Il falso frutto

Se volete delle buone fioriture delle vostre rose… eliminate il falso frutto.

Il cinorrodo è la bacca che compare dopo la fioritura, dalla forma tondeggiante, prende il posto dei fiori. L’energia che la pianta utilizza per creare il cinorrodo va a discapito della successiva fioritura. Non che se li lasciate la rosa non farà più i suoi fiori, ma è meglio tagliere questo falso frutto e, perché no, provare ad ottenere un’altra pianta dai suoi semi.

Perché questo accada dobbiamo attendere che il falso frutto tondeggiante cambia colore: dal suo verde iniziale passerà ad un rosso, fino a seccarsi. Non aspettate che si secchi, altrimenti i semi non saranno più utili.

Una volta aperto il cinorrodo con un coltellino, ed estratti i semi, è importante “risvegliarli”, e questo è possibile con una temperatura tra i 10 e i 4 gradi centigradi (temperatura dell’autunno o dell’inverno).

Il terreno (o vaso) dove seminarli deve essere costantemente umido e ricco di ossigeno. Per questo si consiglia un miscuglio di torba e sabbia.

Si attendono alcuni mesi prima di vedere germogliare una piantina. Anche se queste operazioni – per la pazienza e le attenzioni dovute * – sono rivolte più a vivaisti professionisti, nulla toglie che anche una qualsiasi persona, con dedizione e impegno, possa dedicarsi alla moltiplicazione delle rose attraverso seme. Che altro dirvi? Se volete provate questo metodo… buon lavoro!

* Non dimenticate che bisogna stare attenti alla nascita di mugge e comunque che per alcuni mesi il terreno deve essere sempre umidificato!

cinorrodo
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Nigella damascena

Ho raccolto le capsule tondeggianti del dopo fioritura. Come la nigella fiorita, anche queste hanno un particolare fascino. E sono ricche di semi.

Sono così belle queste capsule che vengono utilizzate anche per scopi decorativi. E così ho fatto.

Ne ho messe una trentina all’interno di una brocca cilindrica di vetro, che ho poi disposto sul tavolino vicino alle scale d’entrata.

E chi viene a casa mia, mi chiede un po’ confuso “che cavolo di cose siano quelle robe lì tonde”.

Nigella damascena

Estate nell’orto

Api e sirfidi che ronzano tra i fiori di lavanda, le bianche infiorescenze di fiori di campo, le gialle corolle delle margheritine.

In estate l’orto è in costante movimento. Si muovono anche i fusti delle piante, io non le noto, ma loro continuano a crescere. Quando me ne accorgo devo munirmi di cesoie, e cercare di ripristinare una qualche parvenza d’ordine. 

Fortunatamente il tempo è stato clemente e mi ha regalato qualche leggera pioggia che ha diminuito lievemente la temperatura. Ma al sole è caldo, e quando le gocce di sudore dalla fronte arrivano agli occhi, un po’ le tolgo con il braccio, finché non mi stanco e mollo gli attrezzi e impugno la fotocamera. 

Maturano i frutti e le verdure e mi piace documentare il tutto con qualche foto. Ecco il primo cetriolo. L’anguria che si ingrossa. Dei pomodori non ho dubbi. Maturano sempre loro, nonostante le mie poche cure. Un lampone, solitario. I garofanini che ho piantato hanno fatto il primo fiore…

L’orto è il mio nume tutelare – quello che protegge la mia persona. Mi isola dal caos quotidiano e mi dà la possibilità di sopire i miei pensieri, che si adagiano tra i fiori.

cetriolo
anguria
lampone
garofano