L’ultimo raccolto

Eccolo, di qualche giorno fa.
Tre mini meloni – che ormai più grandi di così non diventano e i pomodori ciliegino.
Fine del raccolto estivo.
I pomodorini li posso ancora mangiare, i meloni mini no. E allora ci faccio uno still-life.

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A proposito di meloni e dell’orto…

… ne conto quattro.
Tutti belli grossi.
Due sono retati, due sono lisci.

Questa estate l’orto non mi ha dato tanti frutti. E tutti in ritardo, ortolano compreso. Da poco i pomodoro cominciano a diventare rossi, e alcuni li ho già assaggiati con l’insalatina – sempre dell’orto. Meglio che inizi a pensare alle colture per la tarda estate, e a fare un po’ d’ordine nel groviglio di pomodori e meloni che hanno invaso tutta la terra.

meloni

Pensieri nell’orto di fine agosto

Qui a Vicenza è tornata la pioggia. Temporale venerdì sera, temporale sabato sera, pioggia lunedì… oggi sole e nuvole.

Nel mio orto sono arrivate le vespe. Si sono fatte un alveare tra le crepe di un muro, e lo sciame sembra sempre più numeroso. Un continuo andirivieni tra l’alveare e il mio orticello e tra l’orticello e l’alveare. Anche se non sono un amante del pericolo, ogni tanto gioco mettendomi in linea d’aria con la rotta delle vespe. Me le vedo arrivarmi incontro e poi virare per evitarmi.
Qualche giorno fa una vespa si è scontrata tra i miei capelli, ma fortunatamente sono corti, ed è subito volata via. Mi piace sentire il loro ronzio, verso le 13.00, dopo il caffè. Mi siedo sulla panchina vicino al caminetto e ascolto nel quasi silenzio della città dopo pranzo, il loro volo. Il ronzio ha su di me un effetto ipnotico. Rimarrei per ore lì ad ascoltare, meglio se sdraiato sull’amaca brasiliana… ma ecco arrivare le zanzare tigre, e così me ne devo andare. Con le zanzare tigre non si scherza!

Quest’estate l’orto non mi ha dato tanti ortaggi, ma meloni sì, come non ne avevo mai avuti. Quello della foto è da 1,7 kg. Poi ne ho raccolto un altro da 2,3 kg, e ce ne sono altri due molto grossi, che maturano tra le verzure, un altro piccolino che crescerà e uno più grosso che pende dai pomodori. Infine l’ultimo, che non si nota, nascosto sotto un’enorme foglia dello zucchino.

Ho deciso che il prossimo anno non pianterò melanzane e che devo prendermi tempo per meditare su quale ortaggio piantare per l’inverno.

Il melograno invece ha fatto tantissimi frutti. Merito, secondo me, delle tante piogge primaverili e un poco anche della mia potatura. Le melagrane sono così tante che hanno piegato parecchi rami. Attendo la maturazione autunnale, i colori delle foglie che diventeranno gialle, i frutti rossi come rubini. Spero di farmi tanti buoni succhi.

Adesso sto qui a scrivere e ogni tanto butto lo sguardo oltre la finestra, dove nuvole e sole giocano a rincorrersi. È sempre molto riposante l’ultima decade di agosto, con il clima che si fa più mite, la luce più tenue, l’aria limpida. Gli ingredienti base per ottime foto e per lunghe e felici passeggiate. A proposito, mi sono comperato una MTB (mountain bike), ma ne parlerò in un prossimo post.

Buon fine agosto a tutti!

melone 1.7 kg

Senza titolo

La situazione sembra normalizzarsi, qui nell’orto di Vicenza, e dopo piogge e raccolti in ritardo, ecco che un po’ alla volta cominciano a crescere melanzane, zucchine, pomodoro, meloni, zucche.

I meloni sono i più belli da vedere. Spuntano da sotto le foglie della pianta, tondi tondi. Me ne accorgo d’improvviso, una mattina, o di sera all’imbrunire. È perché non sono tutto il giorno nell’orto, ed è così bello scoprirli cresciuti… paffutelli come degli amorini rinascimentali dipinti in un affresco. A parlarne così stupito, mi sento un po’ tontolone. Sembra quasi che non ci faccia caso, che abbia la testa tra le nuvole. Eppure la sorpresa è sempre gioiosa.

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Così anche per i cetrioli. D’improvviso eccoli che si arrampicano sulla rete che gli ho messo da scalare. Un bell’esercizio per i loro tralci, per le foglie e per i frutti, adesso piccini, appena più grandi del mio mignolo.

cetrioli

Le zucchine invece le tengo d’occhio. Sto ben attento perché non voglio trovarmi immangiabili “mazza da baseball” nascoste sotto le verdi foglie. Vediamo se sarò così bravo e accorto. Ma per adesso sono ancora piccole.

zucchine

E poi la zucca. Se zucca è. Ho tanti semi che pianto e spesso non so cosa ho piantato. Certo, direte, molto distratto questo orticoltore di città. Ma va da sé, questo mio hobby non voglio diventi un’ossessione e preferisco un atteggiamento rilassato e disimpegnato, che poi constato che quel che mangio dal mio orto è comunque buono, pur senza applicare metodica cura nel preparare, curare e raccogliere.

zucca

L’altro giorno ho anche ritrovato il riccio. Che non so se è sempre lo stesso di qualche anno fa, il figlio, o un parente prossimo. Ho sentito un rumore di foglie. Breve, che poi è subito terminato. Ho acceso la luce in serra, ed eccolo là, vicino al compost. Immobile, timido timido. Mi sono avvicinato, l’ho guardato, l’ho salutato, e ho spento la luce. Bell’amico dell’orto, lo farei nume tutelare delle colture. Ma lui non è molto interessato di cingersi la testa di alloro. Ha le sue spine che gli bastano e avanzano…

Continuano i lavori nell’orto…

Mi ero fermato lo scorso week-end, lasciando scoperte due zone del mio orticello cittadino. Adesso l’ho completato. Risolto il problema dei cetrioli comprando delle nuove piantine – mia moglie per errore aveva comperato dei meloni, che ho comunque piantato – domenica ho piantato anche 6 pomodoro ciliegino, l’ultimo zucchino e una pianta cresciuta spontanea che dovrebbe essere un qualche tipo di zucca – vedremo prossimamente.

Quest’anno, causa il tempo, semenzaio e semina sono state spostate di circa un mese, e adesso mi ritrovo nella mia serra delle nuove piantine di pomodoro, zucca, melone. Troverò un posto anche per loro, non c’è problema, ma a ripensarci non ricordo di una stagione dove ho messo a dimora le culture così in ritardo.

E l’insalata che avevo piantato? Non è mai cresciuta. Così sono andato al vivaio e ho comperato sei piantine sei. Eccole qui sotto.

insalata