Una farfalla tutta nuova

Nuova perché non l’avevo mai vista volteggiare nel mio orto… ed è stata una bella e gradita sorpresa!

Ero abituato alle cavolaie, e di tanto in tanto a qualche farfalla più colorata. Quindi non vi racconto il mio stupore nel vedere una farfalla così grande volteggiare tra la lavanda, e andare di fiore in fiore.

Si tratta, nello specifico di un podalirio (Iphiclides podalirius). Sorrido quando leggo su Wikipedia che in Italia “è presente ovunque dalle zone di pianura a quelle montuose”. Sarà così, ma non ne avevo mai vista una, tanto meno nel mio orto giardino.

Sono rimasto diversi minuti ad osservarla e fotografarla. È elegante e molto grande, rispetto alle piccole cavolaie. Vola portentosa e si spinge in alto, fin sopra gli ultimi rami del Ligustrum lucidum. poi ritorna giù tra i fiori di lavanda.

Spero che queste foto vi piacciano, e auguro anche a voi l’avvistamento di questi bellissimi insetti…

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Vita nell’orto

Arriverà anche l’estate, ma la primavera è la mia stagione preferita. E so bene di non essere l’unico a pensarla in questo modo.

Clima mite e temperature piacevole, con un andirivieni di giornate assolate, nuvolose e qualche pioggia a intermezzare questo scambio quasi tennistico. E la Natura che si accende di toni gioiosi e sonori. Si vedono i primi insetti sui fiori che sbocciano in continuazione.

Ecco api e sirfidi volare tra i fiori.

E tra gli iris un’ombra nefasta! Uno di quegli insetti che i fiori li amano, ma anche li rovinano. Gli lascio pranzare in pace tra i bellissimi petali bianchi.

Eccolo qui il colpevole! Mamma mia! Ma quanto è brutto da così vicino!

E poi, mi volto… e chi ti vedo tra le lunghe foglie degli iris? Una libellula, che si è appoggiata. Azzurra come il cielo. Dicono sia sintomo di buona qualità dell’aria. Mah… non mi interessa approfondire la notizia, mi basta la libellula, che a trovarla nel mio orto in città mi chiedo da dove sia arrivata. Ma anche l’anno scorso l’avevo incontrata. E anche l’anno prima. Quindi ben ritornata!

Libellula

Infine la solita farfalla cavolaia. Questa volta la osservo planare tra la rucola.

Un bel movimento nell’orto di maggio…

Farfalla cavolaia

La farfalla colorata

È da due o tre anni che semino il miscuglio di fiori che attirano insetti e farfalle. 

Di insetti sì, ne ho visti molti svolazzare tra i colorati petali: sirfidi, api, vespe, piccoli coleotteri. Ma di farfalle ne ho viste ben poche. E mi sarebbe piaciuto vedere tante ali rosse, arancioni, gialle, planare sulle corolle dei fiori del miscuglio di fiori che attira insetti e farfalle. Invece niente, a parte le bianche cavolaie, che però preferiscono cavoli e lavanda. Almeno fino a questa sera. 

Sul muro di casa ecco una piccola farfalla dalle lussureggianti ali. Ferma, immobile sul bianco intonaco. Intonaci che attirano le farfalle. 

Mi viene da sorridere, ma tutto sommato mi fa altrettanto piacere. 

Dovrò trovare un imbianchino esperto in intonaci che attirano le farfalle.

Farfalla colorata
farfalla colorata
Una bella macro per questa “prima” e spero non ultima farfalla colorata…

La vanessa nell’ortica

Finalmente una farfalla colorata che svolazza tra i fiori della lavanda e si ferma di tanto in tanto a succhiare nettare. E questa volta anch’io voglio essere informato, prendo il mio libro sulle farfalle e le falene di David Carter con fotografie di Frank Greenaway e comincio a sfogliare le pagine finché, a pagina 110, identifico la farfalla – diversa dalle solite bianche cavolaie – che svolazzava nel mio orto.

Sarà anche, come dice il libro “una delle più comuni farfalle europee”, ma certo mi fa piacere venga a fare i suoi giri tra i fiori di lavanda.

Vi enumero le caratteristiche principali di questa farfalla (chiamata proprio la vanessa nell’ortica), il cui nome deriva dal fatto che si sviluppa sull’ortica (ma nel mio orto mica c’è l’ortica… mah…).

Ha un’apertura alare dai 4,5 ai 5 cm ed è diffusa in Europa e nell’Asia temperata fino al Giappone.

Ma non finisce qui, perché sfogliando il libercolo sulle farfalle mi imbatto in una foto di un fiore che assomiglia molto a quello che vi ho proposto su questo blog qualche giorno fa, e di cui ignoravo il nome. Trattasi del fiore della pianta di ghiaccio (Mesembrianthemum crystallinum) – che vi propongo in foto qui sotto. 

Due piccioni con una fava. Vedi che a leggere un po’ c’è tutto di guadagnato?

Nota: curiosando in internet trovo come Mesembrianthemum crystallinum un’altra pianta, diversa dalla mia. Ma nel libro delle farfalle era indicata quella che ho nell’orto. Aiuto! Un botanico! Ho bisogno di un botanico! Scusatemi per l’errore di denominazione incontrollata… spero apprezzerete comunque il fiore…

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Love is love

In orto accade di tutto, è il mio piccolo microcosmo.

Così mi è accaduto di imbattermi in due farfalle cavolaie (ahi ahi per noi piccoli orticoltori sono una piccola disgrazia) che si stavano accoppiando.

Cercando un po’ in rete per meglio informarmi sulle loro abitudini e sul fatto se quello che ho visto e fotografato sia effettivamente un accoppiamento, mi leggo il sito “Farfalle d’Italia”, della Regione Emilia Romagna.

“In generale, si può dire che nelle farfalle e nelle falene si sono evolute due differenti strategie comportamentali per l’incontro dei sessi. Nelle prime, il maschio ricerca attivamente la compagna dando preminenza ai segnali visivi; segnali di tipo odoroso (chimico) intervengono solo in un secondo tempo, quando i partner si trovano a stretto contatto. A tale scopo nei maschi di moltissime specie di farfalle esistono squame modificate a funzione ghiandolare, chiamate androconi o plumule. Sulle ali, gli androconi possono essere dispersi tra le altre squame, riuniti in ciuffi o protetti in particolari tasche e pieghe delle nervature.

Ma possono anche essere localizzati in altre parti del corpo, per esempio su antenne, zampe, addome, apparato genitale. […]

Le cavolaie del genere Pieris compiono invece i cosiddetti ‘voli ascensionali’ con i quali viene saggiata la disponibilità della partner all’accoppiamento. Quando un maschio raggiunge una femmina, le due farfalle iniziano un volo ascensionale elicoidale, velocissimo, che può raggiungere anche i 20 m di altezza dal suolo. Se la femmina è già stata fecondata, il maschio si lascia quasi cadere verticalmente, rinunciando all’obiettivo, mentre l’altra continua a compiere spirali in volo, abbassandosi più lentamente. Se è recettiva, il maschio continua il corteggiamento fino a che la femmina non accetti l’accoppiamento.

Per le cavolaie, come per tante altre specie, è particolarmente importante il segnale visivo percepito nella lunghezza d’onda dell’ultravioletto, invisibile all’occhio di un osservatore umano. Le farfalle, e gli insetti in generale, percepiscono una vasta gamma cromatica: l’ambiente in cui vivono appare ai loro occhi con colori diversi rispetto a quelli percepiti da noi esseri umani.”

Se siete vi interessano le farfalle potete trovare maggiori informazioni nel già citato sito “Farfalle d’Italia” di cui vi lascio qui sotto il link:

http://www.aice-epilessia.it/farfalle/index.htm

Nota: il sito è nato per sostenere la ricerca sull’epilessia.

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Iris blu

Fioriscono gli iris blu, che gioia. E allora gli faccio una foto. E proprio mentre sto per scattare, ecco che una bella e colorata farfalla si posa su uno dei fiori.

Quello che non comprendo appieno, e sfugge dalle mie razionali regole di classificazione e spiegazione della realtà… lo chiamo caso – “fortuna” no, detesto questa parola.

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Dalla serra alla casa

Che male vuoi che faccia la farfalla Pavone di giorno in casa?
[per la cronaca, esiste anche la farfalla Pavone di notte, ndr]

Così i bambini hanno pensato bene di portarla in un luogo più caldo e ospitale, e l’hanno messa tra le foglie e i fiori della pianta di ciclamino.

Ma ancora mi domando: cosa ci faceva una farfalla nell’orto a fine gennaio?

pavone di giorno

Pavone di giorno

L’orto e il giardino sono i luoghi privilegiati per le “maraviglie”.
Meraviglie naturali e meraviglie semplici – pur nella loro complessità.

Questo inverno non è stato rigido. Qui al nord una nevicata in pianura (27 dicembre) e qualche giorno di freddo intenso, con parte del lago di Fimon ghiacciato. I giorni restanti hanno visto temperature sopra la norma, con afflizione di chi gestisce le piste da sci asiaghesi (Vicenza). Questa è la premessa necessaria per una mia spiegazione sulla meraviglia odierna: una farfalla avvistata in giardino dal buon GM, che poi è stata subito individuata dall’esperto FT. Si tratta del “pavone di giorno”, una bellissima farfalla che se ne stava un po’ intorpidita sul camminamento in pietra dell’orto.

Pavone di giorno

GM gli ha fatto aprire le ali stuzzicandola con un filo d’erba, poi l’ha fatta sedere sulla sua mano e l’ha portata in serra, perché si “scaldasse”.

Pavone di giorno

Cosa ci faceva una farfalla a fine gennaio nell’orto? Non è un po’ prematuro questo risveglio primaverile?

Alcune caratteristiche del Pavone di giorno
Famiglia: Nymphalidae
Apertura alare: 5,5/6 cm
Livrea unica
Il bruco: è nero e spinoso e si sviluppa sull’ortica e sul luppolo
Distribuzione: Europa, Asia temperata, Giappone
Periodo di volo: diurno
Habitat: pianure
Meccanismi di difesa: le macchie ocellate sulle ali sviano dal corpo delicato gli attacchi degli uccelli.

Nota: la farfalla che vedete in foto è un esemplare maschio.

Pavone di giorno

Cavolaia

Non sono certo le amiche del nostro orto.
Il soprannome dato a queste farfalle la dice lunga sulle loro colture preferite.
E non sono tanto le farfalle, quanto i bruchi che escono dalle loro uova… come già sapete.

Ecco perché, per rendermele più simpatiche e amiche, ogni tanto ci faccio una foto macro…
L’amore nasce anche dalla conoscenza. Così adesso dimentico più facilmente i danni sui miei cavoli e apprezzo di più i loro voli, di fiore in fiore. Questa farfalla nella foto si era appoggiata su una foglia di salvia.

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Nella siepe (I)

Passeggio con i miei bimbi in località Fimon. Stiamo andando a vedere i rapaci.
Loro giocano e corrono. Io con un occhio osservo, con l’altro guardo loro che non escano dal sentiero.
È bello imparare ad osservare, perché si trovano cose che, pur essendo davanti ai nostri occhi, non notiamo.
È così osservando una semplice siepe ai bordi della strada, ecco che mi si apre un mondo.
Avete presenti quei giochini da Settimana Enigmistica dove bisogna cercare le differenze tra due disegni? Una cosa del genere. E poi bisogna sapere dove osservare. E una siepe va benissimo.

Ecco una farfalla. A testa in giù, come i pipistrelli. Non sono un entomologo, e mi accontento di sorridere a vedere questa farfalla che si comporta come un pipistrello.

Mi sono portato con me un vecchio Nikon Nikkor 35-70mm f2.8 AF-D, credo del 1989. È un obiettivo fantastico. A pompa, un po’ pesante, ma di ottima qualità sia costruttiva che ottica. Ed ha una funzione macro, in manuale, che provo con piacere.

«Un momento bambini. Non toccatemi – perché non lo so si appigliano a me qualche volta – che faccio un paio di foto». Click.

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Come io vedo l’autunno

Arriva silenzioso, in punta dei piedi, salutando con un cenno. Si appoggia comodamente sull’orto come tante gocce di rugiada, come una soffice nebbia. Una volta nell’orto comincia un lungo discorso con tutte le colture presenti. Parla sottovoce, con lunghe pause di silenzio. Parla anche con lo sguardo, con un sorriso paterno verso tutte quelle colture – pomodoro, melanzane, zucchine, etc. – che hanno terminato di dare frutti, e torneranno nella terra.
Questa è la mia visione, che riguarda la prima parte dell’autunno. Poi c’è un autunno di colori, di cui parlerò in qualche successivo post.

Nell’antichità – raffigurazioni pompeiane e romane – l’Autunno viene raffigurato con grappoli d’uva e foglie di vite. Nel Rinascimento l’Autunno viene impersonato da Bacco. Nel Settecento, nel genere pittorico delle fêtes galantes, la scena autunnale è interpretata da giovani innamorati che si rifocillano dopo la vendemmia.

Io invece ho scelto come immagine del (mio) autunno, una farfalla cavolaia, forse infreddolita o comunque anche lei consapevole del cambiamento verso un clima più freddo, che si è appoggiata su una foglia di cetriolo – che nel mio orto ancora sta dando qualche sporadico frutto.

Come scrivevo più sopra, è un autunno ancora dai pochi colori, ma – ripeto e spero – avrò occasione di soffermarmi anche sui magnifici colori di questa “stagione di mezzo”.

farfalla cavolaia