Bulbi di fiore, ti fanno fiorire

È giunto il momento di piantare i bulbi di fiore

Per godere di un giardino variopinto in primavera, l’autunno è il periodo giusto per piantare i bulbi di fiore. Puoi assaporare il piacere della primavera già mentre pianti i bulbi in giardino.

Radici robuste

L’idea di piantare i bulbi di fiore in autunno può sembrare strana, poiché la stagione in cui si vive appieno il giardino volge al termine. Tuttavia, se desideri godere al massimo dei bulbi di fiore in primavera, questo è il momento giusto per piantarli. Il lungo periodo che intercorre tra la piantagione e la fioritura permette ai bulbi di sviluppare le radici. Prima crescono, più le radici saranno robuste. Inoltre piantare i bulbi è un’attività molto piacevole, dunque non ti resta che metterti all’opera

Momenti da ricordare

Il piacere non è dato solo dai fiori, ma anche l’intero processo dalla piantagione alla fioritura è entusiasmante. Puoi svolgere questa attività allegramente, in compagnia del tuo partner o dei bambini o, meditativamente, di te stesso. Scoprirai che i momenti passati a scegliere, acquistare e piantare i bulbi di fiore si trasformeranno in ricordi preziosi. L’emozione aumenterà non appena le prime punte verdi faranno capolino dal terreno. Quando i fiori si mostreranno in tutto il loro splendore in giardino, proverai una gioia incontenibile.

Tulipano nero

Il bulbo di fiore più conosciuto e amato è il tulipano. Le diverse varietà di tulipano sono suddivise in 15 gruppi. L’appartenenza a un gruppo specifico dipende dalla forma, dalla provenienza e dal periodo di fioritura di ogni tulipano. Il tulipano più famoso, denominato Queen of Night, appartiene al gruppo dei “tulipani singoli tardivi”. Tale notorietà deriva dall’eterna ricerca del tulipano nero, che a oggi non è ancora stato trovato. Ma il Queen of Night è di un viola talmente intenso che si avvicina molto al nero.

Varietà di bulbi di fiore

Sapevi che i primi fiori che colorano il giardino in primavera sono quelli che nascono dai bulbi? I primi a sbocciare sono bucaneve, crochi e narcisi. Oltre al celebre tulipano esistono molti altri allegri forieri della primavera che ravvivano il giardino, come narcisi, giacinti, crochi, giacinti a grappolo e iris. Ma anche le varietà meno conosciute, quali aglio ornamentale, gloria della neve, fiorestella, bossolo dei dadi e giacinto tubolare, creano un’atmosfera festosa in giardino.

Suggerimenti:

  • Colloca un bastoncino nel punto in cui pianti i bulbi di fiore, in tal modo saprai esattamente dove cresceranno. Non è meraviglioso poter ammirare la natura così da vicino?
  • Pianta i bulbi a una profondità tre volte maggiore alla loro altezza. In questo modo la quantità di terra che ricopre i bulbi è ottimale per favorirne la crescita.
  • I bulbi di fiore hanno bisogno del freddo per crescere bene. I bulbi sono in grado di autoproteggersi dal gelo e a tale scopo trasformano l’amido in zuccheri. Fortuna vuole che i bulbi di fiore contengano quantità molto elevate di amido.
  • I bulbi a fioritura primaverile possono essere piantati da settembre fino a dicembre. È importante che siano interrati prima che si verifichino le prime gelate.
  • Evitare i luoghi in cui l’acqua piovana non viene assorbita facilmente dal terreno, ad esempio ai piedi di un dosso o al di sotto di uno scolo. Se rimangono a lungo in acqua, i bulbi rischiano di soffocare a causa della mancanza di ossigeno.

Per maggiori informazioni sui bulbi di fiore, visita il sito www.bulbidifiore.it

tulipani neri
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Creature dell’orto

Sedetevi tranquilli, su una comoda sedia, e osservate il vostro orto, molto lentamente…

C’è la farfalla cavolaia, che attenta i miei cavoli deponendo le uova. Ma è così bella vederla volare che non ho il coraggio di scacciarla. Non danza da sola, ma accompagnata ad un’altra e si intrecciano per un momento, poi si allontanano, infine, ognuna si fermano su qualche fiore. E poi sui cavoli.

farfalla cavolaia

C’è la mosca, insetto inetto, forse sporco, non certo piacevole a vedere. Ma il ragno l’aspetta nella sua tela. Dunque anche la mosca la lascio volare, e appoggiarsi alle colture.

mosca

Ci sono le api e le sirfidi. Impollinano a tutto spiano. E tanto le vorrei ringraziare del loro lavoro. Ma non faccio tempo ad avvicinarmi che subito volano via. È un piacere non solo vederle tra i fiori, ma sentire il rumore – musica¡ – delle loro ali, mentre si appoggiano da un fiore all’altro.

ape

C’è la locusta, ancora piccina, che deve crescere. Certo non la scaccio. Finché è da sola non ci sono problemi. Ma se arrivassero a frotte… ne sarei impaurito. Mangia pure qualche foglia piccola locusta, te lo concedo volentieri.

piccola locusta

C’è la lucertola, anzi, ce ne sono tante. Gli piace nascondersi nel composter. Poi esce quando ci sono i primi raggi di sole, per riscaldarsi come se fosse in spiaggia. È così veloce nella fuga che quasi non riesco a fotografarla. Alle lucertole lascio cibarsi delle fragole. Sembra ne siano ghiotte.

E poi c’è la chiocciola, anzi, ce ne sono tante. E loro sì possono rappresentare un problema. Ma il riccio ne fa man bassa, quando esce di sera. È sempre così timido e riservato che l’ho visto nemmeno una decina di volte.

chiocciola

Poi ci sarebbero tanti altri insetti, ma non vorrei annoiarvi.

Sarà per un prossimo post…

Ciclamini in agosto?

Si può fare!

L’importante è tenere il terreno sempre umido – basta un po’ d’acqua al mattino – e metterli in una zona d’ombra. Se fate una passeggiata in montagna potete trovarne diversi nel sottobosco, all’ombra di faggi o di altri grandi alberi.

Ma anche se abitate in città un ciclamino può sbocciare, e anche in agosto. NElla foto ecco i miei ciclamini: un fiorellino è sbocciato.

clamino

La ladra di frutta

Ero molto piccolo, non ricordo quanti anni avevo, ma la prima volta che sono stato in piscina per me è stato un trauma, e non tanto per l’acqua, quanto per il prato. 

Camminavo a piedi scalzi, quando sento sotto al piede una puntura, come uno spillo. Ma non era uno spillo, era un’ape, che mi aveva punto.

Anche il romanzo di Peter Handke, che qui vi suggerisco, inizia con una puntura sul piede. Che combinazione, direte voi. Ma può succedere…

Il caldo d’estate non è molto gradevole quando si va nell’orto a potare piante, estirpare erbacce, pacciamare, o sistemare i pali dei pomodoro. Poi si aggiungono anche le zanzare tigre. Così dopo una decina di minuti mi sento esausto, e ritorno nelle mie stanze. Cosa fare dunque quando il caldo e l’afa non permettono una piacevole permanenza nell’orto? Leggere un libro.

È il libro che vi suggerisco è La ladra di frutta, di Peter Hanke, per le edizioni Guanda. Quattrocentoventisei pagine, 20 euro, traduzione di Alessandra Iadicicco. Avevo già letto altri libri di questo scrittore e poeta – sono sue le poesie che accompagnano il film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino. Ad essere sincero non l’ho ancora letto tutto, ma ve lo consiglio fin d’ora. Un’ottima compagnia nelle calde giornate d’estate. Buona lettura!

Ah scusatemi, avete forse bisogno di qualche intervento critico?

Eccoveli – dalla quarta di copertina:

“La forza di questo libro, come degli altri progetti epici di Peter Handke, è soprattutto nei passaggi in cui il narratore lascia la precedenza al suo doppio, all’autore di aforismi e al maestro della prosa dell’attimo.” (Suddeutsche Zeitung)

“È affascinante il modo in cui la ladra di frutta protagonista del racconto oscilla costantemente tra personaggio in carne e ossa e figura immaginaria.” (Frankfurter Allgemeine Zeitung)

La ladra di frutta

Dopo la pioggia…

E anche la grandine, questo lunedì. Respira l’orto e respiro anch’io.

Grazie a questa pioggia le temperature si sono abbassate, e soprattutto la terra dell’orto è bagnata.

Sono da poco tornato da una breve vacanza e riguardando l’orto… vedo tanta vegetazione cresciuta. Erbacce, certo, ma anche le colture buone – pomodori ciliegino, melanzane, cetrioli, zucche e cavoli.

Dopo la pioggia, dicevo… viene il sereno. Non brilla l’arcobaleno, ma mi dà cmunque soddisfazione vedere le melagrane bagnate dalla pioggia e il cielo nuovamente azzurro e limpido.

Melagrana
Melagrana

La libellula è ritornata

Mi sono chiesto e mi chiedo tutt’ora, senza trovare una minima risposta: cosa ci fa una libellula in città?

Non ci sono laghi, acquitrini o zone d’acqua qui vicino… io le libellule, fin da quando ero ragazzino, me le ricordavo al lago di Fimon, o alla roggia Seriola, o in qualche lago in collina. Ma non in città – tenendo conto del limite di velocità nelle zone abitate, che è di 50 km/h ma in alcuni posti è di 30 km/h, le libellule in città rischiano pure di prendersi una multa, perché con il loro volo possono arrivare anche a 50 km/h. Anche per questo non capisco cosa ci faccia in città una libellula. Eppure lei vola nel mio orto e si appoggia sui fiori di lavanda o sulle canne di bambù che tengono in piedi – e un po’, ma davvero poco, in ordine le piante di pomodoro.

Mi lascia tutto il tempo di fotografarla, perché poi se ne va quando mi avvicino troppo a lei con il 90mm macro. Ma poi ritorna. Sempre nello stesso posto.

Così uno, due, tre… una ventina di scatti alla libellula. Poi il sole scalda troppo, e me ne ritorno nelle mie stanze…

libellula

Una pioggia ci voleva!

Eccome se ci voleva. Da 37 gradi siamo scesi qui a Vicenza a 32 e mezzo. Ancora caldo, ma qualcosa di meno. Tutto è iniziato sabato sera…

Prima un forte vento, poi ancora vento. Apri le finestre, tira su le zanzariere, chiudi i doppi vetri, vai in giardino che sento il rumore di qualcosa che sta ruzzolando trasportato dal vento. La tenda dei vicini che sembra che da un momento all’altro possa rompersi… Poi niente. Tutto è finito così velocemente come è cominciato. E sono andato a letto. È di notte che è iniziato a piovere, ma io dormivo come un bambino, e non mi sono accorto di niente.

Però com’è bello svegliarsi al mattino e trovare la terra dell’orto del colore scuro di quando ha piovuto, e tutte le gocce di pioggia sulle foglie delle piante. I frutti del melograno ornati di gocce dorate, e sì anche le chiocciole che con l’umidità riprendono le forze e cominciano a serpeggiare tra il composter e le colture – di questo non sono molto felice.

Ma della pioggia sì, ci voleva! Eccome se ci voleva!

Gocce di pioggia
chiocciola
melagrana