Fiori di pero

Chissà che quest’anno sia fecondo… di frutti.

È da due anni che ho questa pianta, presa agonizzante per qualche euro in un vivaio di periferia, ma ancora non ha dato i suoi frutti, cioè delle pere coscia. Non c’è stato verso. Tanti bei fiori e poi… pluf! Fine di tutto.

Ma anche solo i fiori sono belli da vedere. Però se ci fossero anche i frutti – mi accontento anche di 2-3 pere coscia – ne sarei felice.

Perché il bello della coltivazione è vedere il fine dei tuoi sforzi: un fiorellino colorato che sboccia, i frutti che maturano, i rami dell’albero che ti creano l’ombra per la calda estate.

Cose piccole ma estremamente piacevoli, e grazie alle quali puoi togliere tutti i pensieri nocivi del mondo e aggrapparti alle bellezza che la natura ci regala… quasi gratis!

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Finalmente!

Due anni fa? Credo di sì. Ho preso il pero coscia da un vivaio. Lo vendevano a poco prezzo perché era mezzo morto.

Gli sono voluti due anni per recuperare le energie, sentirsi bene nel terreno dove l’ho piantato. Ed ecco che uno di questi giorni guardo dalla finestra e vedo tanti fiorellini bianchi e tante foglioline verdi.

È ancora piccolo il pero coscia, ma finalmente!

Finalmente ha fatto i primi fiori…

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Il pero coscia

Oh, povero il mio pero coscia! È un ramoscello solitario nell’orto, che ancora non mi ha regalato fiori. L’ho piantato lo scorso anno, preso in un garden dove lo davano per spacciato. È così bello riportare in vita piante e fiori date per morte, che ogni volta che vado in quel garden vado subito nel piccolo reparto “piante quasi morte”. E se trovo qualcosa che mi piace lo compero ad un prezzo ridicolo – appunto perché vengono date per morte: in cucina e nell’orto non butta via niente.

Comunque, il pero coscia male non sta. Spuntano germogli e foglie. Chissà poi quando mi darà un frutto? […]

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Pero coscia OK

Quando si pianta un albero si spera che accetti la posizione, il terreno e cresca. Così è stato per il pero coscia, che da spoglio rametto – ho piantato lo scorso anno, verso novembre se non ricordo male – ha iniziato a buttare tante nuove foglie verdi.

Per i frutti aspetterò ancora, mi basta sapere che si è ambientando bene nel pezzo d’orto che gli ho concesso.

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Un applauso al pero coscia

C’è un posto qui a Vicenza dove si vendono piante, fiori e complementi d’arredo, ed ha una piccola parte di esposizione dedicata alle piante mezze morte, che vengono vendute ad un prezzo scontatissimo. Io ogni tanto ci vado, prima mi faccio un giro tra le piante vive e vegete, quelle belle e floride, con foglie verdi verdi e fiori tanti tanti, poi passo alla sezione “piante mezze morte”, e mi piace comprare queste piante in fin di vita per vedere se riesco a farle passare a miglior vita. L’ultima volta ho trovato un pero coscia che era praticamente un fusto con qualche foglia mezza morta. Costava 5 euro e me lo sono comperato. L’ho piantato nel mio orto in un periodo non adatto, non da manuale – era estate, inizi giugno mi sembra.

Ho scavato una buca, ho messo dentro una base di compost del mio composter, ho messo l’alberello con le sue radici, l’ho interrato per bene e annaffiato.

Il pero coscia ce l’ha fatta, e adesso ha le sue belle foglioline verdi.
Un applauso al pero coscia! 😉

P.S. = un applauso va anche a questo negozio che vende “piante mezze morte”, perché riprende un concetto/modo di vita tipicamente veneto (generazione dei miei nonni, che hanno passato una guerra), quello del “no se buta via gniente!” [non si butta via niente]. E un po’ sarebbe da invertire la tendenza del consumismo dell’usa e getta, che a volte è proprio uno sprecare sconsiderato – quello che Thorstein Veblen chiamava “lo spreco vistoso”.

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