Analisi del 2015

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog.

Ecco un estratto:

La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 50.000 volte in 2015. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 19 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

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Propositi per il nuovo anno? YouGardener!

Diventa anche tu giardiniere, e cerca le piante con YouGardener, il miglior cerca-piante del web.

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Utile nella progettazione di terrazzi e giardini, YouGardener permette – usando i filtri nella barra laterale – di selezionare le piante che più si adattano al vostro progetto.

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Ma non finisce qui. Perché ad ogni pianta è associata una scheda con le principali esigenze colturali della pianta, spiegate attraverso testi e intuitive icone. Troverete consigli su come concimare, come potare, come irrigare, oltre alle maggiori malattie della pianta, al substrato più adatto per la buona crescita e il tipo di propagazione della pianta.
Vi consiglio una visita al sito: it.yougardener.com.

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È gratuito, utile e intuitivo!
Da oggi scegliere le piante per il vostro giardino sarà davvero più semplice!

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Orti sospesi

Visto il periodo di festività, qualche libro lo riesco a leggere, veloce e in pace. Orti sospesi è un piccolo e simpatico manuale su come coltivare un orto-giardino in poco spazio. In un fazzoletto di terra, sul terrazzo, sul balcone…

Adatto per i neofiti agricoltori alle prime armi, il libricino di Marina Ferrara è un concentrato dalla A alla Z delle più importanti ed essenziali nozioni di giardinaggio e botanica: famiglie botaniche, calendari delle semine, attrezzi, vasi, irrigazione, esposizione al sole e al vento, e poi gli ortaggi. Quali coltivare nel più funzionale rapporto quantità/qualità. Qualche accenno anche alla permacultura e agli insetti e volatili in orto e in giardino.

Se volete convertire qualche vostro amico a giardinaggio e orticoltura, questo potrebbe essere il libro adatto!

FERRARA, MARINA, Orti sospesi. Come coltivare un orto-giardino sul balcone tutelando la biodiversità, L’Età dell’Acquario Ed., Torino 2015, pagg. 135, con foto in b/n, euro 14,00.

Orti Sospesi

Cuochi si diventa 2

Mangiare, mangiare, mangiare.
È il leitmotiv delle feste natalizie. Mangiare con i familiari, con gli amici, con gli amici degli amici. E uno dei discorsi preferiti da noi italiani, durante pranzi e cene, è il mangiare.
Difficile dire di no ad un invito a cena in questo periodo. Si può fare certo, ma è difficile. E così si mangia ancora, e ancora e ancora.
Vi sembrerò noioso, ma oggi voglio consigliarvi un libro che, come avrete capito dal titolo, riguarda proprio il cibo. L’autore, Allan Bay, è giornalista nel settore enogastronomico, e il mangiare e la cucina sono i suoi hobby prediletti.

Personalmente non sono un grande cuoco, né tantomeno un intenditore di vini – sono quasi mezzo astemio a dir la verità. Ma, ogni tanto, mi piace mettermi alla prova con pentole e fornelli, soprattutto se i prodotti sono quelli del mio orticello. Ecco perché ho scelto di leggere questo libro. Mi sono detto: “vediamo se riesco ad aggiungere qualche termine (leggi piatto) al mio vocabolario culinario”.

Il libro mi è piaciuto. Scritto in modo chiaro, ricco di consigli e ricette. Quello che ho apprezzato di più è il tono: Allan Bay suggerisce, ha le sue idee e i suoi gusti, ma non li fa diventare una religione alla quale non puoi trasgredire. Mi sono piaciuti molti i piccoli capitoletti che si rincorrono nel libro, tra una ricetta e l’altra, sul “Politicamente scorretto”, in particolare: “si può mangiare bene spendendo poco?” (pag. 206). La risposta è no, e ne sono convinto anch’io. Se la cucina la vuoi considerare un’arte, devi lasciare al cuoco la possibilità di utilizzare i migliori ingredienti, di avere personale qualificato e strumenti all’altezza del suo mestiere. E questo ha un costo!

“[…] altro è il nutrirsi […] dare al nostro corpo le calorie necessarie con una piacevolezza sufficiente, garantiti dal punto di vista sanitario, giustamente a un prezzo conveniente. […] Ma il mangiare bene, molto bene, è un’altra cosa.” (pag. 206)

Lo stesso concetto – qualità del lavoro e prezzo della prestazione – lo si dovrebbe applicare a tutti gli ambiti possibili nella nostra società. Vi faccio un esempio, che mi ha colpito. Qualche giorno fa, prima delle feste, gironzolo a ufo in un centro commerciale della mia città – qualche volta mi piace gironzolare a ufo nei centro commerciali, li considero dei musei d’arte contemporanea dove non paghi il biglietto d’ingresso, tutte quelle merci sugli scaffali sono opere d’arte!
Nel mio gironzolare vedo un nuovo negozio di abbigliamento. Grande e ben curato nell’allestimento. Butto un’occhiata e vedo i prezzi. Costa così poco un cappotto? Un giubbino con un prezzo ridicolo! È mai possibile? Entro. Gironzolo anche lì dentro. Prima guardo i vestiti, poi le etichette. Eccolo il trucco del cappotto. 5% di lana, 95% di poliestere! Scusatemi, ma questa roba per me è già spazzatura! E una bestemmia al lavoro e alla qualità. Preferisco comperarmi un cappotto uno ma fatto bene piuttosto che 3 di questi. Anche se lo pago di più. Anzi, sono contento di pagarlo di più, mi sento meglio con la mia coscienza… mio parere personale. E chiusa la parentesi sui cappotti.

Ritorniamo al libro. Bellissima l’apertura con dei brevi paragrafi titolati e dedicati ai tipi di olio – e anche qui un discorso sulla qualità oggettiva dell’olio buono e dell’olio meno buono, a prescindere dal tipo d’olio che poi una persona utilizza – e ai grassi usati in cucina – burro, margarina, panna e strutto.
E poi tante ricette. Dagli antipasti, al finger food, alla pasta, alle zuppe, alle carni, ai dolci…
Cosa ho scoperto di nuovo con questo libro per la mia cucina?
Le alghe. Devo assolutamente provarle!

BAY, ALLAN, Cuochi si diventa 2. Le ricette e i trucchi della buona cucina italiana di oggi, Feltrinelli, Milano 2004, pagg. 313.

Cuochi si diventa

Presepe in vaso

Perché no? Senza perdere troppo tempo nella scelta del luogo, preparazione della location, giro delle spine, prese di corrente, e varie ed eventuali, quest’anno ho preso un vaso che funghiva lì nel mio orto giardino, l’ho pulito esternamente, ho tolto le erbacce più vistose che crescevano allegramente, e ci ho piazzato sopra due pecorelle, Giuseppe e Maria – non è proprio Maria, quella originale.. ma va bene lo stesso.

L’erba c’è già. Muschio poco perché qui in Veneto sarà da due mesi che non piove come Dio comanda. Poi prenderò un altro vaso per metterci i Re Magi, che dovranno impegnarsi in un salto olimpionico per giungere a portare oro incenso e mirra al Bambin Gesù. Se avete un vaso di terracotta, tanto meglio. Effetto Shabby-Chic assicurato!
Che dite? Vi piace?

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Una alberello di Natale in panno lenci

Questo l’ha portato a casa mio figlio dal mercatino di Natale della scuola. Idea geniale, mi piace assai. Tutta la morbidezza e il calore che il pannolenci trasmette anche solo a guardarlo, in quei tanti quadratini ritagliati, uno sopra all’altro e uniti insieme come uno spiedino.
Uno spiedino natalizio di pannolenci.
Un albero di Natale semplice ma geniale!
Chissà se c’è su Pinterest?

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Ecco qui sotto un bel CROP al 100%, per provare a farvi sentire – immagine sinestetica – la piacevolezza del pannolenci e l’idea di caldo e morbido che trasmette, anche senza toccarlo…

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Oltre il giardino

Sono convinto che la passione per l’orto e il giardino debba andare oltre l’orto e oltre il giardino. Questo significa sostituire i materiali di derivazione industriale con i materiali di derivazione naturale. Quelli che si possono trovare in orto, in giardino, ma anche su un prato, in un bosco, vicino ad un lago, lungo una strada sterrata. Non me ne vogliano i commercianti, né la grande industria. Cerco semplicemente di portare le piccole cose che ci regala la Natura nella mia vita quotidiana, quella più semplice, di tutti i giorni. Sono stato così abituato a pensare all’albero di Natale con le palline di plastica che non è stato facile ripensarlo con addobbi più naturali, più “green” si direbbe oggi. La bacca che ho trovato una settimana fa nel bosco ne è un esempio. È così bella che farà una bellissima figura sul piccolo pino che da oltre tre anni resiste lì nel vaso dove l’ho piantato, nel clima mite – ma d’estate fa caldo – della pianura padana. La foto che vi ho mostrato in un precedente post ve la ripropongo. Mi sembra un buon esempio per capire quello che cerco di spiegare – e forse, anche di spiegarmi.

Un altro esempio sono le confezioni dei regali di Natale. Non mi sono mai piaciute quelle carte patinate lucide piene di colori. Sì lo so, sono belle, ma io preferisco la carta da pacchi, e quest’anno tutti i regali li ho confezionati con la carta da pacchi – nonostante le dure critiche di chi so io – il nome non lo posso fare. Brutto vero? Ma no, un po’ di fantasia + le cose belle che si possono trovare in giardino = confezione originale e, come si dice oggi, “green”. Cosa ci offre il freddo mese di dicembre? L’ho già accennato in qualche post precedente. Tante bacche. Rosse come il cappello di babbo Natale. Ma anche aghi di pino, ghiande, pigne. Non credo di fare un torto all’albero se ne prendo qualcuna – poi se mi ricordo vi mostrerà una foto dei vari regali così confezionati. Molte di queste naturali bellezze le trovo già in terra e le raccolgo. Questa dicotomia tipicamente occidentale tra Natura e cultura ci ha consumato! Penso a quei giardini o a quei parchi dove è assolutamente vietato camminare sul prato! Noi umani preferiamo camminare sull’asfalto o sui sassolini! Bello, davvero. Ma perché dobbiamo privarci di una cosa così bella come camminare su un prato? Per il decoro urbano. Città brutte dove gli spazi verdi – pochi e soffocati dai palazzi intorno – devono assolutamente essere protetti. Quindi se tutti i cittadini si mettono a camminare sul piccolo prato… presto il piccolo prato crepa! Dai boschi verticali, ai prati sui tetti, forse qualcuno si sta accorgendo che con un po’ di impegno – e soprattutto di buon senso – si potrebbe vivere meglio. Ma sto andando fuori tema – è dalle superiori che vado fuori tema!
Ritornando alle confezioni regalo, ve ne presento una qui sotto.

Carta da pacchi, spago, una decorazione floreale a vostra scelta. Sono sicuro che qualcuno di voi che legge questo blog ci aveva già pensato. Io sono arrivato in ritardo, ma ci sono arrivato. Meglio tardi che mai…

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Natale al Bosco

Prosegue anche quest’anno “Natale al Bosco”, speciale ciclo di appuntamenti che il Bosco di San Francesco, bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano ad Assisi (PG), organizza per le famiglie nelle giornate di sabato 19 e domenica 20 dicembre. In attesa della magia del Natale, i partecipanti avranno la possibilità di effettuare speciali visite guidate e di “assaporare” originali e insoliti regali nello scenario del complesso benedettino di Santa Croce, raggiungibile percorrendo il sentiero che, attraverso il bosco, arriva a fondovalle.

Nel corso della manifestazione si potranno degustare tante prelibatezze gastronomiche come mieli salati all’aglio, alla cipolla o piccanti, marmellate di agrumi del Giardino della Kolymbethra, salse umbre al tartufo bianco, nero e alle olive; si potranno anche sorseggiare vini a Km 0, succhi di mela biologici al 100%, cedrate, cioccolate, tè speziati, tisane e infusi. Nel bookshop sarà invece possibile curiosare tra interessanti volumi d’arte, storia e giardinaggio di autori come Michelangelo Pistoletto, Chiara Frugoni, Paolo Pejrone e divertenti libri per bambini e giochi creativi. Si potrà inoltre partecipare a degustazioni, letture, aperitivi con accompagnamento musicale, laboratori di pasticceria per bambini e molto altro.

Il sabato e la domenica alle ore 11 Luca Chiarini, Property Manager del bene, organizzerà speciali visite guidate con partenza dall’ingresso adiacente alla Basilica Superiore di San Francesco.

Domenica 20 dicembre, ore 16: Omaggio a J.R.R. Tolkien. Le lettere di Babbo Natale
Letture e musiche a cura degli alunni della Scuola Secondaria di primo grado e del Corso a Indirizzo Musicale Istituto Comprensivo Assisi 3. A seguire biscotti natalizi per tutti!

Prenotazione obbligatoria al numero 075/ 813157 o 329/2026150; faiboscoassisi@fondoambiente.it

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Con il Patrocinio della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, con il Patrocinio e il sostegno della Città di Assisi e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2015”, è reso possibile grazie al significativo sostegno e all’energia di ENGIE, dal 2011 sostenitore del FAI, al prezioso contributo di PIRELLI che rinnova la consolidata amicizia con la Fondazione e Cedral Tassoni, marchio storico italiano che per il quarto anno consecutivo ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI.

Giorni e orari: domenica 20 ore 16 Omaggio a JRR. Tolkien. Le lettere di Babbo Natale; Sabato e Domenica ore 11 Visite con il Direttore ingresso adiacente alla Basilica Superiore di San Francesco. Prenotazione obbligatoria per tutti gli eventi.

Ingressi: Omaggio a JRR. Tolkien. Le lettere di Babbo Natale, Biglietto unico 5€; Visite con il Direttore, Biglietto intero 7 euro, Iscritti FAI e ridotto bambini (4-14 anni) 5 euro.

Servizio ristorazione: Osteria del Mulino, tel. 075/816831; 339/8474546; osteriadelmulino@alice.it
Per informazioni: FAI – Bosco di San Francesco, tel. 075/813157;
faiboscoassisi@fondoambiente.it

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Il regalo

Cammino nei boschi delle mie basse colline, a Vicenza. Il silenzio degli alberi mi avvolge, come la nebbia che verso il tramonto comincia a salire e fa di quelle colline degli echi lontani.
Amo abbassarmi e sentire il profumo del sottobosco. Questo autunno ha piovuto poco, e il muschio non si è sviluppato abbastanza. Di tanto in tanto un cinguettio tra gli alberi spogli. Continuo il cammino chiacchierando con gli amici, ma i miei occhi vagano tra i fusti dei castagni, in cerca di qualcosa che non so cosa sia. È solo il desiderio della ricerca che spinge il mio sguardo a frugare tra i rovi, tra le rocce del sentiero, tra le radici degli alberi, tra le colline che si rincorrono. Alterno alle chiacchiere il silenzio, e mi lascio indietro dal gruppetto di amici. Mi fa bene dialogare con il linguaggio muto degli alberi e del bosco. Tra la spoglia vegetazione dicembrina ecco il rosso del Natale. Il pungitopo adesso mi accompagna a destra e a sinistra del sentiero. Guardare ma non toccare, mi sussurra piano.

Il ritorno dalla passeggiata è sempre piacevole perché sai dove ti conduce e ti dà una piccola certezza nella complessità della vita. Guardi l’orologio, ritorni al tempo della società, ma io continuo a guardare a destra e manca, mai stanco. Ed inaspettato, ecco il regalo. Mi chino ad osservarlo, nascosto tra i rovi. È un piccolo guscio setoso e morbido, sembra una lanterna cinese, di quelle che fai volare su nel cielo per augurarti un nuovo e felice anno.

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Ne prendo un esemplare e lo metto in tasca. Poi a casa lo apro, ed ecco il regalo. Lì dentro una perla rossa dalla forma perfetta.

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L’appendo all’albero di Natale, sulla punta.

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Dite che è un regalo semplice? Io so accontentarmi anche del poco, e non so se sia un pregio o un difetto, ma voglio mostrarvi anche a voi quello che per me è un piccolo grande regalo.

La bellezza del giardino nell’ultima stagione

Il giardino d’inverno, l’ultima stagione dell’anno, è uno dei simboli della natura dormiente e del riposo delle piante, dei mille colori caldi in una stagione fredda, degli agrumi e delle Feste.

Un’immagine contradditoria della natura, solitamente vista come l’insostituibile rappresentazione della vita stessa, il giardino d’inverno non è solamente un luogo sonno per le piante ma una delle sue molte caratteristiche: tante piante sono spoglie ma molte altre fioriscono o nascono proprio in questa stagione, una continua miriade di colori e profumi. Basti pensare alle rose in boccio fino a Natale e alle camelie, alle viole che donano allegria con i loro fiori per tutto l’inverno, all’iris e ai narcisi che annunciano la primavera, all’immancabile ciclamino colorato o candido ai profumatissimi aranci, l’inverno è tutt’altro che sonno e riposo.

La stagione fredda trasforma il giardino anche in un laboratorio sperimentale dove ognuno di noi può provare a far crescere diverse tipologie di piante, le ampie condizioni climatiche dell’Italia permettono diversi periodi di fioritura invernale: la stessa pianta al Sud potrebbe sbocciare due mesi prima che nella Pianura Padana mentre non è escluso che possa trovarsi a suo agio in Liguria o Toscana, grazie al microclima.

La progettazione dei giardini nei terrazzi di casa, grandi o piccoli che siano, li trasformerà in angoli di casa allegri e colorati, ponendo l’accento sul senso d’irrealtà del giardino invernale fiorito, soprattutto nelle città del Nord dove una macchia di colore sorprende, come se il grigio e il bianco fossero gli unici colori possibili in questa stagione.

[Nella foto sotto, Jacob Grimmer, I preparativi per l’inverno in un paesaggio panoramico, olio su tavola, 28,5 x 38,5 cm, collezione privata, Preparations for Winter]

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Come il lavoro in giardino in tutto l’arco dell’anno, le operazioni e la cura richiedono impegno, tempo, costanza e passione; il giardino e i suoi elementi assumono più valore, sono sempre più preziosi col passare del tempo per la dedizione dedicata e per la conoscenza acquisita ma anche perché, come gli affetti, le piante nel giardino di casa crescono all’interno del proprio spazio privato.

Da ricordare rimane anche il fatto che i mesi invernali sono quelli più adatti per osservare la struttura delle piante nel giardino, stabilire la fisionomia da dare allo spazio e intervenire a diradare le forme. In inverno la frequenza e la severità della potatura sono quelle che regolano il futuro sviluppo delle piante, aumentandone il vigore con tagli decisi che ritardano le fioriture primaverili, permettendo di ottenere effetti sorprendenti, armoniosi ed esuberanti.

Il Natale nel bosco

Non so voi, ma io, più che ai luccichii delle vetrine, alle stelle appese tra un palazzo e l’altro, alla ressa nei centri commerciali, il Natale lo sento maglio nel bosco, e lì mi sento bene e a mio agio.
No, non sono l’uomo delle nevi – anche perché neve ormai poca. Ogni tanto vado anch’io nei centri commerciali, non credetemi fuori dal mondo, però evadere mi piace. Come ad un ladro piace uscire di prigione (evadere) così a me piace evadere dalla società e incamminarmi nei boschi poco lontani dalla mia città.

E qui nei boschi ritrovo il senso del Natale.
Il silenzio, il profumo di alberi e terra, i colori di quel rosso intenso delle bacche di pungitopo.
E io mi diverto anche così. E vi lascio questa foto, dove sotto al pungitopo c’è una bellissima felce.

Nota: quest’anno poche piogge e poco muschio. E temperature autunnali sopra alla media.

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