Viene un mio amico a trovarmi e mi racconta una storia. Così interessante e incredibile che ve la racconto anche a voi – e se la conoscete già scusatemi e saltate oltre: se ad esempio avete visto l’ultimo film di Ermanno Olmi, forse la storia non vi sarà nuova. Comunque vado avanti.
C’era un signore, che è morto a 73 anni, che un giorno, a 35 anni, ha deciso di vivere da solo, dopo una delusione amorosa. Una specie di nuovo Adamo, ma senza Eva. Così questo signore ha vissuto nei suoi 4 ettari di terreno a San Cipriano (Roncade) in provincia di Treviso. Viveva in una casa vecchia, con l’orto e un bosco. Si faceva le sue colture, si tagliava la legna, mangiava quello che produceva, si vestiva tessendo i suoi vestiti, si faceva dei succhi di frutta per l’inverno e tappava le bottiglie con le pannocchie di mais. Solo qualche volta chiedeva, così ha detto il mio amico, dei fiammiferi a sua sorella. Nient’altro. Questo signore, che si chiamava Ernesto Girotto, ha vissuto così in autonomia per quasi quarant’anni.
Si dice che sia morto di stenti, perchè la calda estate del 2003 gli ha compromesso il raccolto e si è trovato in inverno senza niente da mangiare. Ma ha lasciato una cosa: la creanza. Cos’è la creanza? Sono i semi del mais che lui ha selezionato per quarant’anni. Ben tenuti dentro una cassetta di legno per essere seminati e fatti germogliare.
Poi la storia è continuata con un nuovo personaggio. Un ragazzo (Devis) che è andato a vedere la casa di Girotto. Un ragazzo che dal Friuli è venuto in Veneto in bicicletta, con una tenda per dormire, dei vestiti, delle vivande. Nient’altro. Si è fatto tanti chilometri – 370 per la precisione – per vedere la casa di Girotto. Qui passo il filo del racconto a voi lettori. Perché questo ragazzo ha un sito internet, dove racconta di lui e della casa di San Cipriano che è andato a visitare. In questo sito, se vi interessa, potete trovare informazioni più dettagliate e vedere delle immagini.
Io vi ho raccontato questa storia per il gusto del racconto. Ora, se volete, potete approfondire. L’indirizzo internet è qui.
A presto.