Concime naturale per rose e arbusti

Il segreto primo e indispensabile per una buona e rigogliosa fioritura, come più volte ho suggerito ai miei lettori, è la potatura.

Potare significa togliere le cose in eccesso e, insieme, rendere tutto al grado minimo dello sforzo vegetativo. Questo non vuol dire rendere una pianta di rose irriconoscibile per la foga del taglio, ma semplicemente potare quei rami che hanno già dato il fiore. Non preoccupatevi… nasceranno nuovi boccioli e saranno ancor più belli perché la pianta dirigerà le sue energie solo su questi e non sui vecchi rami e sui fiori ormai appassiti!

Ma il secondo segreto, un aiuto ulteriore che possiamo dare alle nostre piante di rose, è la concimazione. Io ho scelto il concime naturale, consentito in agricoltura biologica, della Naturen, marchio distribuito in esclusiva per l’Italia da Ital-Agro.

Utilizzabile sia su rose che su arbusti, sia all’impianto (da ottobre a marzo) sia per il mantenimento (da febbraio a luglio), il concime per rose e arbusti della Naturen è in granuli, e questo permette una concimazione dolce e graduale.

Naturen Concime rose e arbusti

Il concime si applica al terreno – aiutandosi con le mani o con qualche attrezzo da giardinaggio – e poi si può irrigare. La soluzione in granuli fornisce fino a 3 mesi di nutrimento.

concime-rose-naturen

Infine volevo sottolineare un piccolo dettaglio. La confezione, da 750 grammi, si può aprire con una forbice e poi è facilmente richiudibile grazie ad un dispositivo a pressione che permette una chiusura ermetica. Comodo e semplice da utilizzare.

Per maggiori informazioni e altri suggerimenti su tecniche di agricoltura biologica per il vostro orto e il vostro giardino vi consiglio di visitare il sito – molto ben fatto – FuodidiVerde.

rose-rosse

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Il rimedio naturale contro afidi e funghi

I nemici del giardiniere sono molti, ve lo dico per esperienza. Grandine, tempesta, lumache, chiocciole, ragnetti rossi… e afidi!

Come soffro nel vedere i fiori del mio melograno attaccati dagli afidi… le formiche che li proteggono e le larve di coccinella che provano a mangiarli. Una battaglia perenne, della quale ho spesso parlato in questo blog!

Oggi voglio parlarvi di un prodotto di Naturen – prodotto distribuito da Ital-Agro in esclusiva per l’Italia – che mi ha molto soddisfatto per due ragioni. La prima è che è un prodotto naturale e consentito in agricoltura biologica. Si tratta infatti di un estratto di ortica! L’avevo preparato anch’io l’estratto di ortica, artigianalmente. Facendo il macerato, filtrandolo e infine spruzzandolo nelle parti della pianta attaccate dalla piante.

La seconda ragione è che… funziona! I rimedi antichi sono molte volte efficaci, e così, di fronte a questo prodotto che riprende la tradizione e allo stesso tempo rispetta la Natura, mi sono detto. Sì dai! Proviamolo.

Naturen Estratto di ortica

Oltre all’ortica, il prodotto (un flacone da 1 litro) contiene anche equiseto e lecitina. L’ho provato sul mio melograno (l’indicazione dice di mescolare 200 ml di soluzione in 800 ml di acqua… io sono andato un po’ ad occhio). Risultato: la maggior parte degli afidi ha abbandonato i fiori e si è diretto verso altri lidi.

Ed ecco i tanti fiori – e i boccioli – del mio melograno. Adesso li guardo con maggiore soddisfazione e e soprattutto senza l’ansia che gli afidi, ben aggrappati ai fiorellini rossi, mi mettevano. Un fiore attaccato in massa dagli afidi significa compromettere la bontà del frutto o addirittura il fiore stesso. Così ho mescolato l’estratto con l’acqua e ho nebulizzato sui fiori. Alcuni fiori, particolarmente attaccati dagli afidi, li ho puliti a mano, ma per il resto ho utilizzato l’antica ricetta ripresa da Naturen. L’estratto sembra aver fatto bene il suo lavoro e adesso i miei fiori sono finalmente salvi. Ve lo consiglio vivamente!

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Nota: l’estratto di ortica Naturen non è ovviamente da utilizzare solo sui melograni, ma anche su altri tipi di colture come alberi da frutto, insalata, cavoli, rose, brassicacee, vite, cucurbitacee, patata, sambuco, fagiolo. Può essere utilizzato da Aprile a Settembre. Per maggiori informazioni visitate il sito www.fuoridiverde.it.

Fiori di melograno

Togliere i getti laterali al pomodoro

Il pomodoro è una pianta facile da coltivare, che ci regala tanti bei frutti nella calda estate. Un’operazione però è utile per migliorare la sua crescita. Viene chiamata sfemminellatura o anche scacchiatura. In pratica si tratta di togliere i getti laterali o germogli che la pianta produce. Questa operazione si compie per creare il giusto equilibrio tra la vegetazione e la produzione di frutti.

I getti che si sviluppano lateralmente tolgono infatti energia alla pianta. Non che non vi faccia più pomodoro, è che eseguendo la sfemminellatura avrete più frutti.

Come vedete in figura, individuare il getto è abbastanza semplice. Un altro nome con il quale è conosciuto è quello di getto ascellare.

Buon lavoro e buon maggio – il mese dei lavori nell’orto!

sfemminellatura del pomodoro
Il getto ascellare è indicato dalla freccia rossa, e facile da individuare nella pianta

Facili esperimenti naturali

È quello più gettonato e sicuramente più semplice.

1. Tagliate uno stelo di papiro e mettetelo a testa in giù in un recipiente d’acqua.
2. Aspettate finché non crescono le radici – è un processo lungo, nel frattempo fate pure altre cose – vedi figura 1.
3. Compiacetevi del fatto che sono cresciute delle radici. Mostratele ai vostri amici, ma non a quello a cui avete tagliato uno stelo del papiro se non ne potete prevedere la reazione.
4. Una volta che ci sono le radici piantate il papiro in un vaso.
5. Aspettate ancora e una mattina vi sveglierete e scoprirete con sorpresa e un pizzico di gioia che dalla terra stanno nascendo nuove piante, che pian piano cresceranno – vedi figura 2.

Facile, non è vero? 😉

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Maggio: il mese delle rose (e degli afidi…)

Eh sì, non ci sono solo i bei fiori delle rose, ma anche gli afidi. Questo è il periodo in cui compaiono, attaccano fiori e boccioli, le formiche vanno a succhiarne la melata e li proteggono da eventuali attacchi di coccinelle, che degli afidi vanno ghiotte.
Anche le mie rose sono state attaccate, come tutti gli anni del resto. Il problema è se l’attacco è massiccio: in questo caso possono comprometterne la fioritura – e non solo delle rose, ma anche del melograno che nel mio giardino cresce proprio vicino alle rose.
Cosa fare?

Rimedi naturali
Gli afidi possono essere tolti a mano, magari indossando un paio di guanti, o possiamo spruzzare su fiori e steli dei preparati naturali.
A base di sapone di marsiglia, così gli afidi scivolano.
Oppure il classico macerato d’ortica. Proprio domenica scorsa sono andato lungo gli argini del bacchiglione a raccoglierne un po’. L’ho messa in un secchio con dell’acqua, ho chiuso il coperchio e la lascio lì a macerare. Quando sarà pronta la verserò nello spruzzatore e darò ai miei bambini il compito di spruzzare la soluzione urticante su rose e melograno – si divertono un sacco i bambini con i giochi d’acqua! Attenzione agli occhi però!

Nota: se vi sentite “chef da giardino” potete aggiugere al macerato d’ortica anche aglio o peperoncino. Guai ad assaggiarlo!

afidi

A seconda della quantità di afidi si può ricorrere a composti già preparati, che si trovano in qualsiasi consorzio agrario o vivaio. In alcuni casi è meglio tagliare il ramo infestato e riporlo in un composter senza lasciarlo in giardino – gli afidi camminano!

Vi consiglio invece di acquistare un buon spruzzatore. Capiente, robusto e performante.
Questo qui sotto, nella foto, è ottimo.

spruzzatore

Quando è pronto il melone? Come si riconosce quando è maturo?

Belle domande, che in molti mi pongono. La risposta è abbastanza semplice:
1. Colore
2. Odore

Se il melone è verde aspettate a raccoglierlo. Se è giallo vuol dire che è pronto, che è arrivato al massimo grado della sua maturazione.
Poi abbassatevi e sentite se profuma di melone. È un altro segnale che ci indica se è pronto.

Purtroppo la tecnologia non è ancora arrivata a riprodurre i profumi, quindi non posso fare altro che farvi vedere solo una foto, quella qui sotto. Come vedete, e come ho indicato con dei segni, potete ben distinguere una zona particolarmente gialla da un’altra piuttosto verde. Questo melone inoltre, è profumato. Quando gli ho fatto la foto, a circa 30/40 centimetri di distanza, ne sentivo il profumo. Penso di raccoglierlo martedì o mercoledì prossimo. Lo lascio maturare un altro poco.

Sia ben detto, potete anche raccogliere meloni non del tutto maturi, e metterli in una serra, al sole, perché finiscano il loro processo – un po’ come fanno con molta frutta, quando la filiera è lunga – ma vi assicuro che il profumo e la sostanza sarà meno intensa di quella di un melone raccolto quando è pronto. Poi è anche questione di abitudine. Se lo coltivate ogni anno imparerete presto da soli a capire quando dovete toglierlo dalla pianta e portarlo a tavola – ad esempio con le mele forse è più facile riconoscere quando sono mature, e in buona parte per una questione di abitudine. Sono stato breve e sintetico. Spero che possa esservi stato d’aiuto questo post pseudo-didattico.

p.s. Vi farò sapere quando lo raccolgo se era maturo al punto giusto! 😉

melone maturo

Qualche scheda informativa sui frutti di bosco

Quest’anno, almeno fino ad ora, il mio orto è stato poco fruttuoso. Probabilmente a causa del tempo piovoso e poco soleggiato.
Però i miei frutti di bosco, lamponi e ribes in primis, mi hanno regalato tante soddisfazioni al palato.

Piante facili da coltivare, per niente impegnative nella cura, forti e rustiche, crescono e fruttificano senza quasi che te ne accorgi. Alcune di queste, come le more, possono essere anche coltivate in vaso.

E così spero di farvi cosa gradita nel presentarvi qualche scheda informativa su abitudini di queste piante, proprietà dei loro frutti, propagazione e avversità. Anche con la presunzione che qualcuno di voi, miei cari quattro lettori quattro (o forse anche cinque?), possa accarezzare l’idea di acquistare una di queste piante, e gioire della loro compagnia, nelle giornate fredde o calde delle quattro stagioni dell’anno.
Andate pure alla pagina introduttiva de Giardinaggio Semplice.

Buona lettura e buona coltivazione vi auguro…

frutti di bosco

Risparmiare con Coupon e Sconti

Tempi di crisi o meno, difficile lasciarsi sfuggire la possibilità di fare shopping online con i coupon di sconto, risparminado su diverse tipologie di prodotti e categorie merceologiche. È per questo che è nato CupoNation, un portale che offre tantissime occasioni per acquistare prodotti nuovi e scontati.

CupoNation

E non ci sono i soliti prodotti più rinomati delle grandi firme del mondo della moda, gli ultimi prodotti tecnologicamente avanzati dell’universo dell’elettronica (computer, televisori, tablet, macchine fotografiche), le creme per viso e corpo, i profumi, e via di questo passo.
Io cerco qualcosa d’altro, che soddisfi la mia passione verde – l’avevate già capito, vero?

E così faccio una ricerca per categorie, che vanno dalla cosmetica, ai viaggi e agli hotel, alle auto e moto, alla moda e agli accessori, alle banche e assicurazioni, e …finalmente trovo la mia categoria: casa e dintorni.

Casa e Dintorni

Dove so per certo che quei “dintorni” sono sicuramente il giardino e forse anche l’orticello. Ed ho ragione! E allora ci clicco sopra senza tergiversare. In pochi secondi vengo reindirizzato al sito di Bakker, dove per il mio giardino… non ho che l’imbarazzo della scelta!

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Tra le caratteristiche di spicco di questo portale, e a differenza di tanti altri suoi competitor, CupoNation non richiede alcuna registrazione! Semplicemente si sceglie la categorie o la marca desiderata (ne sono presenti oltre 250), e si sceglie il prodotto utilizzando il coupon con lo sconto. Il pagamento avviene online, con la certezza sulla sicurezza della transazione e che la merce arriverà presto a casa nostra.

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CupoNation è semplice ed intuitivo da usare, e se non bastasse un pulsante sul lato destro del sito ci mostra “come funziona”. Molto utile, infine, il servizio di Newsletter, che permette di essere sempre aggiornati e informati sulle novità di nostro interesse.

Io ho trovato la marca che vende prodotti per il mio giardino, e che in questo momento mi offre sconti del 30%. Se anche voi volete fare ottimi affari, provate CupoNation!

Il rimedio di Liliana contro i moscerini

… ha funzionato!
Non avevo dubbi. Agio e peperoncino bollito in acqua e spruzzato farebbe scappare chiunque! Ha fatto scappare anche mia moglie dalla cucina, mentre preparavo l’intruglio. Grazie Liliana – non per aver fatto scappare mia moglie s’intende!

Riepiloghiamo.
Il gran caldo ha prodotto una crescita di questi moscerini che Zoropsis mi corregge perché sono in realtà afidi – vedi qualche post precedente.

Poi arriva un temporale e le temperature scendono. I moscerini scompaiono dai pomodoro.

Poi ritorna il caldo. E ritornano i moscerini. Allora mi preoccupo. Sono tanti. Da lontano sembra che il pomodoro abbia i punti neri, e ripenso alla mia adolescenza. Così mi dò da fare, sfoglio il commento al post e prendo nota della preparazione dell’intruglio di Liliana, che per dovere di cronaca e per l’altrui utilizzo riporto qui sotto:

1 litro di acqua
3 spicchi di aglio schiacciato
un cucchiaino di peperoncino
bollire, raffreddare, filtrare, spruzzare

Eseguo da manuale e provo la sera stessa. Il giorno dopo gli afidi ci sono ancora. Forse dovevo spruzzare tutto l’intruglio. Così spruzzo ancora, e il giorno seguente noto con piacere che nelle foglie gli afidi sono diminuiti di numero. Lo spruzzo anche sul melograno, anche lui attaccato dagli afidi – accidenti, me ne sono accorto in ritardo!

Spruzzo ancora la sera seguente, su pomodoro e melograno.
Gli afidi sono stati debellati. Magari qualcuno è rimasto, ma se sono in pochi non mi preoccupo troppo.

Ancora grazie Liliana. 😉

p.s. = non hai anche un bel rimedio semplice e naturale per le zanzare tigre? Chiedo troppo vero?

La potatura… e come farla

Devo ringraziare Marino, che con il suo simpatico commento in un post precedente mi ha fatto venire la curiosità e la voglia di prendermi questo libro, che già avevo visto in biblioteca, ma l’avevo lasciato là sullo scaffale.
Perché, diciamoci la verità, tra me e me, caro Davide, tu sai potare?
Il melograno sì… ma per il resto… improvviso.

La cosa triste è che non sono l’unico. E qualche volta chi improvvisa è un’impresa che taglia gli alberi nelle nostre città. Non sono giardinieri. Hanno uno o due camion, delle scale, seghe elettriche e cesoie. Tagliano gli alberi, così, dove gli capita o dove gli suggerisce il loro intuito. Me lo diceva un signore al parco di Villa Guiccioli a Vicenza, e mi mostrava uno, due, tre, quattro alberi morti. E anche cinque, e quello là in fondo, sei. Non vorrei sbagliarmi, ma qualcosa del genere l’ho letta anche in un libro di Pejrone.
Dunque, anche se non ho alberi da frutto, mi leggo questo libro sulla potatura.Così se Marino mi dovese chiamare a potare alberi e siepi 😉 almeno non faccio una figura barbina.

[…]

Sono andato a prendermi il libro in biblioteca. Oltre alla potatura il libro spiega anche come fare gli innesti. Merita un post a parte, intanto ecco il libro:
NAHUM, DANIELA – SCARABELLI, ALBERTO, Potature e innesti, IdeaLibri 2008, pagg. 95, ill.

Qui sotto nella foto: rami potati del melograno.

Consigli su come essiccare le piante officinali

Guardando le statistiche del mio blog ho notato come – soprattutto in questo periodo – uno dei termini di ricerca più utilizzati sia “essiccazione, essiccare” e uno dei miei post più letti sia quello dell’essiccazione della lavanda. Spero dunque fare cosa gradita riportando una serie di semplici e sintetici consigli di massima su come e quando raccogliere, essiccare e conservare le cosiddette «droghe», cioè quelle piante con principi attivi utili sia per profumare un ambiente sia per le loro finalità terapeutiche.

Se l’argomento vi interessa vi invito ad andare a sfogliare libri dedicati espressamente all’argomento dove potrete trovare consigli e guide più specifiche riguardo a una particolare pianta. La bibliografia sull’argomento è molto vasta, potete trovarla in internet, nelle biblioteche e nelle librerie.

1. La raccolta
La raccolta deve avvenire a seconda del «tempo balsamico» della pianta, cioè il periodo nel quale i principi attivi sono maggiormente concentrati.
Molto importante: evitate raccolte «vandaliche», cioè laddove in una certa zona siano presenti più piante non raccoglietele tutte, ma lasciatene in maniera che si possano riprodurre ancora. In questo modo non si rovina un patrimonio che è comune ed è di tutti (insetti, animali, esseri umani, e vegetali).

2. Quando raccogliere le varie parti della pianta
2.1. Radici e parti sotterranee

Si raccolgono durante il periodo di riposo della pianta, generalmente in autunno e inverno anche se certe piante vanno in riposo al principio dell’estate (ad esempio: iride, colchico, scilla e altre monocotiledoni; rizomi di felce maschio e tuberi di aconito).
Nel periodo di riposo le radici sono ricche di sostanze che serviranno poi per il risveglio vegetativo. Le radici vanno ripulite dalla terra e vanno recisi i fusti aerei. Vanno poi tagliate in base alla loro grossezza in pezzi che possono variare da 5 a 1 cm. Se grosse possono essere tagliate anche per il lungo.

2.2. Cortecce
Si raccolgono dall’autunno alla primavera. All’inizio della primavera la pianta «va in succhio», cioè è ricchissima di linfa e la corteccia si toglie con più facilità.

2.3. Gemme
Si raccolgono prima della loro apertura, solitamente alla fine dell’inverno.

2.4. Foglie
La raccolta avviene prima della fioritura della pianta, anche se non sono rare le eccezioni (Belladonna, Stramonio).
Le foglie si raccolgono asciutte, e vanno eliminate quelle giallognole o quelle attaccate da parassiti.

2.5. Fiori
Si raccolgono appena sbocciati o poco prima, preferibilmente di mattina, dopo che si sono asciugati dalla rugiada.

2.6. Frutti
Vanno raccolti maturi e consumati/usati subito. Dopo la raccolta la maturazione prosegue e potrebbe provocare lo spappolamento del frutto.

2.7. Semi
Si raccolgono con la pianta, si fanno seccare e poi si battono per farli uscire.

3. Tipi di essiccazione
Sostanzialmente sono tre: al sole, all’ombra, a calore artificiale.
Per le radici consiglio l’essiccazione al sole, per tutti il resto l’essiccazione all’ombra. Il sole, infatti, può non solo togliere il naturale colore della droga, ma attenuare i principi attivi. Il luogo per l’essiccazione deve essere aerato e con la minor percentuale possibile di umidità.
Per l’essiccazione a calore artificiale attenzione a non bruciare la pianta. Solitamente la temperatura può variare tra i 20-30° C per foglie e fiori e tra i 50-60°C per le parti difficili da seccare – ad esempio le radici.

4. Conservazione
L’essiccazione è fondamentale affinché la conservazione della droga non produca muffe, derivate dalla presenza di umidità. Un ulteriore accorgimento è quello di proteggere le droghe dalla luce, che può provocare la perdita o l’attenuazione dei principi attivi della pianta. Dei barattoli di latta o alluminio possono andare benissimo.

Sotto, la foto ritrae dell’erba luigia essiccata.