Il dubbio numero due

di Maddalena Barattini

La primavera è sbocciata in faccia ai miei bambini! (cito TROPPObarba che è TROPPOsimpatico). Hanno belle guanciotte rosse e si rincorrono nell’orto con le canne in mano. Io invece, china a seminare, resto pallida come una patata, anche se forse mi si abbronzeranno le orecchie di dietro.
Non mi sono bastati tutti i semi comprati, sono stata in campagna da mio papà, armata di vanga e mi son servita dal suo giardino. Ho preso il finocchio selvatico (che radici profonde!), l’erba luisa, il caprifoglio, l’acanto e altre piante. Poi papà ha tirato fuori delle buste gialle, in cui conserva i semi raccolti l’anno prima. La catalogazione lascia spazio all’immaginazione.

Su una c’è scritto mais, poi garofanini cinesi, tutto chiaro fin qui.
Sulle altre invece: fiori lunghi, su un’altra misti, e sull’ultima c’è un punto interrogativo.
Li ho piantati vicino alle file storte dei piselli…col dubbio.

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I fiori dell’erba Luigia

Sono spuntati i fiorellini dell’erba Luigia, e non me lo aspettavo. Perché poi non dovevo aspettarmelo non lo so. È normale che questa aromatica faccia i fiori. La pianta ha quasi raggiunto il metro e cinquanta. L’avevo piantata questa estate che era dieci centimetri piccina.

Non l’ho utilizzata molto, per la verità. Mi sarò fatto cinque o sei infusi. Volevo fare il liquore, ma le foglie sono ancora tutte appiccicate alla pianta, e non nella bottiglia con l’alcool a 90 gradi. Pazienza, sarà per l’anno prossimo… o forse per Natale, potrei improvvisare due o tre regali liquorosi ed evitare la calca dei dì di festa…

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