I frutti nascosti

Capita a volte di non vedere le cose che abbiamo davanti agli occhi, e mentre guardiamo, non vediamo quello che stavamo cercando.

Non sono impazzito – almeno credo – ma a volte può capitare di non vedere una cosa semplicemente perché siamo prigionieri dai nostri modelli mentali.

Perché avrei dovuto vedere quel cetriolo maturo tra le foglie del gladiolo? Perché non è comune andare a cercare cetrioli tra i gladioli. Altrimenti potrebbe darsi che cerchi i gladioli tra i cetrioli… Sta di fatto che quest’anno – forse anche causa Covid-19 – la semina e la piantumazione delle piante del mio orto hanno seguito un non-programma, una sorta di casualità necessaria. Così adesso mi ritrovo con un orto disordinato. E quindi il cetriolo che stavo cercando tra le piante dei cetrioli non compariva. C’erano sì cetrioli, ma ancora non pronti per essere raccolti. Poi mi giro e, sempre per caso, il mio occhio cade sui gladioli e lì mi spunta una strana forma non certo di un fiore: un cetriolo per l’appunto. Eccolo lì, pronto per essere raccolto.

cetriolo

E la zucca? Quella era proprio impossibile da trovare. Non poteva trovare un nascondiglio migliore… tra la salvia! Colpa mia, è vero. Ho lasciato piena libertà alla zucca di vagare a destra e a manca per l’orto. Così lei prima la fatto uno slalom tra le piante di melanzana, poi si è inerpicata sulla salvia. E lì ha dato vita al suo frutto, che per il peso deve essere sprofondata sul comodo giaciglio delle foglie verdi e profumate. Se non era per l’erbaccia che ho deciso di estirpare, la zucca non l’avrei trovata prima di settembre. È la terza zucca. Chissà che non ce ne sia un’altra nascosta chissà dove…

zucca

La bellezza si nasconde. O meglio, siamo noi che dobbiamo cercarla e farla apparire…

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Riparte la stagione 2020 dei Flower Show

Si parte il 12 e 13 settembre con Firenze Flower Show, il 18, 19 e 20 settembre con Perugia Flower Show e il 26 e 27 settembre sarà Ancona Flower Show a chiudere il tour.

Il Flower Show, circuito nazionale di mostre-mercato di piante rare e inconsuete, torna anche quest’anno, in maniera del tutto eccezionale vista l’emergenza che ha colpito il Paese, a settembre a colorare diverse location italiane portando in ogni città che lo ospita la cultura e la conoscenza della botanica e del giardinaggio di qualità.  Nato nel 2008 con “Perugia Flower Show”, questo format di successo, giovane e dinamico non ha mai smesso di crescere e dopo la creazione dell’edizione autunnale sempre nel capoluogo umbro si è spostato nel corso degli anni in altre città quali Ancona, Arezzo, Modica e Firenze.

In ogni sua edizione il “Flower Show” ospita i migliori collezionisti e produttori nazionali di varietà botaniche rare e inconsuete, collezioni di piante introvabili se non in questo tipo di appuntamenti: dalle specie di rose meno conosciute alle piante perenni, ortensie,  orchidee botaniche, camelie, azalee, collezioni di agrumi, piante cactacee e succulente, esemplari secolari di bonsai, piante acquatiche, pelargoni, mediterranee, bulbi, carnivore, tillandsie, piante aromatiche e tanto altro ancora. 

Non ci sono solo meraviglie botaniche, il fascino dell’esposizione è completato da una sezione dedicata dall’arredamento da esterno e da interno, uniti all’artigianato di altissima qualità e ancora attrezzature da giardinaggio professionali ma anche eccellenze enogastronomiche e prodotti per il benessere, insomma tutto ciò che è indissolubilmente legato al mondo della natura e del vivere outdoor.  

Flower Show

Il Flower Show non è solo questo, punto di forza e marchio distintivo della manifestazione è l’attenzione all’aspetto culturale, alla divulgazione della cultura del verde nella città che lo ospita: incontri con i massimi esperti del settore, corsi di giardinaggio tenuti dagli stessi espositori, divertenti attività didattiche per i bambini, seminari e laboratori scientifici.

La formazione del pubblico risulta in ogni edizione molto importante perché l’utenza a cui la manifestazione si rivolge è molto vasta: da chi non ha mai approfondito le tematiche del florovivaismo e della botanica, curiosi, nuovi appassionati a chi invece è più esperto e cerca in questo tipo di manifestazione l’occasione per consolidare le proprie basi e l’occasione per incontrare i nomi più rinomati del settore.

Le date del circuito 2020:

Flower Show

30° Festival Internazionale dei Giardini

TEMA DEL CONCORSO 2021

BIOMIMETISMO IN GIARDINO
LA NATURA, FONTE INESAURIBILE DI ISPIRAZIONE

In occasione del 30° Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire, la tenuta di Chaumont-sur-Loire bandisce un concorso internazionale su 20 appezzamenti di circa 210 m2.

Il concorso è aperto:

– ad architetti paesaggisti diplomati presso una scuola superiore, un’università o iscritti all’EFLA (European Fondation for Landscape Architecture) o a un altro organismo del paesaggio riconosciuto per i paesi extra Europe;

– a equipe pluridisciplinari costituite, ad esempio, da architetti, ingegneri, designer, scenografi o artisti, che comprendano auspicabilmente un architetto-paesaggista o un botanico;

– a studenti delle scuole del paesaggio, delle facoltà di architettura o di design, che comprendano un dimostrabile indirizzo paesaggista e di cui un professore assuma il ruolo di rappresentante e coordinatore dell’equipe.

Sono esclusi dal concorso:

– i progettisti che hanno realizzato un giardino a Chaumont-sur-Loire nei tre anni precedenti;

– i giurati del concorso stesso e i loro familiari prossimi.

Il dossier del concorso, può essere scaricato dal nostro sito web www.domaine-chaumont.fr (sezione Concorso) previa iscrizione. Esso comprende:

• Il disciplinare del concorso che presenta in dettaglio il tema e i vincoli tecnici legati alla progettazione di un giardino nel sito di Chaumont-sur-Loire (suolo, esposizione, visitatori, vegetali).

• Il bando con i dettagli circa lo svolgimento del concorso ed elenca le regole di partecipazione.

Condizioni finanziarie: non è prevista alcuna remunerazione per la partecipazione al concorso.

Il compenso dei progettisti cui verrà assegnata la progettazione dei giardini per l’edizione 2021 del Festival Internazionale dei Giardini, così come il budget allocato per la realizzazione dei giardini, saranno stabiliti nel dossier del concorso.

Orto fuori controllo!!!

Per un ortolano / giardiniere come me la stagione calda è un momento di gioia massima. Sono sicuro che anche per molti di voi è così.

I fiori che sbocciano ci regalano bellissime forme e colori, e i primi frutti dell’orto ci regalano le prime soddisfazioni – sì d’accordo, ci sono anche le zanzare tigre, ma sorvoliamo.

Quanto bello è cogliere il cetriolo maturo, i pomodori ciliegino, le melanzane, ecc. direttamente dalle nostre piante dell’orto? Stupendo! Quei piccoli e semplici piaceri di cui si nutre il nostro corpo e la nostra mente – e sarei tentato di azzardare che sono piaceri più grandi anche dei nuovi aggiornamenti di iOS. Scherzo, suvvia…

Ma. Ma. Mannaggia la miseria! Se non stai attento la vegetazione ti sfugge di mano. Ed è quello che sta succedendo al mio orto. La zucca che sta circumnavigando la salvia, i cetrioli che si arrampicano sui pomodori, i pomodori – che quest’anno sono cresciuti spontaneamente – che lanciano le loro ramificazioni a destra e a sinistra e hanno coperto un cappuccio, l’erba luigia che ha ramificato e foglificato – che neologismi poco interessanti che nascono in me! – e ha sbarrato il camminamento da una parte all’altra del mio piccolo orticello.

La crescita vegetativa è così veloce nella sua lentezza che non te ne accorgi. E poi un giorno ti ritrovi con l’orto che sembra assumer i connotati della foresta amazzonica! Qui bisogna intervenire con forbici e cesoie da giardinieri… eppure mi piace così tanto questo ordine disordinato che lo lascio ancora così… crescete e moltiplicatevi… preferisco un orto all’inglese.

Ed ecco alcune foto di questo melting-pot vegetale – ah, tra parentesi, anche tutte le possibili e utili consociazioni sono andate a farsi benedire.

fiori spontanei e pomodoro
Fiori spontanei cresciuti vicino al pomodoro… o forse pomodoro che è cresciuto vicino ai fiori spontanei? Non so…
cetriolo e gladiolo
Il cetriolo che si arrampica sulle foglie del gladiolo
pomodoro e melanzane
Il pomodoro ha invaso lo spazio delle melanzane
zucca e salvia
La zucca che cammina sopra la salvia. Per andare dove… non è dato sapersi

Ode al fiore di melanzana

È un po’ per tutti i fiori da frutto quello di essere sottovalutati rispetto ai fiori ornamentali – anche se ci sono delle particolari eccezioni, come ad esempio il fiore di pesco, o i fiori dei ciliegi che sono sicuro avrete già visto in opere d’arte, in film giapponesi e in tanti altri diversi contesti.

In particolare in Giappone c’è una tradizione che consiste nel guardare la fioritura – hanami –  dei fiori di ciliegio – sakura.

Così nel parco di Ueno a Tokyo, in quello di Muruyama a Kyoto, nel castello di Himeji o in quello di Hirosaki – e in chissà quanti altri luoghi – i giapponesi fanno una festa sotto questi alberi e mentre ammirano i fiori sbocciati ne approfittano per consumare qualche pietanza – fanno un picnic per farla breve. Addirittura alcuni ammirano i fiori dei ciliegi anche di notte, ovviamente illuminati con apposite luci sotto gli alberi – yozakura.

Mi ha sempre affascinato la cultura giapponese, lo ammetto.

Ma a parte questo ritorniamo al nostro fiore di melanzana, che è così bello che ogni anno ci faccio qualche foto. Sembra fatto di carta stropicciata, ha dei bellissimi colori, ed è facile vederlo solitario tra le foglie verdi.

Quindi anch’io faccio Hanami (letteralmente “guardare i fiori”) con i miei fiori di melanzana…

Fiore di melanzana

Il primo melograno

Nel mio orto e nel mio giardino crescono spontaneamente piante, e non mi riferisco solo alle erbacce e alle malerbe… ma anche melograni, palme, ligustri, pomodori, nigelle… il regno vegetale ha sviluppato modi efficaci per riprodursi e popolare la terra. Un esempio? Il mio vicino di casa molti anni fa ha comperato due palme. Poi le palme fanno i frutti, gli uccelli mangiano queste bacche, poi defecano, i semi delle bacche rimangono al suolo. Cresce la palma. Una di queste palme cresciute spontanee – o per merito dei merli? – tempo fa l’avevo lasciata crescere. Mai più! Tagliarla è stata un’impresa! Non poteva acquistare una palma nana il mio vicino? Evidentemente no, non gli piacevano le palme nane, voleva qualcosa di alto, maestoso, che gli ricordasse i paesi tropicali – siamo nel nord Italia, ricordo, ed è comune che al nord si faccia crescere qualcosa che ricordi il sud, per una sorta di desiderio di esclusività, di stentato esotismo, di non so che, comunque è così.

Ma non volevo parlarvi di palme, scusatemi è stato più forte di me. È che ancora adesso ogni tanto mi ritrovo una palma nuova nata in orto o in giardino. E non ho spazio per le palme – ho anche pensato che avrei potuto rivenderle, idea poi abbandonata.

Vi volevo invece parlare del melograno. Perché io nel giardino ho un vecchio melograno, e nel corso del tempo me ne sono visti nascere almeno cinque. Due li ho in vaso, uno l’ho sradicato ancora piccino qualche settimana fa, e un altro invece l’ho lasciato crescere perché mi piaceva avere un secondo melograno – come a dire, se quello più vecchio si rompe ecco che ho quello di riserva. 

Bene, sono passati vari anni, quanti non ricordo, forse quattro o cinque… e quest’anno ecco il primo melograno! Il frutto è ancora verde ma se verso metà / fine settembre matura per bene e riesco a mangiarlo… faccio una piccola festiccciola. Per me è come il figliol prodigo della Bibbia. Non che il melograno sia scappato di casa e poi sia tornato, ma ha fatto un frutto. E il frutto è anche un simbolo. In questo caso è il passaggio della pianta alla sua maturità. Il ciclo vegetale che ha portato al frutto, e che saluto con gioia questo primo melograno, insomma faccio festa a lui che ha un solo melograno molto di più che alla vecchia pianta che ne ha più di uno. Un rito di passaggio, se volete, dalla fase adolescenziale a quella della maturità. Mamma mia come corro con parole e fantasia. Meglio che mi fermo qui. Vi presento la foto del primo frutto del melograno…

melagrana
Ecco il primo frutto del nuovo melograno

Profumate la casa

La lavanda è uno dei miei fiori preferiti: è un’ottima pianta da recidere e portare dentro le mura domestiche per dare colore e profumo alle vostre camere.

Un comodino, un termometro – con funzione In e Out – e un tirannosauro. Basta davvero poco per arredare con la lavanda alcune stanze della vostra casa. Facile da coltivare e da raccogliere, anche se si secca, tanto meglio la conservate lo stesso in casa… e appena un filo di vento l’accarezza il suo profumo si spande magicamente per le vostre camere…

Non ho altro da aggiungere, se non la foto qui sotto…

Lavanda per arredare

Nigella… secca

Nigella damascena, ricordate il fiore? Bellissimo e unico!

E quindi? Alla fine del suo ciclo vegetativo il fiore si richiude e forma una sorta di pallina all’interno della quale sono contenuti tanti piccoli semi neri.

Io le lascio seccarsi nel mio giardino. Anche se potrebbe essere esteticamente non bello vedere nel giardino i fiori secchi. Ma tutta la Natura è bella, anche quando giunge alla fine del suo ciclo di vita. È affascinante. Ed io la lascio lì. Poi i semi cadranno nel terreno e così la prossima primavera da soli nasceranno.

Altrimenti, per i più metodici ed ordinati, potete raccogliere i semi e piantarli poi la prossima primavera nel luogo del vostro giardino che ritenete più adatto per la crescita di questo unico ed affascinante fiorellino: la Nigella damascata.

Nigella damascena
Nigella damascena

Il caldo, il sole, l’orto

Trentadue gradi all’esterno. Ventisette dentro a casa.

È luglio, e non me ne stupisco. Anzi ringrazio. E l’orto ringrazia con me. Con il lockdown dei mesi scorsi non ho seminato o piantato come avrei voluto. Ma la terra mi ha fatto dei regali. Tanti pomodoro. Quando son nate le prime piantine, un po’ qui un po’ là, senza un ordine prestabilito, non sapevo che tipo di pomodoro fossero, ma adesso che i primi frutti sono nati li riconosco. Bellissimi pomodoro ciliegio, ancora verdi, ma dei bei grappoli che penzolano dai robusti steli della pianta.

Pomodoro cieligino

Il segreto perché i pomodoro nascano spontanei? Semplice. Lasciateli cadere, quei pochi che nn raccogliete. Poi la natura fa il resto. L’unico inconveniente e che non potete immaginare il posto esatto dove nasceranno. Così nel mio orto uno è cresciuto pericolosamente vicino al filo dove si stende il bucato – e le foglie del pomodoro macchiano, attenzione! Altre son cresciute sotto alle melanzane, che queste sì ho comperato al consorzio agrari. Un altro ancora è cresciuto accanto ai gigli, ma poco male, lo spazio c’é.

Con il caldo anche qualche cetriolo sta maturando e le zucche sono due. Piccoline ma belle. Chissà se ne matureranno altre…

Raccomandazioni? Annaffiare, alla sera, così il caldo non fa evaporare l’acqua. Sia la zucca che il cetriolo sto colture che necessitano di acqua. Il pomodoro resiste anche se non lo annaffiate, ma un po’ d’acqua anche a lui, per non fare torti nell’orto 😉

Cetriolo
Zucca

Come conservare i gigli

Con i loro incantevoli boccioli, i gigli sono tra i fiori più aggraziati. Come si fa a conservare tale splendore il più a lungo possibile?

Piedistallo

Nel Medioevo il giglio rappresentava le virtù di Maria ed era quindi simbolo di purezza e innocenza. Le donne adornate di gigli venivano messe su un piedistallo. Oggi il giglio racchiude ancora gli stessi significati simbolici, ma è il fiore stesso a prendere posto su un piedistallo.

Gioia per gli occhi

Grazie ai fiori maestosi, il cui diametro può variare da 7 fino a 25 centimetri, i gigli sono una vera e propria gioia per gli occhi. Esistono gigli per tutti i gusti: puoi scegliere tra numerosi colori diversi, nonché tra varietà inodori, lievemente profumate o dal profumo intenso. Gran parte dei gigli presenta striature, bordi o punti variopinti. Inoltre esistono anche gigli privi di polline.

Cura

Dopo avere acquistato i gigli, è doveroso cercare di godere della loro bellezza il più a lungo possibile. Con le giuste cure, i gigli si mostrano in tutto il loro splendore per dieci giorni o più.

  1. Scegli gigli con boccioli in procinto di schiudersi.
  2. Elimina le foglie dalla parte terminale dello stelo che rimane immersa in acqua. Le foglie immerse nell’acqua tendono a marcire; questo provoca la formazione di cattivi odori e riduce la durata dei gigli.
  3. Rimuovi parte dello stelo praticando un taglio il più possibile obliquo con un coltello affilato. Più gli steli sono corti, più i gigli durano a lungo. 
  4. Subito dopo avere accorciato gli steli, colloca i gigli in un vaso con acqua tiepida e nutrimento per fiori recisi. Accertati che il vaso sia pulito lavandolo, se necessario, con candeggina o detergente per piatti.
  5. Cambia l’acqua regolarmente per evitare la formazione di muffa e in modo che l’acqua rimanga sempre trasparente.
  6. Colloca il bouquet lontano dalla frutta matura, ad esempio dalle banane. La frutta produce etilene, un gas che fa appassire i fiori più velocemente.
  7. Per rimuovere facilmente una macchia di polline puoi utilizzare un pezzo di nastro adesivo.

Per maggiori informazioni sui fiori da bulbo, visita il sito www.ilsysays.com.

Da sinistra a destra: Lilium Zelmira – Lilium ‘Pinn Up’ – Lilium ‘Solange’, ‘Zelmira’, ‘Pinn Up’, ‘Dancing Lady’, Dahlia ‘Café au Lait Rosé’