Un laboratorio per piccoli giardinieri e archeologi

Siamo lieti di invitarvi Domenica 6 maggio alle attività primaverili all’aria aperta per grandi e piccini dell’Hortus Urbis, l’orto antico romano nel Parco dell’Appia Antica.
 

Alle ore 11 SEMINA CHE TI PASSA | Piccoli giardinieri a cura di Hortus Urbis
Scopriremo la magia dei semi, le forme, i colori,le dimensioni, gli odori. Ogni bimbo porterà con se … qualcosa da seminare e lanciare. Riceverai tutto l’occorrente per mettere al riparo i tuoi piccoli semi da predatori e siccità impastando terra, argilla e semi di stagione fino a ottenere delle palline: le BOMBE DI SEMI! per far nascere fiori ed ortaggi contribuendo a rendere più bella la città e la strada di casa tua.

  • Età 3/7 anni
  • Durata: circa 50 minuti
  • Iscrizione vedi sotto

Alle ore 11 – SCRIVIAMO COME GLI ANTICHI | Piccoli archeologi, a cura di SemiDiCarta
Si rivivrà l’emozione dell’invenzione della scrittura, sperimenteremo la scrittura cuneiforme sotto le indicazioni di un archeologa. I bambini scriveranno sull’argilla con la pazienza degli scribi e porteranno a casa la propria tavoletta come un vero e proprio bimbo dell’antichità.

  • Da 8 a 12 anni
  • Durata: circa 90 minuti
  • Iscrizione vedi sotto

ISCRIZIONE
E’ fortemente consigliata l’iscrizione con pagamento anticipato. Per iscriversi mandare una email all’indirizzo hortus.zappataromana@gmail.com, entro le ore 12.00 di venerdì 4 maggio. Indica ora e laboratorio. Riceverete una email con le indicazioni per il pagamento. Sul posto l’iscrizione potrà avvenire solo per gli eventuali posti rimanenti al costo di 10 euro a bambino.

Vedi la locandina e i dettagli del programma completo: www.hortusurbis.it

Si ricorda che l’area è dotato di zona pic nic per coloro che volessero trattenersi anche per il pranzo.

In caso di pioggia il laboratorio sarà spostato.

semina-che-ti-passa

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Inizia la semina

Domenica… e pioveva ancora.
Mi sono detto: chi se ne importa. È tempo di semina.
Prendo la prima scatola e la svuoto. Oltre ai veri semi, dentro trovo anche un vecchio rullino Kodak 400 ASA e un accendino a forma di pinguino, un set da viaggio per cucire, una vecchia lente d’ingrandimento di mio nonno. Poi mi ricordo di avere un’altra scatola con delle sementi e svuoto anche quella.
Comincia la selezione. Fiori e ortaggi. L’orto non deve essere di soli ortaggi, e i fiori sono i benvenuti.

sementi

In ordine sparso, ecco la selezione:
Zinnia gigante
Ravanelli
Zucca
Bocca di drago (in vaso)
Nasturzio nano
Basilico
Zucca Butternut
Camomilla – testardo, ci riprovo per l’ennesima volta
Salvia splendida nana
Miscuglio di fiori che attirano le farfalle
Zinnia lilliput – da mettere sul balcone
Pomodoro ciliegino
Melone liscio

Terriccio, scatole varie di plastica, vasi di terracotta, penna e cartoncino per scrivere cosa ho piantato, guanti e semi…

seminare

Alla fine pianto quasi tutto della selezione, tranne i fiori che attirano le farfalle, il nasturzio nano, i ravanelli e le bocche di drago. Per adesso può bastare.
Se il terriccio è compatto sminuzzatelo con le mani. Schiacciatelo un po’ nei contenitori, basta poco.
Mettete i semi e sopra a questi una manciata di terriccio in modo che li copra.

Infine bagnate il terreno. Ogni giorno, che rimanga umido – ma non pieno d’acqua.

semina

Adesso aspetto che qualcosa cresca… speriamo bene.

semina

Periodo di semina. Primo step

Il freddo intenso è terminato, almeno qui nel nord Italia.
Procedo quindi con le prime semine in semenzaio protetto. E anche se ho una piccola serra, preferisco il davanzale.

Ottima temperatura, perché protetto dai doppi vetri, e illuminato in maniera naturale. Il plus è che quando mi sveglio e alzo le persiane della camera, vedo di primo mattino i germogli spuntare e crescere. Dulcis in fundo, quest’anno ho messo un piccolo termometro, a fini esclusivamente statistici.

Una curiosità o un’accortezza: noterete dalla foto che nelle vaschette di plastica, sopra la terra e i semi, ci sono dei fogli di carta. A quale scopo? Ebbene, bagnando la terra può accadere che questa si rimescoli e lasci affiorare i semi. Ponendo sopra la terra un pezzettino di carta (quella di un quotidiano può andare bene) i semi mantengono la loro posizione. La carta poi si degraderà da sola e i germogli cresceranno senza problemi.

Cosa ho seminato?
Sul davanzale della cucina
• lattuga cappuccia
• basilico
• agerato blue mink
• salvia splendida nana
• tagete nano
Sul davanzale della camera da letto
• ravanelli
• zinnia lilliput
• calendula
• papavero della California
• fiori misti per attirare le farfalle
• helianthus
• glicine

… buone semine a tutti – se non avete una serra il davanzale è più che sufficiente. 😉

Riferimenti:
nano di giardino
verde al quarto piano

prime semine

La serra nel balcone / The greenhouse on the balcony

Il balcone è un’ottima serra. Ogni mattina ti alzi dal letto, alzi le persiane, controlli le tue piantine. Una bottiglia di acqua piovana lì vicino, gliene metti un po’ prima di andare in bagno a lavarti denti e viso.
I miei balconi cominciano a riempirsi di vaschette e vasetti, con terriccio e semi dai quali nasceranno i germogli che andranno a riempire l’orto. Ma qualche pianta la tengo sempre sul balcone, come il basilico… a portata di mano per rendere più piacevole e profumato un piatto di pastasciutta.

The balcony is a great greenhouse. Every morning you get up out of bed, lift the blinds, check your plants. A bottle of rain water nearby, put him a bit before going to the bathroom for wash your teeth and face.
My balcony began to fill trays and pots with soil and seeds from which sprouts will arise that will fill the garden. But I always keep a few plants on the balcony, such as basil … on hand to make a pleasant and fragrant dish of pasta.

Il dubbio…

di Maddalena Barattini

Forse non è ancora tempo di seminare, almeno in piena terra, qui nel basso
Piemonte
. Ho paura delle gelate.
Però dev’essere il tempo di piantare le rose a radice nuda, lo si capisce dal
fatto che se ne trovano molte, anche al super mercato ad ottimi prezzi.
Dovete sapere che vanno messe in acqua per venti minuti, prima di essere
interrate. Perchè non metterle nello stesso secchio? Si distinguono benissimo,
una ha le foglie e l’altra no!

Venti minuti dopo.
“Dunque Chapeux de Napoleon aveva le foglie e la Iceberg
no…o viceversa?….mannagia!”
Le ho piantate col dubbio.