Qualche libro per le feste

Le feste sono vicine, e per alcuni anche le vacanze. E poi c’è l’inverno, e chi dedicava parte del suo tempo alla cura dell’orto in estate adesso ha quel tempo libero così libero che in qualche modo deve pur impiegarlo.

Non pensiate di guardare la TV, che tanto non fanno altro che pubblicità sulle feste, e sono pubblicità che mi rattristano… non pensate nemmeno di fare acquisti su Amazon, che in questo periodo i prezzi si sono alzati… piuttosto andatevi a fare una vacanza in luoghi sperduti e poco noti, lì troverete sempre un posto per voi. Ma ritorniamo al tema di questo post. Qualche consiglio di lettura sul tema. E cominciamo subito.

In prima posizione vi consiglio un libro di Darwin che potete trovare anche gratuitamente. Darwin, conosciuto per la sua teoria dell’evoluzione, era anche un conoscitore di botanica, e ha scritto questo libro: Il potere di movimento delle piante. Lo trovate a questo link.

Buona lettura.

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Seconda posizione. Carlo Tosco, Storia dei giardini. Dalla Bibbia al giardino all’italiana, edito da Il Mulino. Un libro per rilassarvi immaginando una vostra passeggiata in questi giardini, ma anche uno studio ben fatto, e la casa editrice del libro ne è già una garanzia. 248 pagine dove si ripercorre la storia del giardino, dall’Eden fino ai Campi Elisi.

Ve lo consiglio, il prezzo al pubblico (salvo sconti vari) è di 18,00 euro.

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Passiamo alla terza posizione, dove ho scelto un classico. La botanica del desiderio. Il mondo visto dalle piante, di Michael Pollan, di cui immagino già conosciate molto – per i suoi articoli Michael Pollan ha ricevuto, nel 2000, il premio Reuters-Iucn per il giornalismo ambientale. In questo libro Pollan indaga la strategia evolutiva di mela, tulipano, cannabis e patata. La botanica che si intreccia con l’economia. Un libro che consiglio a tutti chi vede nel suo orto una fonte di guadagno o di risparmio – ricordate la Guida all’autosufficienza di John Seymour?

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Quarta posizione. Per chi invece nel suo orto e nel suo giardino vede “la parte botanica”, o anche per i piccoli giardinieri minorenni o giù di lì, ho pensato al libro di Renato Bruni Le piante son brutte bestie. La scienza in giardino, edito da Codice, 18,00 euro. Diciamo che è un buon libro per iniziare degli studi di scienza e botanica. Il racconto è suddiviso nelle quattro stagioni e non manca una parte dedicata ai consigli eco-friendly – ma sì, chiamiamoli così. Alcuni abbastanza banali, ma si sa, se dovete regalare un libro ad un ragazzino/a, questo potrebbe essere un’ottima scelta.

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Sesta posizione. Finisco con un libro un po’ assurdo, o meglio un libro che la dice lunga su dove stiamo andando. L’autore è il giapponese Qing Li, e il libro si intitola: Shinrin-yoku. Immergersi nei boschi. Il metodo giapponese per coltivare la felicità e vivere più a lungo (Rizzoli editore). Lo Shinrin-yoku è la teoria giapponese del bagno nella foresta per ritrovare il proprio equilibrio (trovate anche il libro di Yoshifumi Miyazaki sullo stesso argomento.

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Dicevo che questo libro mostra implicitamente dove sta andando la società. Mi spiego. Passeggiare nei boschi è bellissimo, se hanno scritto un libro a proposito significa che molte persone hanno dimenticato quanto sia bello passeggiare nei boschi. Ma qui da noi, che si lavora anche di domenica e solitamente “non si trova mai il tempo di…”, questo rapporto con la Natura lo si sta perdendo pian piano. Tristezza natalizia. Ecco perché all’inizio del post dicevo che le pubblicità mi rattristano: sono rivolte solo ad un pubblico di persone e ci ripropongono quei miti di plastica che ormai da una decina d’anni hanno perso qualsiasi senso, che non sia quello prettamente economico. Come le macchine di grossa cilindrata, che “ruggiscono” della loro potenza di cavalli. Lo sviluppo adesso deve essere il meno-rumore, il silenzio delle ibride. Ma qui scivoliamo su un altro tema che non voglio toccare nel periodo natalizio.

Bene, spero che i miei suggerimenti vi siano piaciuti e, anche se leggerete altri libri diversi da questi, buona lettura!

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La vita quotidiana in giardino e le sue rappresentazioni artistiche

(a cura di M.C.)

Microcosmo nel quale tutto è realizzabile, luogo magico recintato e appartato, il giardino è lo spazio creato dall’uomo per l’uomo. Non per nulla la parola “paradiso” ha origine dal termine persiano “pairidaez”, parola che significa giardino. Non per nulla l’Eden è sempre rappresentato come un giardino straripante di piante lussureggianti, uno spazio idilliaco, dove vivere in eternità.

Una forma d’Arte in tutti i sensi, il giardino è soprattutto l’espressione della creatività umana ed è connesso ai fattori economici, politici e sociali che sono caratteristici a tutte le epoche della storia e a ogni società. L’immagine della vita quotidiana in giardino è collegata sin dal Medioevo alla dimensione conviviale e ai piaceri: la classe elevata, se non addirittura il re, viene rappresentata spesso nei dipinti appartenenti a varie epoche mentre banchetta, consuma il caffè, passeggia o gioca in giardino. Un luogo quindi, il giardino, che è riservato a una stretta élite, un luogo nel quale hanno luogo diversi riti che scandiscono la vita quotidiana, un vero e proprio rito del giardino.

La più alta interpretazione di vita vissuta nel giardino, in ogni suo aspetto, si ha nei Giardini di Versailles, immenso teatro di corte che ruota intorno alla figura del re: i Giardini di Versailles assumono i connotati simbolici di uno stato in miniatura e simbolo del potere e della gloria. Il parco giardino è dedicato al piacere e al divertimento; natura, artificio dell’uomo e modello dello spazio idilliaco.

Sempre nel Seicento, accanto alla rappresentazione della vita della collettività nel giardino, nasce anche una dimensione più intima della vita delle persone comuni: il giardino viene rappresentato in modo differente, uno spazio dove l’amore per la famiglia viene espresso e dove avvengono fatti della vita di tutti i giorni. L’ambiente quindi si anima di scene che mostrano il pranzo in famiglia o la cura delle piante e dei fiori – momenti di quiete e silenzio, lontani dalle fastose scenografie del giardino barocco o l’assoluta magnificenza dei Giardini di Versailles.

Sebastian Vrancx

Esempi di tali giardini sono le rappresentazioni dei giardini di Amsterdam che racchiudono tutti gli elementi tipici come statue, aiuole fiorite e fontane e, anche se rendono l’idea del benessere materiale delle famiglie, sono di piccole dimensioni, a misura d’uomo e delle sue necessità, l’evocazione dell’hortus conclusus.

Nicolas Lancret

Oggi il giardino rimane l’anello che lega l’uomo alla natura: la progettazione dei giardini oggi è un’arte complessa in cui si tiene conto di tutti i cinque sensi, uno spazio addomesticato che rappresenta il punto intermedio tra l’aspetto spontaneo della terra e la creatività umana. Oltre che luogo di riposo e intimità, il giardino oggi ha anche un aspetto sociale e funzioni estetiche ed è di fondamentale importanza per le nostre città, un bene pubblico che produce benefici per l’intera collettività. Il giardino contemporaneo è ancora un luogo di vita quotidiana che esprime l’antico desiderio umano al rifugio. Oggi, come ieri, il giardino è il luogo che riesce a salvaguardare l’intimità e allo stesso tempo non preclude i rapporti con il mondo esterno.

L’iconografia e la rappresentazione nei dipinti della vita quotidiana nei giardini di diverse epoche ci insegna che questo è il luogo che riflette la sensibilità, i valori della società e le aspirazioni delle singole persone. Uno spazio strutturato e progettato per ritrovare la bellezza della Natura in un rapporto di equilibrio ed armonia tra forme, colori, profumi, dove intessere un più stretto e intimo rapporto tra noi stessi e il mondo.