Melograno

Ad avvisarmi che l’autunno sta sopraggiungendo – se non bastasse il calendario – c’è il mio melograno.

Le foglie stanno ingiallendosi, i frutti stanno maturando. Alcuni sono già rossi, altri ancora verdi e gialli. Alle 18.34 di sera lo fotografo, perché è la luce migliore. Non troppo forte, ma sufficientemente calda da mettere in evidenza i colori.

melagrane

Attendo che maturino, che si squarcino, per poi raccoglierli. Presumibilmente nei primi giorni di ottobre…

P.S. = una melagrana una anche nell’altro albero. L’avevo piantato circa 2-3 anni fa, non ricordo nemmeno io l’anno con precisione. Questo è il primo suo frutto…

sto del melograno
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Il primo melograno

Nel mio orto e nel mio giardino crescono spontaneamente piante, e non mi riferisco solo alle erbacce e alle malerbe… ma anche melograni, palme, ligustri, pomodori, nigelle… il regno vegetale ha sviluppato modi efficaci per riprodursi e popolare la terra. Un esempio? Il mio vicino di casa molti anni fa ha comperato due palme. Poi le palme fanno i frutti, gli uccelli mangiano queste bacche, poi defecano, i semi delle bacche rimangono al suolo. Cresce la palma. Una di queste palme cresciute spontanee – o per merito dei merli? – tempo fa l’avevo lasciata crescere. Mai più! Tagliarla è stata un’impresa! Non poteva acquistare una palma nana il mio vicino? Evidentemente no, non gli piacevano le palme nane, voleva qualcosa di alto, maestoso, che gli ricordasse i paesi tropicali – siamo nel nord Italia, ricordo, ed è comune che al nord si faccia crescere qualcosa che ricordi il sud, per una sorta di desiderio di esclusività, di stentato esotismo, di non so che, comunque è così.

Ma non volevo parlarvi di palme, scusatemi è stato più forte di me. È che ancora adesso ogni tanto mi ritrovo una palma nuova nata in orto o in giardino. E non ho spazio per le palme – ho anche pensato che avrei potuto rivenderle, idea poi abbandonata.

Vi volevo invece parlare del melograno. Perché io nel giardino ho un vecchio melograno, e nel corso del tempo me ne sono visti nascere almeno cinque. Due li ho in vaso, uno l’ho sradicato ancora piccino qualche settimana fa, e un altro invece l’ho lasciato crescere perché mi piaceva avere un secondo melograno – come a dire, se quello più vecchio si rompe ecco che ho quello di riserva. 

Bene, sono passati vari anni, quanti non ricordo, forse quattro o cinque… e quest’anno ecco il primo melograno! Il frutto è ancora verde ma se verso metà / fine settembre matura per bene e riesco a mangiarlo… faccio una piccola festiccciola. Per me è come il figliol prodigo della Bibbia. Non che il melograno sia scappato di casa e poi sia tornato, ma ha fatto un frutto. E il frutto è anche un simbolo. In questo caso è il passaggio della pianta alla sua maturità. Il ciclo vegetale che ha portato al frutto, e che saluto con gioia questo primo melograno, insomma faccio festa a lui che ha un solo melograno molto di più che alla vecchia pianta che ne ha più di uno. Un rito di passaggio, se volete, dalla fase adolescenziale a quella della maturità. Mamma mia come corro con parole e fantasia. Meglio che mi fermo qui. Vi presento la foto del primo frutto del melograno…

melagrana
Ecco il primo frutto del nuovo melograno

Il melograno fiorito

Sole, poi pioggia, poi alcune nuvole, di nuovo sole, di nuovo pioggia. Le temperature che sembrano andare in altalena: 16 gradi, poi 21, poi 28, poi 18… un giugno un po’ pazzerello. L’estate si intravvede tra gli squarci delle nuvole.

La cosa positiva di questa fine primavera è vedere il melograno super fiorito. La cosa meno bella, è che queste piogge, anche con forti raffiche di vento, mi mandano a terra tanti fiori. Sull’albero ne sono rimasti molti però, quindi sono ottimista per i frutti che verranno dopo l’estate.

melograno in fiore
fiori di melograno
frutto di melograno

La melagrana non ancora matura

Ottobre. Le foglie di melograno stanno cambiando colore.

Caldo comunque, nonostante ottobre. E i frutti del melograno non ancora pronti. Ma i ragazzi ne hanno voluto prendere uno. Tagliato e assaggiato. Il sapore acerbo, mangiabile comunque, ma aspettiamo ancora a prendere i frutti dall’albero.

Alcuni belli grandi, altri piccoli, forse a causa delle tante piogge di maggio e delle basse temperature che non hanno certo contribuito alla ripresa vegetativa.

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Guardo quindi ancora i frutti del melograno appesi ai rami, e aspetto che maturino.

E per concludere, un inatteso accostamento…

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I frutti del melograno

La natura mi stupisce. Sempre.

Sto tornando a casa in bicicletta. Prendo la strada in contromano, come spesso accade. Penso, mentre pedalo, e guardo. Un pò la strada, un pò in giro. Quando, improvvisamente… vedo il mio albero di melagrane. E mi accorgo di quanti frutti siano attaccati ai rami. Molti sono piccolini, ma sono tanti.

La natura mi stupisce. Sempre.

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Mi fermo a guardare le melagrane non ancora mature. Proprio un bello spettacolo. Già con la mente vado fino all’autunno sempre più vicino, quando prenderò un cesto di vimini, probabilmente una scala, e una bella cesoia.

Ma aspetto ancora a dire… quest’anno il melograno ha fatto tanti frutti. Aspetto di averli nella cesta. Intanto me li godo lì sull’albero. E ci faccio qualche foto…

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I primi frutti del melograno

Da fiore a frutto. Per adesso ancora piccolo, ma ogni giorno sempre più grande. Finirà per diventare rosso e per esplodere, spinto dalla forza dei tanti frutti rossi.

Quest’anno il melograno ha fatto tanti fiori, e tanti frutti. Peccato molti siano caduti, causa le forti piogge del mese di luglio.

Il rischio afidi è stato in buona parte contrastato e mi piace riguardare l’albero e vedere un pò alla volta maturare i frutti.

Tra le altre cose, altri melograni sono cresciuti, spontanei. Adesso ne ho ben cinque, di cui uno in vaso. Certo non posso tenere cinque melograni. Con mia ammirazione ho visto un fiore spuntare su uno di questi melograni cresciuti da soli. Chissà se maturerà anche il frutto…

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Quanti fiori ha il melograno?

Difficile contarli tutti, ma a vista d’occhio, guardandolo dalle scale d’entrata, lo vedo fiorito come non mai. Un centinaio di fiorellini? Non so, ma lo spettacolo è davvero piacevole. Quando il neofita ortolano giardiniere vede così tanto colore rosso si chiede perché questo sia dovuto e soprattutto se ciò potrebbe essere ripetibile all’infinito.

Dalla mia poca esperienza ho imparato che nel giardinaggio anche la matematica può essere un’opinione, e che se qualcosa è prevedibile, questo non è mai così chiaro.

Un pò come con le previsioni del tempo. Prevedibile a distanza di alcune ore, ma non sempre a distanza di giorni o settimane. A dirla tutta vi confido che le previsioni del tempo mi sembrano un rito della nostra società occidentale. Quando diminuiscono le certezze, su qualcosa dobbiamo pur credere. E le previsioni del tempo possono diventare il nostro mantra, anche attraverso app, per cui crediamo ancora di avere qualche certezza. Ma poi le cose vanno diversamente, quindi lascio volentieri questa sfida tra essere umano e Natura ad altri blog…

Ritorniamo al melograno e ai suoi tanti frutti rossi. Dicevo che mi piacerebbe capire bene il motivo di questo suo comportamento, per riprodurlo anche l’anno prossimo, ma i fattori in causa sono così tanti che posso solo fare delle labili ipotesi.

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Innanzitutto il tempo sembra averlo aiutato. Una primavera in ritardo e tante piogge è sicuramente meglio di un caldo torrido e senza piogge, che avrebbe dato una mano a cimici e afidi.

Poi ci sono le cimici, che sono notevolmente diminuite rispetto allo scorso anno, soprattutto quelle asiatiche. Quest’anno ne ho viste, certo, ma ho visto ricomparire anche le nostrane cimici verdi.

Soprattutto gli afidi, vera tragedia per i fiori e i frutti del melograno. Quest’anno sno intervenuto in maniera preventiva, con un prodotto della Naturen ammesso in agricoltura biologica, e il numero di questi insetti, è notevolmente diminuito. Anche le coccinelle mi hanno dato un grande aiuto. Queste non le ho acquistate, ma ho visto tempo addietro diverse larve sui rami del melograno.

Non dimentichiamo le api e le sirfidi, che adesso danzano tra i fiori rossi e li impollinano. Bene, ottimo lavoro.

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E veniamo alla potatura. Quest’anno è stata solo di contenimento, davvero leggera – mentre l’anno passato avevo fatto una potatura notevole. Questa mi aveva portato ad avere pochi frutti l’anno scorso, ma quest’anno… sembra ripagarmi. Staremo a vedere. Vi lascio con una foto di un bel fiore fiorito e due boccioli. Rosso melograno.

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Desideri d’autunno

Sono lì, sull’albero pieno di spine.

Rossi tra le foglie che ingialliscono. I melograni quest’anno non sono tantissimi. Ma mi basta guardarli per immaginarmi il giorno – ormai vicino  – in cui andrò a prenderli dall’albero, ad aprirli, a mangiare tutti quei chicchi rossi.

Ho un debole per le melagrane…

E questo post – frutto incluso – ci sta bene nel primo giorno d’autunno.

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Fiori di melograno… a fine luglio?

È stata una settimana fa, forse qualche giorno di più, che ho visto svettare sul melograno, sopra al ramo più alto, dei fiori rossi. Fiori rossi di melograno a fine luglio?

Pare proprio di sì. E adesso, al posto dei fiori, ecco tre piccoli frutti, che matureranno un po’ alla volta, fino a diventare grossi e pesanti, da piegare il ramo che li sorregge.

Che il mio melograno facesse dei fiori anche a fine luglio proprio non ne ero a conoscenza, e non so bene se esserne felice o preoccuparmi…

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Il primo melograno

Dopo un giorno di burrasca mi diletto a vedere la situazione del mio melograno. Vari fiori caduti, immobili sull’erba. Sono previste piogge nei prossimi giorni, e guardo il cielo quasi a supplicarlo di essere gentile con le piante. Per carità, niente grandine!

Poi riguardo la pianta del melograno e scorgo, tra le folte foglie vedi, un piccolo melograno. Eccolo il primo, evviva. Ci faccio una foto, come sempre, e già mi pregusto i frutti, la buccia che si squarta, i chicchi rossi belli maturi.

Ma è presto per questi pensieri. Lascio che la Natura faccia il suo corso, e intanto guardo con soddisfazione il primo melograno. E guardando meglio l’albero trovo un altro piccolo melograno, e un altro ancora, e infine un quarto. Poi smetto di guardare e mi dirigo nelle alte stanze, tra le mie sudate carte…

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Larve di coccinella

Ne ho trovate tante sulle foglie del melograno.

A contarle, a colpo d’occhio, una ventina. Ma altre erano nascoste dietro alle foglie. Per fortuna sono arrivate le coccinelle: come sapete, le coccinelle sono gli antagonisti naturali degli afidi. Ma c’è da dire che anche gli afidi non sono in pochi. Ed anzi ero un po’ preoccupato, perché il melograno ha tanti fiori quest’anno, ma anche tanti afidi. Così mi sono avvicinato all’albero munito di una cesoia per togliere i rami inutili che crescono alla base della pianta. Ma poi mi sono fermato, perché proprio sulle foglie di quei rami inutili… le larve di coccinelle.

larve di coccinella

Adesso staremo a vedere se le coccinelle riusciranno a sconfiggere tutti gli afidi, o se dovrò adottare altri sistemi. Ma mi consola non poco sapere che ho un aiuto… naturale.

Quest’anno ho piantato sotto al melograno un po’ di semi di fiori che attirano le coccinelle. I fiori non sono ancora sbocciati, ma le coccinelle ci sono.

[…]

Larve di coccinella

Melagrane: il primo raccolto

Graziato dal bel tempo, dopo un inizio mattinata di nuvole grigie e pioggia, ho potuto iniziare la raccolta dei frutti del melograno. Un bel cestino pieno. E ne ho ancora tanti da raccogliere dal mio alberello, quest’anno particolarmente generoso. Ecco dunque uno still-life con le melagrane appena tolte dall’albero, messe nel cesto e appoggiate sul tavolino.

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Alcune di queste melagrane che ho raccolto sono state attaccate dagli afidi, e lo si nota dalla buccia, caratterizzata da tanti puntini scuri. Ma all’interno i chicchi sono rossi e saporiti. Anche 2-3 forbicette ho trovato mentre li lavavo. Cosa sono le forbicette? Insetti con la caratteristica forbicina sulla parte posteriore del corpo. E poi le formiche, che dove han trovato la melagrana aperta sono entrate senza pensarci due volte.

Nella foto sotto vedete una melagrana aperta e poi il particolare della stessa foto dove si vedono 2 formiche 2 – che qualche chicco se lo son pappato. Basta lavare la melagrana per bene e si mangia che è un piacere – a prescindere dalle formiche.

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