I semi.
Certo non è bello tenere in casa un fiore appasssito. Sa molto da famiglia Addams. L’unica cosa positiva – forse – è che non c’è bisogno di annaffiarlo.
Eppure anche i fiori appassiti hanno il loro fascino. Sembrano quasi dotati del dono dell’immortalità. Sembrano avere fermato il tempo. E sono come una foto che ha immortalato un nostro ricordo, e ce lo fa vedere – e immaginare di nuovo – nonostante questo sia passato, anche da molto tempo.
Devo confidarvi che io stesso – a dispetto della famiglia Addams – ho in casa dei fiori appassiti. Li ho fotografati per voi, e certamente ci sarà qualche post disperso in questo blog dove vi ho già parlato di fiori appassiti. Che poi, dopo essere appassiti, si seccano. E diventano fiori secchi. Margherite, lavanda, un’altra margherita. Ho anche le rose secche del bouquet del matrimonio. Prima o poi si dissolveranno. Diventeranno polvere. Un pò come le foto stampate, che ingialliscono. Un pò come i vecchi film che avevo registrato su nastro, e che dovrei riversare su dvd o su chiavetta per potermeli vedere nuovamente.
Ma ritornando ai miei fiori appassiti, e a cosa c’è di bello in essi… ecco i semi. Diventeranno nuovi fiori. E il raccoglierli, conservarli e poi seminarli… è un mio rito.
Un rito magico? Forse… la magia del quotidiano, del poco appariscente… dell’assolutamente normale.