Inaugurazione del parco diffuso d’arte contemporanea
Tra Loc. Scianica e Loc. Ruc di Sellero e Novelle di Sellero (BS)
Dal 2019 in media Valle un gruppo di artisti, in occasione del festival “A perdita d’occhio”, ha lavorato all’interazione con il territorio, spazi e comunità, passato e futuro. Le installazioni realizzate spesso si sono rivelate semi o del tutto permanenti. In questa occasione tracceremo una mappa per riscoprirle, insieme alla loro storia. Esperienze uniche e sorprendenti che hanno reinventato il senso dei luoghi, per chi abbia la voglia di guardare ed ascoltare.
Con opere di Mauro Cossu, Mme Duplok, Francesca Conchieri; Alessio Larocchi, Yari Miele, Domenico Pievani, Armando Riva, Paola Zorzi. Nel percorso è possibile, su appuntamento visitare l’opera di Enrico Baj nella sala consigliare del Municipio di Sellero.
Sabato 30 luglio – Sellero Ore 11:30/12:30
Presentazione del parco diffuso d’arte contemporanea presso Centro 3T, Via Scianica 6. Sellero, (BS)*
Dalle ore 16:00 alle 20:00 visite guidate ai siti interessati dagli interventi.
Domenica 31 luglio – Saviore dell’Adamello Ore 17:30/ 19:00
FRANGENTI TEMPORALI Performance di musica contemporanea di Mauro Cossu. presso il lavatoio centrale di Saviore dell’Adamello.
Scenografia di Francesca Conchieri e Mauro Cossu
“A perdita d’occhio” è un progetto a cura di Francesca Conchieri e Mauro Cossu, promosso da Associazione Post Industriale Ruralità con il patrocinio del comune di Sellero. L’evento di Domenica 31 luglio è realizzato su invito della Rete di villaggio di Saviore dell’Adamello.
* Alle 12:30 del 30 luglio possibilità di buffet a offerta libera su prenotazione.
San Carlo è felice di annunciare Mark Handforth, White-Light-Whirlwind, seconda mostra del progetto San Carlo ospitata all’interno della seicentesca chiesa di San Carlo di Via Bissolati 33 a Cremona. La personale di Mark Handforth è in programma dal 18 marzo al 31 maggio 2022.
White-Light-Whirlwind è un monumentale disegno di luce. In equilibrio precario su un unico punto, la scultura sale, si snoda e si espande per 16 metri nella cupola barocca della chiesa di San Carlo. Diritta eppure fluttuante, bilanciata eppure sospesa, la scultura si sposta percettivamente tra una visione irreale e la sua massiccia realtà di lampadario. Il vortice, forse una metafora del nostro strano stato di essere degli ultimi anni, è sempre stato visto come la manifestazione fisica della terra che tocca il cielo. Nella scultura, le luci fluorescenti appartenenti al nostro quotidiano disegnano linee frastagliate di luce elettrica bianca, bianca sporca e bianca-viola, per descrivere un vortice monumentale che si erge e gira dal pavimento della chiesa all’arco della cupola. In parte sublime, in parte simbolo di Times-Square. Con il suo significato doppio e ambivalente, la scultura rispecchia la propria e la nostra realtà. Anche noi, come il vortice di luce, siamo esseri effervescenti, sublimi, felicemente attaccati al suolo. La bellezza esiste in questa dualità, l’una è visibile solo attraverso l’altra.
Lo spazio interno della chiesa di San Carlo diventa un paesaggio metafisico, una conversazione aperta tra la gloria architettonica, la sua profonda risonanza come casa spirituale e la scultura che sta a cavallo tra queste due realtà. Un incontro, una conversazione, una dualità che tocca sia la scultura in sé sia il luogo che la ospita.
In collaborazine con Galleria Franco Noero, Torino.
Mark Handforth nasce nel 1969 a Hong Kong, Cina. Attualmente vive e lavora a Miami. L’artista è noto sul panorama internazionale per le sue sculture di grandi dimensioni che nascono dal confronto con le proporzioni stranianti delle metropoli americane e gli elementi del paesaggio urbano. Alterando i materiali e i rapporti di scala, il suo lavoro sviluppa una ricerca scultorea che è insieme seria e ironica, Minimal e Pop, monumentale e melanconica. L’intervento dell’artista sui simboli del quotidiano genera un repertorio di oggetti assurdi, dotati di una fisicità irruente e inaspettata. Il lavoro di Mark Handforth è stato oggetto di esposizioni personali presso istituzioni pubbliche e private internazionali, tra le quali: MOCAD – Museum of Contemporary Art Detroit, Detroit (2020); Qatar Museums commission, Doha (2020); Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova (2016); Governors Island, New York (2013); Bard College (CCS Bard), New York (2011); MoCA – Museum of Contemporary Art Miami (2011); MCA – Museum of Contemporary Art, Chicago (2011); Kunstnernes Hus, Oslo (2009); Dallas Museum of Art, Dallas (2008); Fondation Vasarely, Aix-en-Provence (2005); Kunsthaus Zürich, Zurigo (2005); PAMM – Perez Art Museum Miami (2004); Le Consortium, Dijon, Francia (2003); Hammer Museum, Los Angeles (2002). Ha partecipato a numerose mostre collettive in istituzioni internazionali, tra le quali: Parco d’Arte, Fondazione Sandretto Rebaudengo, Guarene (2020); MOCAD – Museum of Contemporary Art Detroit, Detroit (2020;2017); The Bass Museum of Art, Miami (2018); ICA Miami, Miami (2017); Palais de Tokyo, Parigi (2015); MOCA – Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2013); Palazzo Grassi/Punta della Dogana, Venezia (2009); Whitney Museum of American Art, New York (2004).
Martedì 22 settembre la Galleria Franco Noero inaugura la mostra di Sam Falls Tongues in Trees, Books in Brooks, Sermons in Stones.
Coerentemente con alcune delle caratteristiche che contraddistinguono il lavoro dell’artista – il rapporto con la natura, con gli agenti atmosferici e come poter utilizzare i loro effetti quale parte del processo creativo – la nuova mostra dell’artista si articola sia all’interno in Via Mottalciata che all’esterno, inaugurando un nuovo spazio espositivo, un giardino situato in un ex sito industriale a pochi passi dalla galleria.
Una nuova serie di lavori trovano la loro espressione nell’utilizzo di tecniche che simultaneamente diventano cifra distintiva dell’opera dell’artista e la completano aggiungendo un certo grado di imprevedibilità: dai quadri realizzati en plein air con pigmenti secchi che si sciolgono sulla tela per opera di agenti atmosferici come pioggia e umidità, alla costa di stoffa di copertine di libri sbiadite dalla luce del sole, piatte ‘spine dorsali’ assemblate a parete in gamme di colori in progressione o in netto contrasto; dalle fotografiche stampate su tela, nelle quali all’istantaneo fermo immagine del reale si sovrappone il dinamismo guizzante di un ordito astratto, un impasto di fotogrammi mescolati a pennellate all over di brillanti colori ad olio, alle ceramiche smaltate che portano impresse sulla loro superficie le tracce colorate di fiori e di piante incastonate negli incavi di travi di ferro a doppio T.
L’opening è parte di OUVERTURE 2020, organizza da TAG – Torino Art Galleries – e della prima edizione di EXHIBI.TO.
Dal 22 al 25 settembre gli orari di apertura della galleria saranno dalle 11 alle 20, è gradita la prenotazione on line o telefonica.