Oggi un temporale a Vicenza, per rinfrescare questo caldo luglio.
E per fortuna senza danni…
I temporali estivi, quando non distruttivi, sono un toccasana per orto, giardino, e per il sottoscritto, che respira già meglio con il calo delle temperature. Siam passati, qui a Vicenza, dai 34 gradi di ieri, ai 27,8 gradi odierni. E spira anche un delicato, fin quasi vellutato e fresco venticello, che è un piacere sentirlo scivolare sulla pelle.
Della stessa opinione, o simile, anche le chiocciole, che subito si son fatte in quattro e sono comparse all’improvviso un pò ovunque sulle colture del mio orto.
Ecco alcuni scatti. So che ad alcuni di voi non piaceranno, perché le chiocciole – pur lodando la loro bellezza – non sono tanto simpatiche a noi piccoli orticoltori. Però vederle dondolare sullo stelo del fiore del porro gigante è un piacere e un divertimento innocente, che ti immagini quando si piegherà lo stelo dal pur minimo peso della chiocciola.
Della pioggia estiva ringraziano tutti i fiori del giardino e i pomodori dell’orto. A loro basta poco per fruttificare e se siete di natura pigra, pensate seriamente a piantare dei pomodori nel vostro orto, o anche in vaso, ché le cure per questa coltura sono davvero minime, mentre i frutti che vi regaleranno sono davvero tanti e saporiti.
E infine c’è la lucertola. Forse l’unica che della pioggia avrebbe fatto a meno. E appena è uscito un pò di sole, eccola appostarsi per scaldarsi quanto basta.
Ad agosto nel parco botanico di Villa Carlotta (Tremezzina, Lago di Como) la fioritura che più di tutte le altre cattura l’attenzione dei visitatori è quella delle Ortensie, una fusione tra varietà antiche e varietà nuove e ancora poco note (60 cultivar).
Dopo la visita alla collezione di ortensie nel Giardino Botanico si potranno vistare nella Villa due particolari e curiose mostre.
Un’idea piacevole anche per una gita il giorno di Ferragosto.
Le ortensie di Villa Carlotta hanno una lunga storia: diverse specie erano infatti presenti già nel secolo scorso come ad esempio le Hydrangeae paniculata, le Hydrangeae petiolaris, le Hydrangeae quercifolia e le Hydrangeae sargentiana. Oggi i visitatori appassionati possono ammirarne una collezione molto più consistente e pregevole (circa 60 cultivar).
Per realizzare un intervento che avesse un significato dal punto di vista filologico e che fosse pertinente al contesto, perché legato alla storia del giardino, è stato coinvolto un noto vivaista specializzato nella produzione di Hydrangeae, Roberto Borgioli, a cui è stato chiesto di redigere un progetto per l’implementazione della collezione. Sono così state inserite varietà antiche che molto facilmente erano già in commercio nel periodo di costruzione della Villa e di allestimento del giardino come le Hydrangeae macrophylla, che si possono ammirare nel giardino vecchio, sul lato a monte del primo vialetto. Nella parte orientale di questo gruppo di piante si trovano anche due esemplari di Hydrangea arborescens, che tollerano bene il sole e sono quindi state collocate in posizione molto esposta.
Il giardino botanico a Villa Carlotta
Sempre nel giardino vecchio, nel vialetto più in basso a pochi metri dal lago, un allestimento di esemplari di Hydrangea paniculata affiancati e vicini tra loro, tutti con fiori bianchi, sono disposti in modo da formare un’onda: i progettisti hanno voluto così connettere il parco all’acqua del Lario. Tra queste Hydrangeapaniculata ‘Early sensation’, con infiorescenze leggermente appiattite che dapprima sono di colore bianco puro ma successivamente si tingono di rosa chiaro e, all’arrivo dell’autunno, mostrano tinte di un intenso rosa antico/rosso e particolarmente apprezzata per la colorazione che le foglie assumono a fine stagione, nei toni del giallo-arancio e porpora.
Risalendo verso il ponticello che connette il giardino vecchio con il parco si trovano invece varietà di colori diversi come l’Hydrangea serrata ‘Beni gakyu’, di origine giapponese, documentata fin dai secoli tra il ‘600 e l’800 su dipinti e stampe di seta e che viene utilizzata come arbusto decorativo per l’allestimento della sala dove si tiene la cerimonia del tè.
Il bosco vecchio dei rododendri arborei ospita invece un campionario di Hydrangea serrata con varietà ancora poco note, a sottolineare il compito che Villa Carlotta si è data di divulgare la cultura del verde proponendo anche le novità meno conosciute che il mondo del florovivaismo specializzato è in grado di offrire.
Infine, nella zona della grande palma del Cile sono state utilizzate a profusione Hydrangea paniculata‘Bombshell’, di dimensioni contenute e dalla fioritura prolungata, e Hydrangea macrophylla ‘Renate Steiniger’, dai sorprendenti colori autunnali, che vanno dal blu verde al rosa antico.
E dopo la passeggiata tra la collezione di ortensie, il museo di Villa Carlotta accoglie i visitatori con una doppia mostra.
Nelle sale sono infatti allestite fino al 3 novembre le mostre “Splendori del Settecento sul Lago di Como: Villa Carlotta e i marchesi Clerici”, un viaggio alla scoperta della storia di Villa Carlotta attraverso l’arte e il gusto e della committenza artistica dei Clerici, una delle famiglie più facoltose e politicamente più importanti in Lombardia tra Sei e Settecento, e la mostra “Telai e trame d’autore. Da Leonardo a Maria Lai” dedicata alla tradizione tessile, che ha sempre contraddistinto il territorio lariano, e a Leonardo Da Vinci, in un percorso che si snoda tra antico e contemporaneo, tra concreto e concettuale.
Da fiore a frutto. Per adesso ancora piccolo, ma ogni giorno sempre più grande. Finirà per diventare rosso e per esplodere, spinto dalla forza dei tanti frutti rossi.
Quest’anno il melograno ha fatto tanti fiori, e tanti frutti. Peccato molti siano caduti, causa le forti piogge del mese di luglio.
Il rischio afidi è stato in buona parte contrastato e mi piace riguardare l’albero e vedere un pò alla volta maturare i frutti.
Tra le altre cose, altri melograni sono cresciuti, spontanei. Adesso ne ho ben cinque, di cui uno in vaso. Certo non posso tenere cinque melograni. Con mia ammirazione ho visto un fiore spuntare su uno di questi melograni cresciuti da soli. Chissà se maturerà anche il frutto…
“Garden” è la parola inglese che indica sia orto che giardino. Nel linguaggio italiano sono due parole diverse, con diverso significato, ma come ho già scritto varie volte, i due termini convivono bene insieme, e indicano un luogo “altro”, che esce dalla nostra vita quotidiana e ci porta ad avere un approccio diverso verso la realtà.
Il giardino non è solo lo spazio delle piante e dei fiori, ma può diventare luogo simbolico. Il giardino come spazio interiore, come spazio ideale di bellezza, nel quale diventa possibile pensare ad altro rispetto alle questioni pratiche della vita quotidiana. Il giardino – in questo post – come relax. Che per me diventa luogo di osservazione di insetti e di fiori.
Nei miei piccoli metri quadri, orto e giardino si mischiano. Vicino ai pomodori ci sono le nigelle, la lavanda, i cetrioli, l’origano e i tulipani… e tanti insetti che operano nel loro – ma anche nel nostro – interesse.
Così mi riposo nel guardarmi. Mi siedo, ascolto i loro rumori, ascolto il vento e mi godo il sole di luglio. Le foto non possono certo esprimere l’intera percezione del giardino – che non è solo visiva, ma anche tattile, olfattiva, uditiva e, quando assaporo qualche lamponei ribes rossi, anche gustativa.
Spero che questa serie di foto possa piacervi e avvicinarvi a queste semplice ma intensa esperienza estetica…
E se fossero finti? Oggi voglio presentarvi i deliziosi lavori di una mia amica, che per passione realizza fiori e decori floreali per svariate occorrenze.
È un’arte che richiede pazienza, bravura, creatività… e ovviamente tanta passione.
La prima volta che ho visto i suoi fiori sono rimasto affascinato dalla loro delicatezza, dal loro portamento, dalla loro verosimiglianza con i fiori reali.
Non sono fiori di plastica, e forse anche per questo non sembrano finti. Messi vicino ad un balcone, sopra un mobile o sulle scale di casa, è necessario avvicinarsi a loro per capire che sono finti.
E poi non sono solo fiori. Proprio così: sono anche spille, collane, bracciali!
In casa non possono mancare i fiori. Questi gioielli rallegrano l’ambiente domestico e ti fanno sentire perfettamente a tuo agio. Se desideri conferire alla tua dimora una nota di calore in più, decorala con rigogliosi fiori estivi. Otterrai un tocco finale di grande impatto.
Fiori ricchi di significato
I fiori comunicano senza parole e dietro ogni fiore si cela una storia. Ami la comodità e l’eleganza? Allora le dalie fanno al caso tuo, poiché simboleggiano il lusso e la sontuosità. Se invece hai un’indole romantica puoi scegliere gli iris, che esprimono una passione ardente. Per i gaudenti si presta perfettamente la calla, solitamente associata all’idea di festa per la forma del fiore, che assomiglia a un calice adatto a brindare.
Tutto l’anno o in una stagione particolare
Molti fiori, quali iris, gigli e calle, sono disponibili tutto l’anno, pertanto è possibile abbellire facilmente la casa con i fiori preferiti in qualsiasi momento. A volte, tuttavia, è bello scegliere fiori stagionali, come le dalie. Infatti i fiori disponibili solo in una determinata stagione si presentano in tutto il loro splendore nel periodo di fioritura e si armonizzano perfettamente con i colori e le forme che in tale momento caratterizzano l’ambiente esterno.
Ambiente dinamico e ricco di atmosfera
I grandi mazzi di fiori conferiscono agli ambienti interni un’atmosfera dinamica e gioiosa. Puoi optare, ad esempio, per un attraente bouquet misto composto da sgargianti fiori estivi di diversi colori. Un’idea alternativa per decorare gli interni in modo suggestivo consiste nel distribuire un mazzo di fiori tra alcuni vasetti, piatti, bottigliette e piccole caraffe. Per far risaltare i fiori al massimo, è consigliabile utilizzare recipienti di vetro e terracotta dello stesso colore.
Per maggiori informazioni sui bulbi da fiore visita il sito www.ilsysays.com.