Api e sirfidi che ronzano tra i fiori di lavanda, le bianche infiorescenze di fiori di campo, le gialle corolle delle margheritine.
In estate l’orto è in costante movimento. Si muovono anche i fusti delle piante, io non le noto, ma loro continuano a crescere. Quando me ne accorgo devo munirmi di cesoie, e cercare di ripristinare una qualche parvenza d’ordine.
Fortunatamente il tempo è stato clemente e mi ha regalato qualche leggera pioggia che ha diminuito lievemente la temperatura. Ma al sole è caldo, e quando le gocce di sudore dalla fronte arrivano agli occhi, un po’ le tolgo con il braccio, finché non mi stanco e mollo gli attrezzi e impugno la fotocamera.
Maturano i frutti e le verdure e mi piace documentare il tutto con qualche foto. Ecco il primo cetriolo. L’anguria che si ingrossa. Dei pomodori non ho dubbi. Maturano sempre loro, nonostante le mie poche cure. Un lampone, solitario. I garofanini che ho piantato hanno fatto il primo fiore…
L’orto è il mio nume tutelare – quello che protegge la mia persona. Mi isola dal caos quotidiano e mi dà la possibilità di sopire i miei pensieri, che si adagiano tra i fiori.



