Cosa c’è di bello in un fiore appassito?

I semi.

Certo non è bello tenere in casa un fiore appasssito. Sa molto da famiglia Addams. L’unica cosa positiva – forse – è che non c’è bisogno di annaffiarlo. 

Eppure anche i fiori appassiti hanno il loro fascino. Sembrano quasi dotati del dono dell’immortalità. Sembrano avere fermato il tempo. E sono come una foto che ha immortalato un nostro ricordo, e ce lo fa vedere – e immaginare di nuovo – nonostante questo sia passato, anche da molto tempo.

Devo confidarvi che io stesso – a dispetto della famiglia Addams – ho in casa dei fiori appassiti. Li ho fotografati per voi, e certamente ci sarà qualche post disperso in questo blog dove vi ho già parlato di fiori appassiti. Che poi, dopo essere appassiti, si seccano. E diventano fiori secchi. Margherite, lavanda, un’altra margherita. Ho anche le rose secche del bouquet del matrimonio. Prima o poi si dissolveranno. Diventeranno polvere. Un pò come le foto stampate, che ingialliscono. Un pò come i vecchi film che avevo registrato su nastro, e che dovrei riversare su dvd o su chiavetta per potermeli vedere nuovamente.

fiori secchi

Ma ritornando ai miei fiori appassiti, e a cosa c’è di bello in essi… ecco i semi. Diventeranno nuovi fiori. E il raccoglierli, conservarli e poi seminarli… è un mio rito.

Un rito magico? Forse… la magia del quotidiano, del poco appariscente… dell’assolutamente normale.

fiori secchi

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Sfere di fiori

O forse pianeti? Cercare delle somiglianze nel mondo naturale sembra essere operazione facile e piacevole. Non vi nascondo il mio infantile stupore nel vedere e nell’immaginarmi mondi fantastici all’interno dei semplici fiori che popolano il mio orto.

Ecco qui il fiore bianco del porro gigante. Una costellazione di piccoli fiori bianchi che sembrano quasi esplodere come dei fuochi d’artificio. O, ancora meglio, un mondo misterioso da romanzo di fantascienza.

Ecco che nella mia esplorazione trovo un amico, un piccolo coleottero nero che penetra nel nucleo del pianeta floreale, lo perlustra per bene all’interno, ma poi esce e va a succhiarne i dolci fiori bianchi…

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Fiori misti

Ho seminato la scorsa primavera una miscela di fiori misti di campo, e nella confezione c’era scritto che attiravano le farfalle. Non metto in dubbio l’onestà dell’azienda, e non ho controllato quante farfalle siano andate in quei fiori, cresciti solo quest’anno. Sta di fatto che mi hanno regalato tanti bei fiori, ai piedi del melograno. Se non attirano farfalle, attirano di sicuro tanti insetti.

Tra questi un fiori composto da tanti fiorellini bianchi, una collina di neve – non chiedetemi il nome del fiore, non lo so… e nemmeno della collina! Questa me la sono inventata io. Lo spettacolo è però dei più affascinanti. Rilassa vedere questo fiore mosso dal vento. Molto più difficile fare una foto con il macro, perché il suo lungo stelo lo fa fluttuare in tondo, e mettere a fuoco, anche in manuale, è impresa difficile. Ci vuole pazienza e precisione, ed oggi è una giornata calda e non sono molto predisposto alla concentrazione.

Così vi regalo queste altre due foto di questi bellissimi fiori. Visti dall’alto sembrano i soli di una galassia lontana. Credo siano gerbere. Piccole, sì, ma bellissime. Sia quando fioriscono, sia quando sfioriscono.

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Non mancano nemmeno le piccole formiche che vanno ad ispezionarne un bocciolo, o forse proteggono anche un afido – lo vedete? È tutto a sinistra.

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Anche il più piccolo giardino è fonte di osservazione… e di relax.

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Splendori del Settecento sul lago di Como

Dopo le celebrazioni dedicate ai novant’anni di attività (1927 – 2017) l’Ente Villa Carlotta prosegue il percorso di valorizzazione del patrimonio storico-artistico e botanico del museo e giardino, rivolgendo questa volta lo sguardo al Settecento epoca d’oro in cui la potente famiglia Clerici portò a compimento l’abbellimento della sua villa di delizia sul Lago di Como.

I Clerici iniziarono la loro fortuna come mercanti di lana e seta proprio sulle sponde del Lario, ma a già a partire dal primo Seicento si trasferirono nel capoluogo lombardo, dopo una breve permanenza a Como, iniziando una vera e propria ascesa sociale. Grazie alle fortune accumulate e al prestigio ottenuto i marchesi Clerici con le loro vicende storiche, in particolare con la vita fastosa condotta da Antonio Giorgio, sono un esempio emblematico di famiglia aristocratica del Settecento.  Per dare maggiore evidenza a questa scalata sociale costruirono una straordinaria serie di ville di delizia nello Stato di Milano, decorando il palazzo di città con gli affreschi di Giovan Battista Tiepolo, il pittore più richiesto del secolo e affidando ad una serie di artisti la decorazione delle altre residenze suburbane.

Il percorso espositivo prevede un allestimento appositamente studiato che si articola in diverse sale del museo e nel giardino, invitando il pubblico a seguire la storia della famiglia e della villa di Tremezzo attraverso una serie di preziose testimonianze dai ritratti ai dipinti di soggetto sacro che sono una preziosa testimonianza della loro committenza artistica, ai gioielli dell’epoca, ricreando l’atmosfera di un secolo di fasti e di splendori.

Un progetto espositivo di particolare rilevanza che permetterà di valorizzare il patrimonio culturale non solo di Villa Carlotta, in un’ottica multidisciplinare che consente di osservare sotto una nuova luce opere d’arte poco note ma di grande qualità, disperse su tutto il territorio lombardo. Restaurate ed esposte al pubblico grazie alla fattiva collaborazione di numerose istituzioni e associazioni pubbliche e private, la Fondazione Comasca e la Diocesi di Como, che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto.

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La conferenza Sfarzo al femminile – una cospicua dote di gioie, il primo evento collaterale alla mostra Splendori del Settecento sul Lago di Como. Villa Carlotta e i marchesi Clerici si terrà Sabato 29 giugno, alle 16.00 a Villa Carlotta, Tremezzina.

 

Le donne della famiglia Clerici ci parlano, tramite i ritratti, i carteggi e i documenti, del loro tempo attraverso la moda e i gioielli. Il patrimonio di “gioie” diventa ornamento di bellezza e strumento di lettura dell’ascesa sociale e del declino di questa illustre famiglia lombarda.

 

 

Villa Carlotta – Via Regina, 2 22016 Tremezzina (CO)

Info: eventi@villacarlotta.it

Prenotazione: www.villacarlotta.it

Costo: conferenza inclusa nel biglietto di Ingresso al museo e ai giardini come da listino prezzi

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Un orto urbano per quartiere

Vi invitiamo a sostenere la proposta di ZAPPATA ROMANA per realizzare, nei diversi quartieri di Roma, orti urbani nell’ambito del Bilancio Partecipativo di Roma Capitale 2019.

Potete sostenere la proposta sia votandola direttamente on line, sia diffondendola ai vostri contatti.

GRAZIE, qualsiasi sia il tipo di sostegno che vorrete darci. Una cortesia, fatelo subito, altrimenti vi dimenticherete :))))

Grazie a coloro che ci hanno già votato o diffuso!

COME VOTARE:

Per votare, dopo essere andati al sito del Comune cliccando il link che vi mettiamo sotto, dovrete fare l’accesso con SPID o le credenziali del Comune di Roma.
Poi potrete votare.

Per trovare facilmente il progetto vi consigliamo di cliccare su “consensi”, a destra sulla tabella dei progetti. Vi metteranno i progetti in ordine di voti ricevuti e troverete subito “Un orto urbano per quartiere: coltiviamo la città“.

Descrizione della proposta:

Coltivare e sviluppare nuovi spazi per una “Roma città giardino” promovendo un orto urbano per quartiere, almeno 100 in tutta Roma, nelle aree libere non costruite, nei parchi privi di manutenzione e nelle aree verdi abbandonate.

I cittadini che vorranno prendersi cura di una piccola parte del loro quartiere saranno agevolati e sostenuti. Le aree riqualificate in orti saranno intese come spazi pubblici, aperte a tutti, dove cittadini, scuole e associazioni potranno coltivare dei piccoli appezzamenti.

Queste aree riqualificate miglioreranno i quartieri e contribuiranno a creare luoghi di socialità, integrazione, autoproduzione, biodiversità, sicurezza, educazione ambientale, promozione culturale, incontro, gioco, partecipazione e salute.

Obiettivi e risultati attesi:
Recupero di aree e parchi abbandonati per creare occasioni di socialità e bellezza con il verde.

Destinatari e beneficiari:
I cittadini di ogni età, associazioni e scuole.

Quanti fiori ha il melograno?

Difficile contarli tutti, ma a vista d’occhio, guardandolo dalle scale d’entrata, lo vedo fiorito come non mai. Un centinaio di fiorellini? Non so, ma lo spettacolo è davvero piacevole. Quando il neofita ortolano giardiniere vede così tanto colore rosso si chiede perché questo sia dovuto e soprattutto se ciò potrebbe essere ripetibile all’infinito.

Dalla mia poca esperienza ho imparato che nel giardinaggio anche la matematica può essere un’opinione, e che se qualcosa è prevedibile, questo non è mai così chiaro.

Un pò come con le previsioni del tempo. Prevedibile a distanza di alcune ore, ma non sempre a distanza di giorni o settimane. A dirla tutta vi confido che le previsioni del tempo mi sembrano un rito della nostra società occidentale. Quando diminuiscono le certezze, su qualcosa dobbiamo pur credere. E le previsioni del tempo possono diventare il nostro mantra, anche attraverso app, per cui crediamo ancora di avere qualche certezza. Ma poi le cose vanno diversamente, quindi lascio volentieri questa sfida tra essere umano e Natura ad altri blog…

Ritorniamo al melograno e ai suoi tanti frutti rossi. Dicevo che mi piacerebbe capire bene il motivo di questo suo comportamento, per riprodurlo anche l’anno prossimo, ma i fattori in causa sono così tanti che posso solo fare delle labili ipotesi.

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Innanzitutto il tempo sembra averlo aiutato. Una primavera in ritardo e tante piogge è sicuramente meglio di un caldo torrido e senza piogge, che avrebbe dato una mano a cimici e afidi.

Poi ci sono le cimici, che sono notevolmente diminuite rispetto allo scorso anno, soprattutto quelle asiatiche. Quest’anno ne ho viste, certo, ma ho visto ricomparire anche le nostrane cimici verdi.

Soprattutto gli afidi, vera tragedia per i fiori e i frutti del melograno. Quest’anno sno intervenuto in maniera preventiva, con un prodotto della Naturen ammesso in agricoltura biologica, e il numero di questi insetti, è notevolmente diminuito. Anche le coccinelle mi hanno dato un grande aiuto. Queste non le ho acquistate, ma ho visto tempo addietro diverse larve sui rami del melograno.

Non dimentichiamo le api e le sirfidi, che adesso danzano tra i fiori rossi e li impollinano. Bene, ottimo lavoro.

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E veniamo alla potatura. Quest’anno è stata solo di contenimento, davvero leggera – mentre l’anno passato avevo fatto una potatura notevole. Questa mi aveva portato ad avere pochi frutti l’anno scorso, ma quest’anno… sembra ripagarmi. Staremo a vedere. Vi lascio con una foto di un bel fiore fiorito e due boccioli. Rosso melograno.

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Gigli orientali a fiore doppio

Desideri fiori grandi ma eleganti che facciano un figurone in casa? I gigli orientali a fiore doppio si prestano perfettamente a tale scopo. Oltre alla loro naturale bellezza offrono molto di più. Sapevi, ad esempio, che la maggior parte delle varietà è priva di polline?

Fiori da dieci e lode

Negli ultimi anni i gigli orientali a fiore doppio hanno acquisito grande popolarità. Questo è dovuto non solo alla loro straordinaria bellezza (quando l’enorme bocciolo si apre il fiore assomiglia a una rosa), ma anche al fatto che praticamente non producono macchie di polline, non emanano un profumo troppo intenso e durano più a lungo.

Volume

Gli apprezzati gigli orientali si distinguono per i voluminosi fiori doppi, il cui numero di petali varia da dodici a trentasei. Inoltre il ventaglio di colori diventa sempre più ampio. Oltre che nelle diverse sfumature di bianco e rosa, questi gigli sono disponibili nelle tinte giallo e arancione e nelle combinazioni di tali colori.

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Sinistra: Lilium ´Latino orange´, ´Dark Secret´, ´Pink Blossom´, Calla ´Captain Romance´ – Destra: Lilium ´Samantha´, Dahlia ´Café au Lait´, Calla ´Captain Romance´

 

Cura

Se acquisti o ricevi un mazzo di gigli a fiore doppio, vorrai naturalmente goderne il più a lungo possibile. Non devi fare altro che seguire questi suggerimenti:

  • Pulisci accuratamente il vaso.
  • Riempi il vaso con acqua fredda e aggiungi nutrimento per fiori recisi. Se utilizzi nutrimento per fiori recisi in polvere, riempi il vaso con acqua tiepida anziché fredda, per favorire lo scioglimento della polvere.
  • Rimuovi le foglie dal gambo che altrimenti rimarrebbero immerse in acqua, per evitare la putrefazione e la crescita di batteri nell’acqua.
  • Elimina una parte di gambo praticando un taglio obliquo, quindi immergi subito gli steli in acqua.
  • Cambia l’acqua regolarmente. Finché l’acqua rimane trasparente significa che non sono presenti batteri in grado di influire negativamente sulla durata dei fiori.
  • Colloca il vaso in un luogo idoneo per poter godere al massimo dei gigli a fiore doppio. Assicurati tuttavia che non sia esposto alla luce solare diretta e che non sia vicino a fonti di calore.

Per maggiori informazioni su gigli e su altri fiori da bulbo, visita il sitowww.ilsysays.com.

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Sinistra: Lilium ´Snowboard´ – Centro: Lilium ´Samantha´ – Destra: Lilium ´Isabella´, Calla ´Captain Violetta´, Dahlia

Sogno di una notte di mezza estate

Venerdì 21 giugno, giorno in cui si celebra il solstizio d’estate, verrà organizzata a Villa Carlotta una serata all’insegna della magica atmosfera che le erbe spontanee, la luna e i sogni possono regalare.

Si inizia con una Passeggiata alla ricerca delle erbe spontanee per saperle riconoscere ed apprezzarne le virtù, a cui seguirà una degustazione di prodotti con erbe spontanee: tutte prelibatezze preparate dagli studenti di ENAIP Como che, a seguito di un percorso educativo-formativo non solo nl cucina ma direttamente nei campi del comparto agricolo di Villa Carlotta, hanno assimilato una buona pratica di riconoscimento e di utilizzo di quello che troviamo nei nostri campi.

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Per famiglie, ma anche adulti sognatori è previsto poi il momento della Lettura animata in collaborazione con l’Associazione Fata Morgana: scopriremo l’opera del grande drammaturgo William Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate”, la commedia ideale in cui collocare sogni, sortilegi, giardini incantati e magici fiori.

La serata non può che concludersi con lo sguardo rivolto alla volta celeste con un’osservazione astronomica, introdotta dal conosciuto astrofisico tremezzino Corrado Lamberti e condotta dal Gruppo Astrofili di Sormano.

Ad accompagnare la serata, anche un’esposizione temporanea: “Un battito d’ali” di Marta Allegrezza in collaborazione con ANFFAS Centro Lario e Valli. Non resta che portare coperta e cesto da pic-nic, scarpe comode, una pila e poi lasciarsi trasportare dal mood di una serata piena di eventi per tutti i gusti per adulti e bambini.

In collaborazione con la Rete degli Orti Botanici di Lombardia.

Dalle ore 18.00

Costo: 20 euro adulto | 15 euro residente a Tremezzina o Griante | 10 euro bambini

Con la collaborazione dell’associazione di ENAIP, Associazione Fata Morgana, Gruppo Astrofili di Sormano, l’astrofisico Corrado Lamberti.

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Villa Carlotta, museo e giardino botanico a Tremezzina (Lago di Como)

Oltre trecento anni di grande collezionismo connotano la storia di Villa Carlotta, dove l’arte dialoga con la natura in un contesto paesaggistico di grande fascino. Affacciata sulle rive del Lago di Como la Villa venne edificata alla fine del Seicento dai marchesi Clerici di Milano. Nel 1801 la proprietà passò a Giovanni Battista Sommariva, un grande collezionista di opere d’arte, in particolare di scultura, che acquistò una serie di capolavori dei maggiori artisti della sua epoca, trai quali Antonio Canova, Berthel Thorvaldsen e Francesco Hayez.

Nel 1843 la villa fu venduta dagli eredi Sommariva alla principessa Marianna di Prussia che, nel 1850, donò la dimora alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze con il duca Giorgio II di Sassonia-Meiningen. Nonostante la precoce scomparsa della principessa Carlotta nel 1855, Giorgio II continuò a frequentare la dimora sul Lago di Como arricchendo il parco di numerose essenze botaniche rare che si possono ammirare ancora oggi. Nel corso della Prima Guerra Mondiale la villa venne confiscata dallo Stato italiano e affidata in gestione all’Ente Villa Carlotta, istituito con Regio Decreto nel 1927.

Villa Carlotta non è solo arte ma è anche un luogo dove è possibile trascorrere una giornata immersi nella natura. Il suo parco (circa otto ettari visitabili) è luogo di grande fascino, non solo per la posizione panoramica particolarmente felice, ma anche per l’armonica convivenza di stili, la ricchezza di essenze, le suggestioni letterarie che ne fanno una meta imperdibile per chi giunge sul Lago di Como.

Dell’età seicentesca resta l’ampio giardino all’italiana con alte siepi a taglio geometrico, parapetti a balaustrate, statue e giochi d’acqua; del periodo romantico è ancora percepibile la struttura del giardino all’inglese, ricco di alberi pregiati di proporzioni eccezionali e di scorci di grande suggestione; alla fine del XIX secolo risale invece la grande architettura vegetale delle imponenti masse di rododendri, azalee e di specie rare, che fanno del parco di Villa Carlotta un vero e proprio giardino botanico.

Apertura stagione 2019: 22 marzo – 3 novembre

Come and Grow

L’intero mondo del gardening: questo e altro attende gli operatori internazionali di tutto il mondo dal 1 al 3 settembre 2019 a Colonia alla spoga+gafa.

Circa 2.100 aziende da 60 paesi presenteranno tutto quello che ha attualmente da offrire il mondo del verde su una superficie di 230.000 metri quadrati. Quasi il 98% della superficie prevista è già occupata (dati aggiornati a maggio). La spoga+gafa è la più grande fiera di gardening al mondo, senza pari per internazionalità (si prevede l’85% di espositori internazionali), offerta espositiva e specificità tematica. La spoga+gafa propone innovazioni, ispirazioni e impulsi non solo grazie alla varietà e specificità dell’offerta, ma anche alle numerose isole tematiche e aree speciali in continua evoluzione.

Presentare i trend del mondo del verde in piccoli spazi e con una forte carica ispirazionale. Le POS Green Solution Islands mostreranno per il terzo anno come farlo e affronteranno anche il tema trend in vetta alla classifica: al City Gardening sarà dedicata una POS Green Solution Island specifica. Con esempi pratici per le grandi superfici e la rivendita specializzata volti a incrementare domanda e fatturato offriranno un reale valore aggiunto per la comunicazione verso i clienti finali. Oltre al tema chiave City Gardening, le POS Green Solution Islands di quest’anno saranno dedicate a ‘Wellness in Nature’, ‘Kids Garden’, ‘Flower Power’ e ‘Living with plants – My Tiny Coffee Shop’.

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Smart Gardening e attrezzi a batteria

Le isole tematiche lanciate con successo alla ultima spota+gafa saranno replicate nel 2019 con qualche novità: nel padiglione 6 saranno riproposte IVG Power Place Akku e Power Place Smart Gardening. Qui saranno esposte tecnologie innovative e soluzioni smart per illuminazione da esterni, cura del prato e irrigazione. Dopo la fortunata prima edizione dello scorso anno inoltre le aziende dei segmenti terre, torba, concimi, substrati, piante e protezione delle piante si proporranno al pubblico nel passaggio 4/5 sotto l’egida di IVG Power Places Green.

Sonderfläche IVG Power Place Akku 2018, Halle 6

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In casa… i fiori non possono mancare

La tua casa merita di essere impreziosita con i fiori, non solo perché i fiori rendono la dimora estremamente accogliente, ma anche perché racchiudono in sé significati profondi. Scopri le virtù dei fiori che arricchiscono l’ambiente domestico.

1.    Allegria

I fiori ci infondono contentezza, senza richiedere alcuno sforzo. La loro presenza gioiosa migliora il nostro stato d’animo.

2.    Rilassatezza

I fiori danno un senso di sicurezza, che a sua volta ci permette di rilassarci. È normale associare la parola “serenità” a un ambiente naturale.

3.    Produttività

La vicinanza dei fiori aumenta la capacità di concentrazione, di conseguenza diventiamo anche più produttivi. Niente male, soprattutto quando le faccende domestiche chiamano…

4.    Miglioramento della memoria

Le note profumate dei fiori aiutano a ricordare con più facilità. Si tratta di un vantaggio enorme, dato che sono tantissime le cose da tenere a mente.

5.    Simbologia

I fiori sono ricchi di significati simbolici. Ogni varietà racchiude in sé una storia. Il giglio, per esempio, simboleggia l’amore e la femminilità, mentre il gladiolo è simbolo di forza e trionfo.

6.    Tranquillità

I fiori crescono e sbocciano dal momento in cui vengono collocati nel vaso. Questo processo naturale regala uno spettacolo straordinario che infonde un senso di tranquillità.

7.    Profumo

Non c’è niente di meglio di un deodorante naturale per gli ambienti. I fiori sprigionano fragranze diverse, capaci di soddisfare ogni gusto. Alcuni emanano un profumo deciso, altri un aroma tenue e delicato.

8.    Bellezza

Infine, ma non meno importante, i fiori sono semplicemente bellissimi. Ogni fiore ha un fascino unico che ci è dato di poter ammirare.

Per maggiori informazioni sui bulbi da fiore visita il sito www.ilsysays.com.

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Tripudio di colori con i fiori estivi

Se ti piace vivere in una casa allegra e variopinta affidati ai fiori estivi. Con dalie, calle, gigli e gladioli dai colori meravigliosi puoi decorare facilmente gli ambienti interni in modo spettacolare.

Un trucco semplice

Ami i colori ma non osi dipingere una parete o un mobile in una tinta brillante, perché pensi che ripristinare un colore sobrio sia costoso o troppo laborioso? I fiori ti offrono la soluzione perfetta. I loro colori infatti ti consentono di esprimerti liberamente. I fiori estivi sono disponibili in numerose tinte accese e grazie ai boccioli grandi il tuo bouquet vivace e variopinto non passerà di certo inosservato. Dopo una decina di giorni puoi cambiare colore con estrema facilità.

Scelta dei colori

Con i colori puoi creare un’atmosfera personalizzata in cui ti senti perfettamente a tuo agio. I colori animano gli ambienti, conferiscono dinamicità e ti fanno sentire davvero bene in casa tua. Ma quali sono i fiori estivi dai colori giusti? Non esistono regole, poiché le preferenze di colore sono molto personali. Il più grande cambiamento si ottiene con fiori dalle tinte vivaci e accese, quali rosa, viola, giallo, arancione e rosso. Con questi colori puoi creare un effetto di grande impatto.

Per maggiori informazioni sui bulbi da fiore visita il sito www.ilsysays.com.

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Giugno

Finalmente è arrivato il fine settimana di sole. Le temperature sono salite, e quel tardo autunno che ha sferzato fiori e alberi fino a qualche giorno fa – con temperature basse, da felpa e giubbino – ha lasciato il posto alla primavera. O forse la primavera non si è vista molto… sta di fatto che oggi il termometro esterno segnava 30 gradi.

E guardando il mio orticello mi accorgo dei lavori da fare. Perché la vegetazione è cresciuta. Eccome! Orto invaso da fiori, piante che mai ho piantato, erbacce di ogni tipo. E poi l’origano che si è sviluppato a più non posso, la pianta di lamponi che naviga sotto il terreno e poi d’improvviso spunta in luoghi inaspettati. Il solito lavoraccio del giardiniere che deve provare a mettere un pò d’ordine nel giardino – fosse anche un giardino all’inglese.

Cose belle nell’orto? I ribes che stanno maturando. Eccone uno quasi rosso!

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I lamponi pronti. Due tre, anche quattro al giorno. Scendo dalle mie camere e mi mangio 2-3 lamponi.

E infine il melograno, che quest’anno mi ha fatto tantissimi fiori rossi. Sono riuscito a sconfiggere i primi attacchi massicci di afidi grazie a un prodotto della Naturen, di cui ho parlato qualche post fa. Adesso c’è da sperare che di questi fiori non ne cadano troppi… e che quelli che rimangono sull’albero diventino dei bei frutti rossi.

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E adesso passiamo al giardino

Prima cosa – ovvio – l’erba che cresce, e devo tagliarla. Va bene. Operazione di poco conto, e già messa in conto. Per dimenticare queste quotidiane fatiche guardo i fiori che sono cresciuti dalle due aloe che ho messo sui gradini della scala d’entrata.

Ma poi, andando verso l’orto, ci sono anche i bellissimi fiori – non ricordo mai il nome – azzurri e bianchi. E gli insetti che si accoppiano. Quante cose. Si fa presto a dimenticare la fatica del togliere le erbacce.

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E per finire le rose. Maggio era il mese delle rose. Finito il mese… quasi finite anche le rose. Cadono i petali, ma mi piacciono anche così. Sempre affascinanti. Da bianche diventano gialle, e poi cadono i petali. Potatele bene, e vi rifaranno tanti bei nuovi fiori la prossima primavera…

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È tempo di rose a Villa Carlotta

Dopo le imponenti fioriture di azalee e rododendri che rendono tanto famoso il nome di Villa Carlotta, adesso è il tempo delle rose.

Ci accolgono da subito nel giardino all’italiana, poste sulle spalliere colorano le scale che salgono al museo. Amiamo i loro fiori, sia quelli semplici che le forme più complesse e voluttuose, ci dilettiamo con il loro profumo e vi abbiamo attribuito significati che consentissero anche a noi uomini di comunicare messaggi (bianca l’innocenza, rosa l’amicizia, gialla la gelosia..). In realtà, come ogni fiore che sia impollinato da animali, quelli delle rose costituiscono, dal punto di vista della botanica, un sistema di comunicazione con gli insetti impollinatori. Già, perché il colore e le soavi note del loro profumo non sono stati inventati per noi, ma bensì per richiamare al lussuoso banchetto gli insetti, ingordi di nettare e polline, che in cambio di un lauto pasto assicureranno l’incontro del polline con gli ovuli e quindi il futuro sviluppo dei semi.

Ecco quindi che le rose, osservate da un punto di vista meno ‘antropocentrico’ non possono essere considerate altro che l’organo sessuale di una pianta che, nell’impossibilità di muoversi per incontrare un partner, affida il complicato processo della fecondazione ad un organismo animale in grado di promuovere l’incontro fra sessi differenti. La rosa, come tanti altri fiori, non è altro che un frutto in potenza, ossia il futuro contenitore della progenie di un organismo afferente ad una determinata specie.

A voler essere precisi, però, quello della rosa è definito dai botanici un falso frutto, perché – a differenza di tanti altri frutti – non ha origine dall’ingrossamento dell’ovario, la struttura che contiene gli ovuli, ma deriva invece dall’ingrossamento del ricettacolo, ovvero quell’elemento su cui sono inseriti petali e stami, oltre che l’ovario. E la stessa cosa vale per alcuni parenti della rosa, appartenenti alla medesima famiglia, le rosacee, che noi conosciamo molto bene: mele, pere, albicocche e pesche sono infatti dei falsi frutti.

Nel 2018 un nuovo allestimento è stato realizzato vicino alla caffetteria di Villa Carlotta, dove sono state inserite diverse cultivar di rose inglesi. Queste ultime, meritano un posto di riguardo nella storia dell’ibridazione delle rose, perché è grazie ad ibridatori britannici come David Austin che oggi possiamo apprezzare l’eleganza e i caratteri ‘nobili’ delle rose antiche e la rifiorenza delle rose moderne. Le rose inglesi, infatti, sono state prodotte a partire dalla seconda metà del secolo scorso con l’intento di riunire la bellezza, lo charme, la fragranza e il portamento cespuglioso delle rose antiche (come Rosa gallica, Rosa damascena e Rosa alba) al carattere rifiorente delle rose moderne oltre che alla maggior varietà di tinte cromatiche che esse offrivano.

Tra le rose rampicanti allevate a spalliera sulle scalee che conducono alla Villa ci piace raccontarvi di Rosa x hybrid ‘Rosanna’, selezionata dalla nursery del famoso ibridatore tedesco Kordes nel 2002.  Ha fiori grandi, a forma di coppa, composti da più di 40 petali color rosa salmone, leggermente profumati. Molto rifiorente e resistente alle malattie, ha foglie larghe, lucenti, molto dense. Questa varietà ha vinto numerosi premi.

‘Harlekin’ è un’altra delle rose che incontrerete sulle terrazze del giardino all’italiana. Tipicamente rifiorente, con grandi fiori a coppa che compaiono sui rami singolarmente o in gruppo fino a cinque, petali profondamente venati di un brillante color cremisi su sfondo bianco crema o rosa pallido: questi colori vengono mantenuti finché i petali cadono. Una caratteristica interessante di questa cultivar è che i fiori tendono a reclinare leggermente verso il basso, caratteristica apprezzata nelle rose rampicanti.

Per quanto riguarda le rose inglesi inserite nella nuova aiuola situata nei pressi della caffetteria sicuramente da ricordare è ‘Jertrude Jekyll’ che, riunisce i caratteri tipici di questo gruppo: il rosa delle rose antiche (che era quasi scomparso quando furono ottenute le prime rose moderne tra gli ibridi di Tea) e il profumo, forte ma ben bilanciato, uno tra i più gradevoli fra le rose inglesi, ereditato dal progenitore da cui si ricavò il polline nel processo di ibridazione, ovvero la rosa Portland ‘ Comte de Charmbord’, insieme alla rifiorenza, che ci consente di mostrarvi i suoi bellissimi fiori da maggio fino a fine stagione.

Un cenno, infine, merita il cespuglio che quasi nessuno nota – e proprio per questo vogliamo raccontarvene – nei pressi del museo degli attrezzi agricoli: si tratta di una Rosa chinensis ‘ Mutabilis’, ibrido nata in Italia probabilmente agli inizi del ‘900 (le sue origini sono oscure, pare sia stata introdotta nei giardini Borromeo sull’Isola Bella) e oggi molto popolare nei giardini delle zone a clima temperato. Un piccolo cespuglio sul quale i fiori non mancano mai: i boccioli sono arancioni o gialli, quando si aprono diventano rosa e al termine della loro esistenza acquisiscono tinte di un bellissimo color cremisi pallido; questa caratteristica, unita alla rifiorenza, fa sì che sulla pianta siano presenti fiori e boccioli di colori differenti nello stesso momento, rendendola interessante in ogni momento della bella stagione.

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