrello l’ultimo crisantemo in offerta a soli 2,98 euro. È un po’ sciupato e non arriverà fiorito al due novembre, ma è così giallo!

L’ho messo di fianco alla porta di casa, nonostante a mio marito non piaccia, perchè dice che fa tanto famiglia Addams!

Sulla potatura. Altri errori… frequenti? [VII]

Le piante d’alto fusto non richiedono potature, se non piccoli interventi di diradamento. Eppure, girando per le città, è frequente vedere alberi potati in modo brutale. Le conifere non si dovrebbero mai potare – a parte i minimi interventi di pulizia del secco, rami morti, piccoli diradamenti, etc.

Chi progetta il verde, chi pianta alberi lungo le strade o nei giardini pubblici, deve prevedere il diametro della chioma e la crescita dell’albero in funzione dello spazio attorno. Ma chi progetta il verde? E chi si occupa della potatura? Non sempre chi taglia gli alberi è un giardinere. Come ho già scritto in un precedente post alcune volte è sufficiente uno o due camion, una motosega, una scala… e tutti sono giardinieri.

Meno sprechi = più qualità

È il motto di Oswald Zuegg, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo produttore di succhi di frutta, marmellate e semilavorati per l’industria aliementare. Nel 2010 la Zuegg ha fatturato 186 milioni di euro con 6 stabilimenti dislocati in Austria, Germania, Italia, Francia e Russia.

Per Zuegg meno sprechi significa mettere in atto accorgimenti per ridurre il consumo di energia elettrica – 141,78 kW/t utilizzati nel 2010 nello stabilimento di Luogosano (AV)contro i 183,71 kW/t utilizzati nel 2008 – e di acqua. Ma anche trovare fornitori vicini allo stabilimento per ridurre la produzione di CO2 derivata dal trasporto, utilizzare il gas metano negli stabilimenti, contenere la produzione degli scarti, di cui l’80% viene riciclato. E ancora utilizzare materiali riciclabili per il confezionamento: vetro per le marmellate e materiali certificati FSC per gli imballi.

Sulla potatura. Periodi [V]

I piccoli interventi di potatura si eseguono lungo tutto il periodo dell’anno senza problemi.
Attenzione agli interventi più consistenti, perché il periodo sbagliato può compromettere la fioritura o la fruttificazione.

La potatura dipende da specie a specie, ma solitamente si pota:
– a fine inverno, quando è passato il rischio gelate;
– d’estate, al raggiungimento del massimo sviluppo delle foglie;
– per alberi in vivaio il periodo più adatto per la potatura è la tarda primavera. In questo modo è possibile guidare la crescita di rami e foglie secondo una precisa forma;

Attenzione alle giornate umide e al mese di ottobre, quando molti alberi perdono le foglie e il rischio di infezione da parte di funghi (spore patogene) è più elevato.