Come ho fatto l’orto quest’anno

Ovvero Simmetrie minimaliste

Solitamente metto a dimora senza preoccuparmi troppo di simmetrie ma quest’anno… ho scelto una soluzione tra il simmetrico ed il minimal. Simmetrico perché le linee delle colture sono ortogonali, e perché ho pure messo dei mattoncini di cotto a separare gli spazi dedicati alle colture dell’orto, alle erbe officinali (aromatiche), ai fiori spontanei. Minimal perché ho piantato poche piante.

Quattro piante di pomodoro ciliegino, quattro di pomodoro datterino e sei di cavolo cappuccio (quello tondo, non quello a punta). Non so cosa pensino le lumache di quei cavoli, così invitanti sul terreno che ho pure battuto in preda a questa mia novella compulsione simmetrico minimale, ma alcune foglie già son state mangiucchiate, e sotto il sole – seppur debole primaverile – già vedo le scie non quelle chimiche del cielo – se il cielo lo voglia – ma quelle “lumachevoli”, le autostrade delle lumache, che poi ad un certo punto si perdono, perfette ladre di verzure!

Il lavoro simmetrico minimalista mi dà probabilmente alla testa – ma quale?

Boh… faccio meglio a presentarvi alcune fotografie di tutto questo. Sì, è meglio così.

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Orto fuori controllo!!!

Per un ortolano / giardiniere come me la stagione calda è un momento di gioia massima. Sono sicuro che anche per molti di voi è così.

I fiori che sbocciano ci regalano bellissime forme e colori, e i primi frutti dell’orto ci regalano le prime soddisfazioni – sì d’accordo, ci sono anche le zanzare tigre, ma sorvoliamo.

Quanto bello è cogliere il cetriolo maturo, i pomodori ciliegino, le melanzane, ecc. direttamente dalle nostre piante dell’orto? Stupendo! Quei piccoli e semplici piaceri di cui si nutre il nostro corpo e la nostra mente – e sarei tentato di azzardare che sono piaceri più grandi anche dei nuovi aggiornamenti di iOS. Scherzo, suvvia…

Ma. Ma. Mannaggia la miseria! Se non stai attento la vegetazione ti sfugge di mano. Ed è quello che sta succedendo al mio orto. La zucca che sta circumnavigando la salvia, i cetrioli che si arrampicano sui pomodori, i pomodori – che quest’anno sono cresciuti spontaneamente – che lanciano le loro ramificazioni a destra e a sinistra e hanno coperto un cappuccio, l’erba luigia che ha ramificato e foglificato – che neologismi poco interessanti che nascono in me! – e ha sbarrato il camminamento da una parte all’altra del mio piccolo orticello.

La crescita vegetativa è così veloce nella sua lentezza che non te ne accorgi. E poi un giorno ti ritrovi con l’orto che sembra assumer i connotati della foresta amazzonica! Qui bisogna intervenire con forbici e cesoie da giardinieri… eppure mi piace così tanto questo ordine disordinato che lo lascio ancora così… crescete e moltiplicatevi… preferisco un orto all’inglese.

Ed ecco alcune foto di questo melting-pot vegetale – ah, tra parentesi, anche tutte le possibili e utili consociazioni sono andate a farsi benedire.

fiori spontanei e pomodoro
Fiori spontanei cresciuti vicino al pomodoro… o forse pomodoro che è cresciuto vicino ai fiori spontanei? Non so…
cetriolo e gladiolo
Il cetriolo che si arrampica sulle foglie del gladiolo
pomodoro e melanzane
Il pomodoro ha invaso lo spazio delle melanzane
zucca e salvia
La zucca che cammina sopra la salvia. Per andare dove… non è dato sapersi

L’orto dopo le vacanze

Quando il neofita ortolano torna a casa dalle vacanza si dirige subito a vedere il suo orticello. Se un pò gli dispiace che le vacanze siano finite, la gioia nel rivedere il suo orto e il suo giardino riesce ad allontanare ogni melanconico pensiero. Mare e montagna sono passati, e adesso c’è nuovamente l’orto.

Ma alla prima vista la reazione è quella di pensare ai lavori urgenti. Perché mentre si pasceva al sole, nuotava allegramente, o camminava su per irti declivi, la vegetazione dell’orto cresceva senza nessun freno. Erbacce in ogni dove, pomodori esplosi dal caldo, origano cresciuto fuori dal seminato… e tanto altro ancora.

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Ecco allora che serve un piano rapido per dare una prima sistemata e un nuovo ordine al rigoglio disordinato che domina sull’orto e sul giardino.

Quindi di buona lena bisogna nuovamente affrontare caldo, sole, zanzare. Sudare nel togliere le erbacce, sorridere nel raccogliere le colture mature.

Ritornato dalle vacanze il mio orto è un guazzabuglio di frutti fiori erbacce. Devo riportare tutto all’ordine. Un pò alla volta, ho ancora qualche giorno di tempo…

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La pioggia che rinfresca

Oggi un temporale a Vicenza, per rinfrescare questo caldo luglio.

E per fortuna senza danni…

I temporali estivi, quando non distruttivi, sono un toccasana per orto, giardino, e per il sottoscritto, che respira già meglio con il calo delle temperature. Siam passati, qui a Vicenza, dai 34 gradi di ieri, ai 27,8 gradi odierni. E spira anche un delicato, fin quasi vellutato e fresco venticello, che è un piacere sentirlo scivolare sulla pelle.

Della stessa opinione, o simile, anche le chiocciole, che subito si son fatte in quattro e sono comparse all’improvviso un pò ovunque sulle colture del mio orto.

Ecco alcuni scatti. So che ad alcuni di voi non piaceranno, perché le chiocciole – pur lodando la loro bellezza – non sono tanto simpatiche a noi piccoli orticoltori. Però vederle dondolare sullo stelo del fiore del porro gigante è un piacere e un divertimento innocente, che ti immagini quando si piegherà lo stelo dal pur minimo peso della chiocciola.

Della pioggia estiva ringraziano tutti i fiori del giardino e i pomodori dell’orto. A loro basta poco per fruttificare e se siete di natura pigra, pensate seriamente a piantare dei pomodori nel vostro orto, o anche in vaso, ché le cure per questa coltura sono davvero minime, mentre i frutti che vi regaleranno sono davvero tanti e saporiti.

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E infine c’è la lucertola. Forse l’unica che della pioggia avrebbe fatto a meno. E appena è uscito un pò di sole, eccola appostarsi per scaldarsi quanto basta.

Buona estate a tutti!

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Pomodori sempre più grossi

Comincia il caldo qui a Vicenza, dopo un maggio pazzerello – una volta era aprile il pazzerello – il vero caldo pre-estivo. E le colture crescono e  si ingrossano!

I frutti di bosco maturano, l’insalata sta crescendo e i pomodori sono ancora verdi, ma sempre più grossi.

Quello che mi resta da fare… è augurarvi un caldo e fertile giugno!

Pomodoro

 

I colori nel caldo (1): il pomodoro

Sì, fa molto caldo. Il vento è assente. Le giornate sono umide e silenziose. Solo i canti delle cicale nell’albero laggiù in fondo, a due case dal mio orto.

I frutti della terra cominciano a maturare, forse sono in ritardo. Io sono in ritardo. Sempre. Ecco i primi pomodori verdi. Ciliegino. La pianta è cresciuta spontanea, ed è la prima ad avere fatto i fiori e i frutti. Verde e giallo il colore dominante della pianta del pomodoro, in questi giorni caldi.

Anche le parole faticano ad uscire dalla mia testa…

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Lo strano caso del giardiniere Pomodo

Il titolo è di pura invenzione.
Supponiamo che esista pure un giardiniere, se non di nome, almeno di cognome “Pomodo”.
Questi viene visto con sospetto e scherno dai molti, perché nei suoi papiri crescono pomodori.
Non potevo esimermi dal fare una foto a questo strano e impensabile connubio.
Colpa – o merito? – del mio compost, ricco di semi di pomodoro. E, come vi raccontavo qualche post fa, di pomodori me ne crescono ovunque.
Anche il papiro, che ho rinvasato in contenitore più grande, ha visto la crescita di tre piantine di pomodoro – che presto trasporterò in luogo più consono alle aspettative – perché appunto ho utilizzato il mio compost.
Vi piace? 😉

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Pomodori come il prezzemolo

Come ben sapete – e io so che anche molti di voi lo fanno – utilizzo il compost che creo nel mio composter per dare nuova terra e nuovo nutrimento alle mie piante, soprattutto, ma non solo, a quelle che pianto in vaso. E molto spesso succede che i semi del compost casalingo, una volta trovato il terreno, un po’ d’acqua e un po’ di luce… crescono.
Quest’anno è sicuramente l’anno dei pomodori. Me ne crescono dappertutto.

Metto un po’ di compost nell’orto per coprire le radici di alcune pianticelle… e crescono pomodori.
Rinvaso un papiro e utilizzo il compost per riempire il nuovo vaso… e crescono pomodori.
Preparo in un bel vaso rotondo il terreno e semino dei fiorellini, e oltre ai fiori… crescono pomodori.

Questo è l’anno del pomodoro. Punto.

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L’arrivo delle cimici

In autunno – ma non solo – arrivano le cimici: le polifaghe Nezara viridula.
Sono belle a vedersi, tutte nere, in gruppo, in equilibrio sulla rucola che ha cominciato a fare i semi – si semina da sola nel mio orto la rucola.

Presto queste cimici diventeranno adulte e verdi, e so già dove andranno: sui pomodoro, provocando necrosi localizzate e disseccamenti. Accidenti a loro! Così intanto ci faccio la foto e me le godo lì sopra in equilibrio.

Nota: finchè sono poche, nessun problema. Se invece nel vostro orto ne vedete tante tante tante… allora sarà il caso di intervenire – solitamente con estratto di Piretro.

cimici del pomodoro

La prima sudata

Sabato pioggia. Oggi nuvoloso.
Così mi son detto: «Non c’è più tempo da perdere. Piantiamo tosto le prime colture!»
Contando su una temperatura mite mi metto di buona lena a estirpare erbacce e a zappettare due quadranti del mio orto – che è quadripartito, filosoficamente parlando aria acqua terra e fuoco.
«Ah, ti metti a vangare! Bravo! Ora ti scaldo un po’ io – dice il sole che mi avvista tra uno spiraglio di nuvola».

È piacevole sentire l’astro accarezzarci la pelle e lasciarsi cullare dai suoi raggi, ad occhi chiusi, distesi in amaca… ma non posso permettermi il lusso di zapparmi un piede, e gli occhi li tengo aperti, la statura eretta e pian piano comincio a togliermi la maglia, poi la maglietta e rimango in canottiera, con la fronte imperlata di sudore, gli occhi accecati dal giallo intenso del tagete e della dahlia. Sì perché quest’anno voglio un orticello ridente, colorato, profumato. Dopo tanta pioggia ho bisogno di colore.
Arriva anche la prima farfalla cavolaia, a far festa, a suo modo.

Cosa ho piantato nell’orto?
8 piante di pomodoro
4 piante di zucchine lunghe
4 piante di melanzane lunghe
1 pianta di salvia a foglia larga
1 pianta di salvia a foglia stretta

Altre colture… prossimamente su questo blog.
Buona primavera a tutti.

dahlia

Il raccolto di settembre: il pomodoro

Temevo il peggio, perché inizialmente le piante di pomodoro non davano frutti e crescevano con fatica.
Ma adesso – merito anche della pioggia – sembrano aver ripreso il loro percorso di maturazione.
E spuntano di qua e di là tanti pomodori rossi. Spero di mangiarne tanti a settembre, che in agosto ne ho raccolti pochi.
Stiamo a vedere, e lasciamoli maturare senza previsioni azzardate…

pomodoro

Cronaca (breve) di un temporale

Mi fa un certo effetto vedere il cielo coperto da nuvole nere dopo un’estate senza nemmeno un temporale. Alcune, a quote più basse, si spostano lente e solitarie, le altre, molti metri sopra, stazionano immobili, formando una specie di texture irregolare dai toni grigi. Un’autostrada nel cielo piena di pioggia che non vuole cadere. Qualche goccia, sottile, tamburella piano piano sulla tettoia di plastica. Poi smette.
Sono le 6.00 del mattino. Mi aggiro nell’orto come un orbettino in cerca di un posto umido e fresco.
Il rumore continuo e cupo di un condizionatore in funzione in qualche casa accanto.
Ritorno in camera a scrivere. Un pesciolino d’argento si aggira sulla parete e muove freneticamente le sue antenne. Cosa starà captando?

Ore 08.13. L’agognato temporale si è trasformato in una debole, sottile e intermittente pioggerella. Quattro gocce quattro che non aiuteranno la terra a ritornare umida. Scendo di nuovo in orto, e da lontano vedo tre pomodoro. Sono malaticci. Si chiama marciume apicale, una fisiopatia dovuta – nel mio caso – a deficienze idriche.

marciume apicale su pomodoro

A chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, ho trovato una interessante guida illustrata edita dell’Agenzia Regionale per lo sviluppo in agricoltura della Sardegna, dal titolo “Riconoscimento e lotta alle principali avversità del pomodoro da mensa in coltura protetta”. È un PDF di 104 pagine. Per scaricarlo potete fare clic qui.
E mentre finisco questa riga… ha smesso di piovere.

Ore 12.25. Di pioggia non se n’è più vista. Quattro gocce quattro. Spunta anche il sole.

Ore 16.26. Comincia a piovere, ma questa volte si vede dalle nuvole nel cielo che non sarà una pioggerella debole e fugace. Tuoni, aria fresca, e tanta pioggia. Un bel temporale estivo. Salvato il cactus che è caduto dal vento. Per fortuna non si sono spezzate le pale, né rotto il vaso. Messo in cantina per precauzione.
Un bel temporale ci voleva proprio.

Ore 17.20. Il temporale sembra terminato. Il cielo è ancora grigio, ma non piove. Frescura e tuoni in lontananza. Respiro.

Ore 17.45. Ritorna il temporale e la pioggia. Faccio scorta di acqua piovana. Sono arrivato a quasi 45 litri.

Ore 18.20. Spunta il sole, tra le nuvole nere che non abbandoneranno il cielo fino a sera…