Come ho fatto l’orto quest’anno

Ovvero Simmetrie minimaliste

Solitamente metto a dimora senza preoccuparmi troppo di simmetrie ma quest’anno… ho scelto una soluzione tra il simmetrico ed il minimal. Simmetrico perché le linee delle colture sono ortogonali, e perché ho pure messo dei mattoncini di cotto a separare gli spazi dedicati alle colture dell’orto, alle erbe officinali (aromatiche), ai fiori spontanei. Minimal perché ho piantato poche piante.

Quattro piante di pomodoro ciliegino, quattro di pomodoro datterino e sei di cavolo cappuccio (quello tondo, non quello a punta). Non so cosa pensino le lumache di quei cavoli, così invitanti sul terreno che ho pure battuto in preda a questa mia novella compulsione simmetrico minimale, ma alcune foglie già son state mangiucchiate, e sotto il sole – seppur debole primaverile – già vedo le scie non quelle chimiche del cielo – se il cielo lo voglia – ma quelle “lumachevoli”, le autostrade delle lumache, che poi ad un certo punto si perdono, perfette ladre di verzure!

Il lavoro simmetrico minimalista mi dà probabilmente alla testa – ma quale?

Boh… faccio meglio a presentarvi alcune fotografie di tutto questo. Sì, è meglio così.

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Semenzaio #2

Un grazie a Liliana, che mi ha regalato questi semi.
Grazie Liliana 😉
Un seme è un regalo bellissimo, perché se riesci ad averne cura ti regalerà una pianta.
Di cosa si tratta?
Spuredda leccese bianco. O anche Carosello leccese. Un ortaggio simile al cetriolo. A me i cetrioli non piacciono molto, ma i miei bimbi ne vanno ghiotti. E sicuramente anch’io lo assaggerò – non vedo l’ora!

Ne avevo piantati 4-5, ne è cresciuto solo uno. Ma confido che cresceranno anche gli altri. Sono proprio curioso di vedere la pianta crescere, e con ancora più curiosità pregusto i suoi frutti sulla mia tavola!

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Fagioli

Ecco il primo dritto in piedi che sta cercando di togliersi l’ormai obsoleto cappello.
Ha bisogno di sole, di caldo e di acqua.
Poi crescerà e mi lascerà i suoi frutti.

Fagioli e fagiolini sono bellissimi da coltivare. Anche se non avete tanto spazio nel vostro orto lasciate una o due file di terreno per fagioli e fagiolini.

Potete farli germinare su cotone idrofilo. È un metodo ottimo e pratico.

fagiolo

Primavera II

I primi germogli di quello che ho seminato.

Ma cosa ho seminato? Non lo ricordo. Disturbi della memoria a breve termine?
Assolutamente no, solo la mia poca attenzione a particolari che non ritengo essenziali. Avrò la mia risposta quando quello che ho seminato sarà cresciuto.

Primavera smemorata.

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Ecco i primi!

A germogliare, dopo la semina, chi si è stato il più veloce?
I semi della Zinnia gigante. Sarà perché proprio gigante vuol diventare, sta di fatto che i semini che avevo deposto nel terriccio si sono dati da fare. E dopo averli bagnati, e dal sole svegliati, sono usciti i germogli dalla protezione del seme, hanno scavato nella terra e han visto la luce.

Aspetto gli altri. Buon risveglio.

germogli

Indizi del risveglio

Che debba fare il semenzaio protetto, me lo suggeriscono molto esplicitamente i primi indizi del risveglio vegetativo.
Ecco i tulipani che fan capolino dalla terra bagnata.
«Cucù!»

Li ho disseminati in vari punti dell’orto per creare delle piccole isole colorate, seguendo un metodo abbastanza aleatorio. Risultato: non ricordo dove li ho trapiantati – sì, perché prima erano tutti in un unico punto. Niente male, me lo ricordano loro.
«Cucù!»

Anche accanto al timo.
«Cucù!»

Addirittura vicino alla lavanda.

«Cucù! Cucù! Cucù!»

tulipani

I primi germogli

Alzo la carta di giornale dai vasetti… ed eccoli i primi germogli! Helianthus, ravanelli, papavero.

L’esperimento con la carta a coprire e proteggere i semi dall’acqua che verso per annaffiare ha funzionato benissimo. Il giornale non si è ancora degradato e tra poco, visti i germogli ormai nati, lo eliminerò del tutto: non serve più. Ancora meglio: sono gli stessi germogli ad alzare la carta, e a loro modo mi dicono «Adesso toglila, grazie».

Nella prima foto: germogli di ravanello
Nella seconda foto: i germogli hanno alzato la carta

germogli di ravanello