Lì solo-soletto, l’ultimo a resistere alla fine del suo naturale ciclo.
Ciao Iris, vi rivedremo nella prossima stagione…
Lì solo-soletto, l’ultimo a resistere alla fine del suo naturale ciclo.
Ciao Iris, vi rivedremo nella prossima stagione…
Lumache e chiocciole sono uno dei nemici dei nostri orti. Niente di personale contro queste bellissime e affascinanti creature, ma un po’ di insalata ci terrei a portarla nel mio piatto. Visti anche i precedenti, quest’anno ho pensato di piantarle in vaso, non dico per eliminare l’incubo lumache, ma almeno per limitarne le abbuffate sulle verdi foglioline.
Perché sembrano lente le lumache… ma poi da un giorno all’altro dici: «Ma dov’è finita la mia piantina?» E inizi gli interrogatori a tutte le persone che hanno accesso all’orto, e loro ti guardano storto. «Ma questo è matto?» […]
Ne approfitto anche per convincere chi non possiede un orto, ma magari ha un balcone bello e ampio, che proprio lì può farsi un piccolo orto. Poche colture ma buone, e sempre a portata di mano. Erbe aromatiche di sicuro, ma anche qualche piantina di insalata o di pomodoro lì sul balcone non sfigura, anzi, è un bel canto alla vita, al sole e all’estate.
Tra passato e futuro. Le Ville Gentilizie e il Bosco delle Querce dagli antichi viaggiatori al grande pubblico di EXPO
Storia, architettura, arte e natura: un percorso affascinante sulle orme degli stranieri illustri che visitarono l’Italia nell’800
5 antiche ‘ville di delizia’ e 1 bosco ‘speciale’, 340 volontari per 5.000 ore di apertura, un cartellone di oltre 300 eventi per tutti i gusti, un biglietto che dà diritto all’ingresso con tariffa ridotta sulla visita di un’altra villa: con questi numeri il Sistema delle Ville Gentilizie Lombarde si presenta al pubblico di EXPO per incantare e raccontare, oggi come nei secoli in cui sono state ideate, la bellezza di uno straordinario patrimonio artistico a due passi da Milano. Una visita che può iniziare a partire dal sito completamente rinnovato nella grafica e nei contenuti www.villegentilizielombarde.org
Le Ville Gentilizie per EXPO
I propositi sono già contenuti nel nome del progetto, costruito in funzione dell’Esposizione Universale che terrà i riflettori puntati su Milano e sui territori limitrofi nei prossimi mesi, ma con la volontà di proseguire anche dopo il grande evento.
“Si riparte dai risultati ottenuti a conclusione della prima fase del progetto, avviato nel 2010 dopo un percorso di studio dalla stessa Regione e da Fondazione Cariplo con l’obiettivo della riscoperta e della valorizzazione integrata delle Ville Gentilizie dell’area Nord-Milano” spiega Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, l’ente che ha finanziato il nuovo progetto del 2015.
Il lavoro di ‘sistema’ è riuscito negli anni a mettere in rete Villa Arconati di Bollate, Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, Villa Cusani Tittoni Traversi di Desio, Villa Visconti Borromeo Litta di Lainate e Villa Crivelli Pusterla di Limbiate. “Quest’anno il Sistema ha voglia di crescere e farsi conoscere anche da un pubblico internazionale, e quale migliore occasione di EXPO”, racconta Pietro Luigi Ponti, Sindaco di Cesano Maderno, ente capofila del progetto, nonché Presidente della Provincia Monza-Brianza. Che continua: “Per la promozione delle cinque ville, a cui quest’anno si affianca il Bosco delle Querce di Seveso e Meda, puntiamo soprattutto su una maggiore apertura al pubblico di questi preziosi tesori, sulla comunicazione attraverso i social media e sulla creazione di itinerari turistici integrati, sfruttando la tecnologia mobile”. Prezioso in questa ottica il contributo dei nuovi partner: il Touring Club Italiano con i suoi circa 50 Volontari per il Patrimonio Culturale selezionati nell’ambito del progetto ‘Aperti per voi’, che ogni settimana a partire dal primo maggio stanno donando oltre 100 ore di presenza e affiancheranno le guide volontarie delle associazioni locali nell’accoglienza dei visitatori per tutta la durata per progetto; l’Istituto di Storia dell’Arte Lombarda – ISAL, che ha offerto la sua collaborazione scientifica nella preparazione dei nuovi contenuti multimediali basati su “QR code”, che andranno a inserirsi lungo i percorsi turistici appositamente studiati e in fase di ultimazione.Sulle tracce degli stranieri illustri e del loro ‘viaggio in Italia’
Iniziamo il nostro viaggio nella campagna lombarda da moderni visitatori di EXPO, alla scoperta delle curiosità architettoniche ed estetiche di queste cinque ‘ville di delizia’, ideate tra il Cinquecento e il Settecento per celebrare la grandezza dei proprietari e incantare ospiti e visitatori illustri. Nella loro costruzione vennero interpellati gli architetti e gli artisti più ricercati, come fece Bartolomeo III Arese, personaggio chiave della politica lombarda sotto la dominazione spagnola, che per affrescare il suo Palazzo Arese Borromeo si affidò agli artisti di scuola milanese, tra cui Ercole Procaccini il Giovane e i fratelli Montalto.
Nei secoli, furono diversi i viaggiatori celebri che rimasero affascinati dalla magnificenza di questi complessi: nell’estate del 1750 Villa Arconati ospitò il padre della commedia italiana, Carlo Goldoni, che godeva dell’ammirazione e della protezione di Giuseppe Antonio Arconati, proprietario e discendente dell’ideatore di questa superba villa, il conte Galeazzo, celebre collezionista e grande estimatore di Leonardo. Stendhal agli inizi dell’800, dopo aver passeggiato nel Ninfeo di Villa Visconti Borromeo Litta, metteva in guardia dai suoi ‘scherzi’: “Posando il piede sul primo gradino di una certa scala, sei getti d’acqua mi sono schizzati tra le gambe”. Nel suo tour lombardo, lo scrittore parigino passò anche per Villa Tittoni Traversi e, colpito dall’eclettica combinazione di stili, la scelse per ambientarvi il dramma giocoso ‘Il forestiere in Italia’ del 1816, rimasto incompiuto. Villa Pusterla conquistò a tal punto gli occhi di Napoleone durante le sue discese italiane, che non solo vi trasferì per alcuni mesi il suo quartier generale, ma nell’adiacente Oratorio di San Francesco vi fece sposare le due sorelle, Elisa e Paolina.L’arte del verde: i Giardini delle ville…
“I signori non si privavano di nessun piacere e per rendere ancora più scenografiche le loro proprietà allestirono intorno ai nobili edifici magnifici giardini all’italiana, alla francese o all’inglese”, racconta Laura Sabrina Pelissetti, Presidente di ReGiS – Rete dei Giardini Storici. Furono chiamati a raccolta architetti, maestri giardinieri e scultori, e si studiarono ingegnosi meccanismi idraulici per incanalare l’acqua necessaria a irrigare e alimentare le fontane e i giochi d’acqua, con cui deliziare gli ospiti. Numerose sono le specie botaniche tuttora presenti, tra cui anche delle varietà ‘esotiche’ introdotte per la prima volta in Europa proprio nei secoli dello sviluppo dei giardini: magnolie, orchidee, ananassi e un rarissimo Ginko Biloba. Meritano una menzione le limonaie per il ricovero dei vasi di aranci e di limoni e le carpinate, percorsi a U costituiti da un doppio filare di alberi di carpino, con i rami intrecciati e potati a volta, eredità del gusto d’oltralpe per gli alberi a foglia caduca. Vennero costruite le ghiacciaie, i frigoriferi ‘ante litteram’ posti nei sotterranei, che servivano per conservare i rinfreschi da consumare nel parco durante la stagione estiva. Altro elemento rilevante per la nobiltà del tempo era il teatro all’aperto, allestito nel verde o costruito in muratura, decorato con gruppi scultorei e destinato alla rappresentazione di spettacoli, feste e balli.… e il Bosco delle Querce
Nel panorama del ‘Sistema’ di ville e parchi per EXPO una descrizione a parte va al Bosco delle Querce di Seveso e Meda, sesto luogo di grande valore storico e simbolico accanto alle cinque ‘ville di delizia’ e nuovo partner dell’iniziativa nella sua edizione 2015. Qui la storia narrata è quella di una rinascita: sorge infatti su una superficie di 42.7 km² in quella che fu la zona più inquinata dalla diossina dopo l’incidente avvenuto nel 1976 alla fabbrica farmaceutica ICMESA. Per volere dei cittadini questo luogo fu bonificato e nacque il Bosco delle Querce, dove si alternano oggi zone di parco urbano con un bosco a evoluzione spontanea ad accesso limitato, caratterizzato da un ricco sottobosco. Nel 1984, anno in cui terminarono i lavori di bonifica, restava in piedi una sola pianta: un grande pioppo, che divenne il simbolo della vita che resisteva a dispetto di tutto e che voleva rinascere; già nel 1998 il Bosco contava oltre 45 mila piante, tra specie arboree e arbustive, con una popolazione quadruplicata.
Oggi il Bosco delle Querce si presenta con una ricchissima varietà di piante e arbusti che ospitano oltre 70 specie di uccelli, di cui circa 40 nidificanti, oltre a volpi, ricci, conigli e altri piccoli animali che pure stanno iniziando a ripopolare la zona. Diventato nel 2006 Parco Naturale Regionale, il Bosco è un luogo fruibile alle comunità e racconta una storia in continuo e incessante dialogo tra passato e presente, con lo sguardo rivolto al domani.Andar per ville in bici
Anche le Ville Gentilizie hanno i loro itinerari di ‘mobilità dolce’, che costituiscono una tra le azioni più significative della nuova fase del progetto: sono stati infatti studiati vari itinerari tra le ville e il Bosco delle Querce lungo percorsi ciclabili e collegamenti stradali, in un circuito su due ruote che, se percorso per intero, conduce da Milano alle Ville e al Bosco passando per EXPO e ritorna alla metropoli costeggiando la Reggia di Monza.
Con il debutto all’inizio di maggio dell’iniziativa ‘VeloExpo’ i percorsi ciclabili hanno tre postazioni già attive, mirate a incentivare anche la combinazione bicicletta e treno, con possibilità di affittare biciclette sul posto e restituirle in un punto attrezzato successivo: presso la stazione di Ferrovie Nord a Bollate, a Villa Litta a Lainate e a Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno. Molto apprezzato dai turisti e dalle famiglie in gita è il servizio di assistenza in caso di foratura o di incidente, una sorta di ‘ACI delle Bici’ al servizio della mobilità dolce. Tutte le informazioni per il pubblico sono sul sito www.veloexpo.it
Per loro questo periodo è ricco è fecondo.
Perderei il filo a contare i moscerini catturati dalla loro colla. E poi con lo sviluppo vegetativo che hanno in questa stagione sono in ottima forma. Producono nuove foglie e anche nuovi fiori – sì, vi posterò qualche scatto. E se siete interessati alle piante carnivore vi lascio questo link, chissà possa aiutarvi nell’avvicinarvi a queste straordinarie, affascinanti, e forse un po’ perturbanti piante.
Ecco il link: introduzione alle piante carnivore
Villa Della Porta Bozzolo, Casalzuigno (Varese)
Sabato 30, dalle ore 13 alle 20, e domenica 31 maggio 2015, dalle ore 10 alle 18
Sabato 30 dalle 13 alle 20 e domenica 31 maggio 2015, dalle 10 alle 18, la splendida Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA) ospiterà la quarta edizione di “Rose di maggio”, mostra-mercato pensata dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in onore di questo affascinante fiore, sinonimo di bellezza ed eleganza, che quest’anno durerà due giorni invece che uno, vista anche l’alta affluenza di pubblico registrata nei precedenti appuntamenti. Un’occasione festosa per celebrare anche lo splendore del roseto della Villa, dove sono presenti oltre duecento varietà di rose galliche e botaniche.
Alcuni tra i migliori vivaisti italiani di rose esporranno una vasta collezione di rose sia antiche che moderne, che riempiranno di profumi inebrianti e colori soavi gli spazi della Villa. A fianco delle rose, sarà anche presente un’ampia proposta di “compagne” considerate ideali per la regina di maggio da Vita Sackville West: clematis, piante erbacee perenni, piante da orto, agrumi, piante aromatiche, alberi da frutto, piante da bacche, rosacee.
I visitatori avranno quindi la possibilità non solo di acquistare piante di qualità certificata e di conoscere le caratteristiche che differenziano le diverse specie botaniche, ma anche di chiedere a esperti del settore consigli e indicazioni sulla coltivazione e la cura delle diverse varietà.
Durante la manifestazione, verrà dato ampio spazio al roseto di Villa Della Porta Bozzolo, con speciali visite guidate alla scoperta delle diverse caratteristiche e peculiarità delle rose galliche e botaniche collezionate dal FAI, mentre per i più piccoli saranno organizzati laboratori a tema.
Inoltre sabato 30 maggio è in programma dalle ore 19 un suggestivo aperitivo ambientato nel parco della Villa, organizzato dallo Chef Matteo Pisciotta, cui seguirà dall’ora del tramonto fino alle ore 22 circa la rappresentazione teatrale “Miti d’acqua” dalle Metamorfosi di Ovidio – spettacolo di narrazione per voce, viola e genius loci a cura di O Thiasos – Teatro Natura. Testo scritto e narrato da Sista Bramini, musica per viola scritta e interpretata da Camilla Dell’Agnola. Domenica 31 maggio, alle ore 15.30, appuntamento con la conferenza di Anna Peyron su “Rose Noisette e Rose Americane”.
Con il Patrocinio della Provincia di Varese.
Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2015”, è reso possibile grazie al significativo sostegno e all’energia di ENGIE, dal 2011 sostenitore del FAI, al prezioso contributo di PIRELLI che rinnova la consolidata amicizia con la Fondazione e Cedral Tassoni, marchio storico italiano che per il quarto anno consecutivo ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI.
Grazie anche a Andreas STIHL, sponsor delle manifestazioni “verdi” organizzate nei Beni del FAI.
Villa Della Porta Bozzolo è museo riconosciuto da Regione Lombardia.
Ingressi: Mostra-mercato: Adulti € 8; Ragazzi (4-14 anni): €4; Iscritti FAI € 3. Spettacolo serale: Adulti: € 16; Ragazzi (4-14 anni) e Iscritti FAI € 10. Biglietto cumulativo mostra-mercato e spettacolo: Adulti: € 20; Iscritti FAI € 12; Ridotto (bambini da 4 a 14 anni) € 12.
Giorni e orari: mostra–mercato sabato 30 dalle ore 13 alle 20, dalle ore 19 alle 22 circa aperitivo e spettacolo teatrale “Miti d’acqua”; domenica 31 maggio, dalle ore 10 alle 18.
Per informazioni: Villa Della Porta Bozzolo – tel. 0332/624136; e-mail: faibozzolo@fondoambiente.it
Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it
Non perché per cattivo comportamento gli sia stato prescritto di comportarsi come orto, quanto perché gli insetti e i piccoli rettili che hanno lì la loro residenza, si comportano come tali – e ci mancherebbe! – cioè: le lucertole si mangiano le fragole, quelle poche che adesso stanno maturando, e le lumache e le chiocciole – o chissà quale altro insetto – si potrebbero mangiare l’insalata.
Ho quindi deciso di sospendere alcune colture dell’orto, cioè di alzarle dal livello del terreno. In primis le fragole. E sfruttando una ringhiera di delimitazione tra il mio orto e un mio vicino assente, ho utilizzato proprio la ringhiera per piazzare lì un vaso di fragole, con già due fragole ancora verdi ma prossime alla maturazione.
Vediamo cosa succede. Se la lucertola sarà così golosa da intraprendere una scalata verso le alte cime della ringhiera o, chi lo sa?, se magari le fragole possono piacere a qualche volatile o, infine, e me lo auguro, sarò io stesso ad assaporare il dolce frutto rosso. 😉
In questo periodo dell’anno il timo fiorisce con tanti petali bianchi che invadono tutta la pianta. Anche le sirfidi notano questo nuovo colore bianco spuntato di colpo dalla verde aromatica, e corrono felici ad assaggiare i fiori.
Il timo? Ottimo in cucina, non solo per il pesce. Consigliatissima una piantina nel vostro orto. Non ha bisogno di molte cure se non una potatina ogni tanto.
Una nuova pagina su Giardinaggio Semplice dedicata a quanti abbiano voglia di farsi un giardino… in vaso. Qualche consiglio per la realizzazione e la manutenzione e delle foto che spero siano da stimolo alla vostra fantasia. Basta poco, del resto, per dare colore e vita ad una finestra, ad un balcone, ad un angolo dimenticato della casa: qualche fiore nel giusto contenitore ed ecco che si accende l’allegria.
Non solo nel periodo estivo, ma direi soprattutto in quello invernale. Quando fuori il tempo è grigio, le giornate sono corte, perché non mettere un po’ di colore dentro la nostra abitazione?
Ecco il link: http://www.giardinaggiosemplice.com/giardino-in-vaso.html
Un itinerario alla scoperta dei più bei roseti visitabili d’Italia
Grandi Giardini Italiani – il network dei più bei giardini visitabili in Italia – dedica alla rosa, fiore tra i più amati e affascinanti, l’itinerario ”In Nome della Rosa”.
Nei mesi di maggio e giugno – infatti – quando le fioriture dei roseti raggiungono il massimo dello splendore, Grandi Giardini Italiani promuove la visita di 33 giardini del circuito, un’occasione unica per conoscere o riscoprire importanti collezioni di rose antiche. L’itinerario coinvolge tutta l’Italia: dal Trentino, con i fascinosi Giardini botanici di Castel Trauttmansdorff, al Veneto con il Viale delle Rose del Parco Giardino Sigurtà (VR) alla Toscana con la romantica Villa Gamberaia a Firenze; dall’esplosione di colori del Lazio con Palazzo Patrizi sul lago di Bracciano, il Roseto Vacunae Rosae e i moderni Giardini della Landriana nei pressi di Roma fino a Le stanze in fiore di Canalicchio in Sicilia.
“Nei Giardini che partecipano all’iniziativa” – commenta Judith Wade, fondatrice del circuito Grandi Giardini Italiani – “i visitatori potranno ammirare varietà di rose coltivate fin dalla metà del Settecento, gruppi formatisi nell’Ottocento come le rose noisette, cinesi e le prime tea, fino ad arrivare agli ibridi di primo Novecento. Percorrendo le tappe di In Nome della Rosa rivivranno in 2 mesi 300 anni di storia delle rose!”
I 33 giardini dell’itinerario sono:
Trentino Alto Adige:
1. Giardini di Castel Trauttmansdorff (Merano, BZ)
Veneto:
2. Parco del Castello di Roncade (Roncade, TV)
3. Castello di San Pelagio (Due Carrare, PD)
4. Parco Giardino Sigurtà (Valeggio sul Mincio, VR)
5. Villa Arvedi (Grezzana, VR)
6. Villa Pisani Bolognesi Scalabrin(Vescovana, PD)
7. Villa Trissino Marzotto (Trissino, VI)
Lombardia:
8. Isola del Garda (San Felice del Benaco, BS)
9. Parco Botanico della Fondazione Minoprio (Vertemate, CO)
10. Villa Pizzo (Cernobbio, CO)
11. Villa Carlotta (Tremezzo, CO)
12. Parco della Villa Reale di Monza (MB)
13. Villa della Porta Bozzolo – FAI (Casalzuigno, VA)
Piemonte:
14. Parco della Villa Pallavicino (Stresa, VB)
15. Giardini Botanici di Villa Taranto (Pallanza, VB)
Liguria:
16. Giardini Botanici Hanbury (Mortola Ventimiglia, IM)
17. Villa Durazzo (S. Margherita Ligure, GE)
Emilia Romagna:
18. Palazzo Fantini (Tredozio, FC)
19. Castello di Grazzano Visconti (Grazzano Visconti, PC)
20. Villa La Babina (Sasso Morelli, BO)
21. Villa Montericco Pasolini dall’Onda (Imola, BO)
Toscana:
22. Giardino di Boboli (FI)
23. Villa Poggio Torselli (San Casciano Val di Pesa, FI)
Marche:
24. Parco Storico Seghetti Panichi (Castel di Lama, AP)
Lazio:
25. Giardini Botanici di Stigliano (Canale monterano, Roma)
26. Giardini della Landriana (Ardea, Roma)
27. Palazzo Patrizi (Bracciano, Roma)
28. Parco Botanico di San Liberato (Bracciano, Roma)
29. Roseto Vacunae Rosae (Roccantica, RI)
30. Villa d’Este a Tivoli (Tivoli, Roma)
Campania:
31. Reggia di Caserta (Caserta) – Giadino all’Inglese
Sicilia:
32. Il Giardino del Biviere (Lentini, SR)
33. Le Stanze in Fiore di Canalicchio (Catania)
Per ulteriori informazioni www.grandigiardini.it
Certo non avrebbe avuto quel successo che ha avuto con un nome così. Ma vedere la spada del gladiolo crescere tra l’origano mi dà una sensazione di racconto mitologico, magico…
adesso dovrei sviluppare un racconto adatto…
Ma poi, qualcuno lo leggerà?
sabato 23 maggio 2015 alle ore 11
Orti e giardini condivisi, spazi pubblici e agricoltura urbana
Il workshop si terrà nell’ambito della BIENNALE DELLO SPAZIO PUBBLICO 2015, presso la facoltà di Architettura di Roma Tre all’ex Mattatoio (Testaccio), Largo Giovanni Battista Manzi, n. 10, Roma.
Gli orti, i giardini condivisi e le azioni civiche nel verde e nello spazio pubblico sono uno dei palcoscenici dove i cittadini attivi, ma anche innovatori, makers, agricoltori, creativi ed architetti, spingono la società, il mercato e le istituzioni verso nuove frontiere in cui l’individuo è protagonista e si coalizza diventando il fulcro dell’innovazione sociale.
Le iniziative collaborative che ne scaturiscono rendono le città più aperte, resilienti ed interattive rispondendo anche a grandi questioni come ad esempio il cambiamento climatico e la sovranità alimentare.Gli spazi pubblici aperti, quelli abbandonati e le aree agricole, sono luoghi strategici dove avvengono questi processi che generano appartenenza ai luoghi e benefici sociali, educativi, economici, civici e solidaristici per la cittadinanza.
Queste esperienze che hanno introdotto nuovi scenari nelle società urbane come possono evolversi per costituire una vera green governance collaborativa?
PROGRAMMA
Introduzione Luca D’Eusebio (Zappata Romana)
Tavolo A – Presentazioni di casi di studio
Coordina: Andrea Ferraretto, economista e bloggerRELATORI:
Federico Aveni Cirino, Associazione Retake Roma
Federica Ravazzi e Eloisa Susanna, Gruppo Renzo Piano G124 / INSITI_opportunità urbane
Michela Pasquali, Progetto Frutta Urbana, Associazione no profit Linaria
Amalia Bevilacqua, Tint’Orto, Sapri
Pier Paolo Balbo, Spazi indennitari nell’Agro Romano, Università La Sapienza
Claudia Zanfi, Alveari urbani, Green Island
Alberto Modesti, Orti Tre Fontane, Roma
Luciano Di Vico, Volontari Parco Acquedotti
Benedetta Gillio, Laboratory for the Governance of Commons, #OrtoLuiss
Tavolo B – Riflessioni e confronto
Coordina: Silvia Cioli, Zappata RomanaDISCUSSANT:
Chiara Certomà, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Cecilia Sottilotta, Laboratory for the Governance of Commons, Università Luiss
Agostino Ritano, RURAL HUB
CONCLUSIONI
LINKS
Fioriscono gli iris blu, che gioia. E allora gli faccio una foto. E proprio mentre sto per scattare, ecco che una bella e colorata farfalla si posa su uno dei fiori.
Quello che non comprendo appieno, e sfugge dalle mie razionali regole di classificazione e spiegazione della realtà… lo chiamo caso – “fortuna” no, detesto questa parola.
È in linea il sito “rivisto” dal punto di vista grafico e funzionale di Giardinaggio Semplice.
I motivi che mi hanno portato a rivedere la veste grafica sono stati
a) la ricerca di un formato che mettesse più in risalto i prodotti dell’orto, gli insetti, i fiori e le piante;
b) un codice di programmazione Responsive più funzionale alla visione sui dispositivi mobili come tablet o smartphone;
c) l’idea che comunque, ogni tanto, un po’ di pulizie e di riassestamento dell’arredamento ci vuole.
Spero vi piaccia.
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