Quando in giardino fiorisce la tecnologia

Il giardino cresce sempre più… in verticale!

La manifestazione annuale My Plant & Garden, svoltasi dal 23 al 25 febbraio scorsi, da poco conclusasi, che si svolge ogni anno nel contesto di Fiera Milano City, è un importante appuntamento internazionale per fare il punto della situazione a proposito delle ultime novità, innovazioni, mirabilia del settore florovivaistico, architettura paesaggistica, green building, e di tutto quello che orbita intorno al settore.

Fiera My Garden

Fiera My Garden

Una tecnologia scoperta durante questa mostra, davvero impattante, è la Green Block, brevettata, che permette di costruire pareti green verticali, muri divisori e recinzioni con funzione di barriere al rumore, rivestimenti esterni verdi e vivi per edifici sia privati che commerciali.

La tecnologia è stata messa a punto dalle aziende Senini, attiva da anni nel settore dei blocchi e manufatti in calcestruzzo e Paghera Group, leader mondiale nella progettazione di giardini, che hanno collaborato per arrivare a questo risultato.

Parete verticale giardino

La tecnologia parte dal brevetto di un modello singolo di Green Block 492cm X 24cm X 20 cm, composto da uno spazio concavo al suo interno nel quale si alloggia il terriccio, con fori attraverso cui passa un’ala gocciolante per irrigare le piante al suo interno. I singoli blocchi si incastrano gli uni negli altri, come mattoni, e formano un blocco strutturale che può contenere al suo interno un’infinita varietà di essenze in monocoltura o miscellanea.
Il Green Block permette di raggiungere due o tre piani molto agilmente, e anche oltre.

I principali, straordinari vantaggi di questa tecnologia sono la riduzione dell’impatto ambientale, dovuto alla copertura dell’elemento strutturale con la vegetazione, la notevole riduzione del rumore al di là della parete per effetto della sua grande massa, la riduzione della temperatura nelle zone limitrofe, con conseguente miglioramento del comfort per chi vi transita o soggiorna, come invece avviene per le normali pareti degli edifici, visto che la vegetazione non accumula calore. Un altro importante effetto della tecnologia Green Block, quando usata come rivestimento esterno degli edifici, è quella di riduzione della temperatura interna degli edifici, per non parlare dell’impagabile effetto di miglioramento della qualità dell’aria e della sensazione di benessere che ne deriva. Usando essenze adatte, la parete segue il ciclo delle stagioni rinnovandosi continuamente nei colori e nell’aspetto. Il sistema è di facile irrigazione e, ultimo ma non ultimo per importanza, elimina il problema dei graffiti in città.

Questa innovazione del Green Block troverà applicazione in moltissimi contesti che lo richiederanno sempre più per migliorare gli spazi urbani, strutturare giardini all’avanguardia, dare volto alle città del domani.

In giardino questa volta è fiorita innanzitutto la tecnologia, è il caso di dirlo.

Fiera My Garden

Pubblicità

I giardini verticali: pareti verdi che arredano

La tecnica della costruzione dei giardini pensili, sviluppati quindi verticalmente, è presa dalla floricoltura dove le piante sono allevate con l’aiuto dei substrati idroponici. Il sistema permette di collegare la parte alta della pianta con la radice e, a differenza del suolo, non fornisce alla pianta cibo ma sostegno. Gli elementi nutritivi come minerali e microelementi come calcio e fosforo, vitali alle piante, sono forniti dall’acqua e non dal suolo.

Il giardino verticale è una tecnica che può essere sfruttata con successo nel progetto della realizzazione di un piccolo giardino o addirittura un orto sul proprio balcone, sfruttando non la grandezza in orizzontale di uno spazio ma la sua altezza. Si riesce così a godere non solo della fioritura delle piante preferite ma anche del profumo delle erbe aromatiche usate nella cucina mediterranea e se si osa, perché no, di qualche ortaggio appena raccolto. Oltre che incantare i sensi, un giardino verticale arreda anche, essendo una vera opera d’arte che respira, regola termicamente un ambiente e filtra depurando l’aria che respiriamo.

Paghera

La progettazione dei giardini pensili non è una tecnica nuova ma si hanno importanti testimonianze già nel 500 a.C. quando il re Nabucodonosor fece costruire i giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico. Gli orientali affidavano ai giardini verticali scopi terapeutici ed estetici mentre ai giorni nostri i giardini verticali assumono significati diversi di una vitale importanza – si riesce con l’aiuto dei giardini sviluppati verticalmente, piccole oasi in città, a creare un legame con la terra e ritornare alle origini. Le proiezioni statistiche negli ultimi anni mostrano come l’80% della popolazione tra 50 anni vivrà in città – quindi una grande concentrazione di persone in spazi urbani inquinati e industrializzati. La progettazione del giardino verticale quindi, potrà essere d’aiuto per soddisfare realmente i bisogni delle persone che vivranno in città.

Le tecniche per progettare un giardino pensile sono più di una ma gli accorgimenti e i trucchi valgono in ogni realizzazione: coprendo le parti inferiori della parete verde con specie che amano l’umidità e lasciando alle sezioni superiori le piante che amano la luce solare e che sono meno influenzate dai cambiamenti stagionali, si può avere la ricetta del successo.
Le specie da usare nella realizzazione dei giardini verticali sono quelle microterme che resistono bene al freddo e hanno bisogno di media umidità ma si possono scegliere anche verdure come fagioli, piselli e pomodori, tutte piante che amano il sole e che devono crescere in verticale per produrre frutti sani.

Per maggiori informazioni sulla progettazione di giardini visitate il sito www.paghera.com

Paghera

A piedi nudi nell’orto – benefici per lo spirito e per il corpo

Tradizionale o ornamentale, urbano o provinciale, l’orticoltura, la coltivazione di un piccolo orto migliora le abitudini alimentari esercitando un’azione rigenerante e benefica, rappresentando un luogo di rifugio e riparo in un mondo frenetico. Anche i big l’hanno capito: Sting coltiva le sue carote e i suoi pomodori nella campagna Toscana. Michelle Obama, la first lady americana si dedica all’orto bio-dinamico, il primo nella storia della Casa Bianca. L’obiettivo è di dare un buon esempio agli americani per cercare di contrastare il fenomeno dell’obesità infantile, cercando di nutrirsi meglio.

Michelle Obama

Michelle Obama racconta la sua orto-esperienza nel libro American Grown e nelle righe invita i suoi lettori a creare il proprio orto anche utilizzando vasi sul terrazzo o sui davanzali.
Non poteva mancare all’appello la Gran Bretagna, dove la Sua Maestà Elisabetta II ha fatto coltivare un orto a Buckingham Palace.
Anche il Principe Carlo, famoso perché parla alle piante per farle crescere, è un patito del biologico e della coltivazione realizzata con i metodi di una volta. Carlo, nella sua tenuta di Highgrove, coltiva ortaggi e patate con metodi campagnoli che sono totalmente opposti a quelli dell’agricoltura moderna. È la tradizione quella che offre ancora oggi le fondamenta più consistenti utili al progresso sostenibile a favore di una politica umanitaria.

Che dire poi del giardino-orto dove la parte ornamentale ha un suo ruolo, non ostentando ma conducendo discretamente ad altri tempi e ad altri ritmi. Giardini del fascino mediterraneo, ricchi di piante aromatiche, cucurbitacee, fiori dai colori più vibranti e arbusti lussureggianti, che offrono momenti di quiete e tranquillità.
Tutta questa delizia verde, il giardino vissuto non solo per incantare visivamente ma anche per gli stimoli olfattivi – i fiori insieme al profumo inconfondibile di ortaggi coltivati con le proprie mani, la nuova terapia del vegetale.
È l’orto, il vero protagonista di un giardino, personaggio principale del dialogo del quale ci stiamo scordando negli ultimi tempi, tra la natura e l’uomo.

eventi in orto

Il fascino dell’orto non risparmia nessuno – anche la moda si adatta, cogliendo immediatamente il fenomeno, rielaborandolo in un evento, un green party firmato Paghera Green Philosophy, azienda che si occupa della progettazione dei giardini e landscape design. Paghera, insieme a Gianni Peroni che è il fondatore di una fashion boutique a Brescia, presentano una collezione di moda in uno scenario “contadino”. La scenografia, una villa settecentesca, interamente ristrutturata in un orto, destinata ad accogliere 2000 persone riesce ad evocare la scenografia del giardino medievale.

orto fashion

Coltivare un orto diventa lo specchio della nostra vita quotidiana: la passione impiegata, la curadestinata, il tempo dedicato e la buona volontà vengono ricompensate in un buon raccolto, una soddisfazione unica.
E ci chiediamo: c’è qualcosa di meglio che camminare scalzi sull’erba sentendo i profumi inconfondibili di rosmarino e pomodori? Questo è l’assaporare del senso della libertà oramai perduto.

Paghera eventi