Duecento chilometri in andata e duecento al ritorno. Poco traffico ma lo stesso tante macchine. Trentatre gradi, un sabato bollente al Museo di Storia Naturale, poi il Planetario. Cercare un parcheggio è difficile, ma lo trovo.
Domenica c’è la maratona della città, così mi perdo il Museo della Scienza, allora ai navigli. Per caso trovo la mostra mercato dei fiori. Profumo a Milano, belli i navigli in fiore. Un sacco di persone che si portano appresso piante, fiori, bulbi, alberi.
Cos’è cambiato a Milano? Forse la voglia di andare in bicicletta, di prendersi un po’ di tempo, senza fretta. Piste ciclabili in allestimento. Biciclette del Comune in affitto. Lasci la macchina e prendi la bici. Vedo anche qualche macchina con bici al seguito. Nel bagagliaio o sulla cappotta. Lavori a Corso Buenos Aires per le piste ciclabili. Solo perché tra poco ci sono le elezioni? Non lo so. Noto e annoto. Scatto qualche foto.
Torno a casa al pomeriggio.
Forse ho un po’ di tempo anch’io, questa sera, per seminare qualche coltura.
Ho vissuto a Milano nove anni dove ho lavorato e frequentto l’Università…poi sono toranata alle radici. Con Milano c’è sempre stato un rapporto di odio-amore perchè è una città dura ma che, a volte, a chi ama guardare tra le pieghe,alcuni aspetti nascosti bellissimi. Ricordo l’atmosfera particolare che si respirava al mattino della domenica, quando il ritmo rallenta, ed era quella di una città, nonostante tutto, provinciale e festaiola e vivibile.
Ma come dice Lucio Dalla:
….Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire….
A presto
Silvana
Ciao Silvana, grazie del commento che ben esprime anche i miei sentimenti verso questa città. Io ci sono rimasto un anno e mezzo circa, ché avevo vinto una borsa di studio. A volte preferivo rimanere in ufficio piuttosto che uscire in mezzo al traffico, ma certe volte, cogliendo alcuni scorci di Milano, mi ritornava a piacere…
A presto,
Davide