Halloween morbidoso

Sì, se di pannolenci.
Non facce spaventose, ma una coloratissima simpatica zucca.
E pure morbida.
Gian Marco se l’è portata nel suo lettino…

Un dolce halloween a tutti 😉

zucca di halloween

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Natura e forme in giardino

Dopo il successo della prima edizione, viene presentato il II° Festival di Giardini di Pordenone Fiere, l’evento della 34^ edizione di Ortogiardino, il più importante Salone dedicato al giardinaggio e alla floricoltura del Nord Est, in programma alla Fiera di Pordenone dal 2 all’10 marzo 2013.

Si tratta di una selezione su scala nazionale che ha lo scopo di mettere in risalto e competizione le migliori idee e realizzazioni in tema di piccoli giardini, uno stimolo indirizzato a progettisti e vivaisti per cercare una combinazione vincente di arte e paesaggio, natura e ambiente urbano, piante, fiori e ambiente domestico.

Il tema della seconda edizione del Festival dei Giardini è: “Natura e forme in giardino“: la riflessione potrà prendere spunto anche dalla recente pubblicazione “Breve Storia del Giardino” di Gilles Clément che cerca di contemplare un dialogo con il giardino nelle sue forme e geometrie storico-tradizionali che si esplicano poi in elementi che vanno dai recinti alle aiuole, dai muri alle forme architettoniche, e in generale a tutte le forme che nel giardino hanno trovato il loro luogo specifico di attuazione, non da meno le stesse della natura, come alberi, sculture vegetali, siepi topiate fino alla sua libera espressione come natura “selvaggia”.

I progetti selezionati dalla giuria saranno realizzati e vistabili lungo un suggestivo percorso all’interno della prossima edizione di Ortogiardino, una manifestazione che affianca, nei 30.000 mq del quartiere fieristico, grandi allestimenti di giardini a stand commerciali legati al tema del giardinaggio e dell’orticoltura. Un format vincente che ha segnato il successo di Ortogiardino, un evento che attira ogni anno più di 70.000 visitatori da tutto il Nordest e da Slovenia e Croazia (12%). Con questa iniziativa Pordenone Fiere vuole far crescere ulteriormente la manifestazione contenitore Ortogiardino e trasformarla in una vetrina delle migliori realizzazioni nell’ambito del verde urbano e domestico e quindi in un imperdibile appuntamento per gestori del verde pubblico e privati cittadini alla ricerca di idee per rinnovare il proprio giardino.

Le iscrizioni alla selezione sono fissate entro il 31 dicembre 2012 secondo le modalità del bando. Finalità dell’evento è di individuare idee di assoluta tendenza e novità che sappiano ben interpretare l’intrigante tema proposto nella relazione descrittiva. La consegna degli elaborati è fissata entro il 10 gennaio 2013.

Il bando di selezione e i relativi allegati si possono scaricare dal sito www.ortogiardinopordenone.it

Alcuni brevi cenni sulle bioplastiche

Per vari decenni il mondo – occidentale – ha vissuto di plastica. L’ha prodotta, pubblicizzata, esaltata, l’ha gettata nel cassonetto perché se ne comperasse ancora – con colori e forme diverse, alla moda. La plastica è quasi il simbolo di un’epoca storica – il petrolitico? Il riferimento a questo interessante blog non è puramente casuale, e non sarà nemmeno l’ultimo.

Ma l’esaurimento del petrolio ci costringe a correre ai ripari. E la necessità aguzza l’ingegno.
Ed ecco comparire le prime bio-plastiche.

Cosa sono le bioplastiche?
Non più derivati dal petrolio, ma dal mais, dalla canna da zucchero, dalla cellulosa. Alcune – ma non tutte – sono biodegradabili. Poche, sono compostabili.

La produzione delle bioplastiche sembra destinata a raddoppiare entro il 2015 (European Bioplastic Association).

Alcuni prodotti – noti – realizzati con le bioplastiche?
I vasetti di yogurt Attivia di Danone (Germania).
La “biobottle” di Acqua Sant’Anna.
Il flacone dello shampoo Pantene (Procter & Gamble) della linea Nature Fusion.

Infine, le principali bioplastiche:
PLA (acido polilattico)
Si ottiene dall’amido, che viene trasformato in zucchero e fermentato. L’acido lattico ottenuto viene in seguito polimerizzato. Ha bisogno di un processo di idrolisi per essere reso biodegradabile
MATER-BI
In Italia è la bioplastica più conosciuta. Viene ottenuta dall’amido del mais ed è biodegradabile e compostabile.
PHA (poli-idrossialcanoati)
Si producono partendo da saccaridi, lipidi, glucosio. Ma il procedimento ha costi ancora troppo alti.
PHB
È simile al PHA ma non ha delle buone caratteristiche termiche e strutturali.
BIOPE (bio-polietilene)
Viene prodotto dall’etanolo. È riciclabile ma non biodegradabile.
BIOPET
È biodegradabile ma è ricavato dal bioetanolo – risorsa non rinnovabile.
POLIMERI CELLULOSICI
Ottenuti dalla modificazione chimica della cellulosa naturale, non sono biodegradabili – ad esclusione del NatureFlex, biodegradabile e compostabile.

Sotto, il logo della bioplastica, ideato dalla studentessa Laura Howard per il produttore californiano della Cereplast.

Zinnie lilliput

L’autunno è un mese colorato, ma l’orto si svuota dei prodotti estivi.
Ho tolto tutte le piante di pomodoro, le zucchine, i cetrioli.
La terra è invasa da infestanti. Aspetto ancora qualche giorno prima di vangare e aggiungere compost.
Ma l’orto è ancora colorato dai piccoli fiori delle zinnie.
Piccoli, delicati.
Ognuno è una poesia di forma e colore.
E allora ve ne regalo uno… in fotografia.

zinnia lilliput

Dolci di pannolenci

Rimango affascinato e mi viene l’acquolina in bocca. Anche se sono di pannolenci.
Sono due fette di torta, realizzate da un’amica di mia moglie. O per fare uno scherzo a qualcuno, oppure per esaltare l’arte dolciaria. In ogni caso sono molto belle: le vedo come decorazioni sull’albero di Natale. Non potrebbero stare a casa mia sopra un mobile. Prima o poi la voglia di mangiarle mi farebbe inghiottire il pannolenci.

Ripenso al Giappone e al film Tokyo-Ga, di Wim Wenders, dove viene mostrato come all’esterno di molte tavole calde vengono presentati in vetrina i piatti che si possono mangiare all’interno (i famosi “sample”) … realizzati in cera. Un lavoro artistico, di copia dal vero. Perché a guardarli da lontano sembrano vere pietanze.

Questi dolci in pannolenci li riconosci che sono finti. Ma i loro colori, la loro forma, forse anche il materiale con il quale sono realizzati, ti fanno venire lo stesso l’acquolina in bocca. Sembrano i dolci di una qualche favola incantata, ritrovati nel nostro mondo per caso, e dunque messi in mostra, per farci ancora sognare… anche se siamo grandi.

Dolci di pannolenci

Oltre 20.000 visitatori a Orticolario 2012

Si è chiusa con oltre 20.000 visitatori (l’anno scorso erano stati 18.000) provenienti da varie parti d’Italia e dalla vicina Svizzera la quarta edizione di Orticolario, l’evento dedicato al giardinaggio evoluto e rivolto a tutti coloro che intendono vivere con eleganza ed emozione il proprio spazio giardino.

“Le emozioni sonore di Orticolario 2012 – commenta Moritz Mantero – hanno avvolto e cullato il pubblico della manifestazione, che quest’anno ha raggiunto numeri ancora più lusinghieri in termini di presenze. Il merito di questo indiscutibile successo va senz’altro individuato nella sede dell’evento, impareggiabile per fascino e bellezza, nel progetto creativo ideato su misura, nella accurata selezione degli espositori, scelti tra quelli che propongono prodotti – botanici e non solo – unici, originali e di grande valore ed impatto estetico, e nella cura dei dettagli, poiché nulla è lasciato al caso. Ultima, ma non meno importante, è la strategia di comunicazione, che ha posizionato Orticolario tra le principali manifestazioni internazionali del settore. L’apprezzamento dei nostri visitatori ci sprona a proseguire in questa direzione”.

Notevole suggestione e fascino sui visitatori hanno esercitato, in particolare, l’installazione “Dove sei?” di Daniel Berset, le Ambientazioni Sonore – realizzate su  progetto di Stefano Passerotti e sonorizzate da Francesco Mantero (Ottonote  Edizioni Musicali) dedicate ai suoni e ai rumori della natura – e le due installazioni: Aural, dedicata all’orchidea, progettata e realizzata nel Padiglione Centrale da Alessandro Valenza; e Armonie, progettata da Barbara Negretti e realizzata da Ivano Losa per Ak47 nel prato antistante la Villa.

Uno degli appuntamenti più attesi dell’evento è stato il battesimo botanico della rosa “Vivienne Westwood” ibridata da Rose Barni, che si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 5 alla presenza della creatrice di moda inglese, madrina di Orticolario 2012, grande appassionata di fiori e di giardini, ed estremamente attenta al futuro dell’ambiente.
A seguire, si è tenuto un altro battesimo botanico, quello dell’Iris “Villa Erba” ibridato da Iris Cayeaux, dedicato alla prestigiosa residenza che fu dimora di Luchino Visconti.

Nella mattinata di venerdì 5 ottobre, prima che Orticolario venisse aperto al pubblico, le giurie tecnica ed estetica hanno visitato tutti gli espositori e hanno selezionato le migliori proposte.
La giuria estetica (coordinata da Emilio Trabella e composta da Anna Letizia Monti, Lisa White, Paul Boerrigter, Victor Borges e Gaetano Zoccali) ha assegnato i premi in base a tre categorie.
Per la prima categoria, miglior allestimento del giardino, il vincitore è Il Giardino d’Amor Novo di Anna Piussi e Marco Carmazzi. La giuria ne ha apprezzato “la coerenza, ricerca e ricchezza varietale espressa in un piccolo spazio e per il coinvolgimento estetico ed emotivo che la realizzazione esprime, stimolando la curiosità e i sensi, senza forti contrasti cromatici, ma con molta armonia”.
Per la seconda categoria, miglior allestimento stand vivaista, il vincitore è Floricoltura Federico Billo, premiato “per l’insolito ed accattivante allestimento, un’idea semplice e generosa, e per la presentazione delle collezioni botaniche in contenitori di profondità diverse, che giocano sui volumi e sulle forme degli esemplari”.
Per la terza categoria, miglior allestimento stand non vivaista, il premiato è C-Orto Circuito, scelto per “il valore estetico dell’orto-frutteto bio di forte impatto che coinvolge i cinque sensi, per il percorso di scoperta che emoziona con ironia e attenzione al valore paesaggistico e sociale”.
La giuria estetica ha assegnato anche due menzioni speciali al compositore Francesco Mantero, per “le ambientazioni sonore suggestive e coinvolgenti perfettamente in armonia con i differenti allestimenti”, e al progetto “Armonie” di Barbara Negretti e Ivano Losa per AK47, giudicata “una realizzazione contemporanea ben inserita nel parco storico”.
La giuria tecnica (coordinata da Giulia Santagostino e composta da Anna Furlani Pedoja, Paolo Cottini, Alberto Grossi, Valter Pironi, Piero Frangi e Anna Maria Botticelli) ha assegnato i suoi premi in base a tre criteri.
Per il primo criterio, ampiezza della collezione proposta, il vincitore è Garden Studio Bologna, “per la ricchezza della collezione di felci di diversa provenienza geografica e climatica e per le diverse forme presentate: arboree, rampicanti o striscianti”.
Per il secondo criterio, continua ricerca di nuove varietà, è stato premiato il francese Iris Cayeux, per i suoi Iris barbati.
Infine, per il terzo criterio, rarità presenti in mostra, vincitore è Il Giardino Azienda Floricola “per la Mahonia Nitens “Cabaret” dal colore nuovo rosso-arancio e dal portamento contenuto”.

Nella mattinata di sabato 6 ottobre, invece, si è tenuta la premiazione della prima edizione del Festival internazionale del Cortometraggio botanico. Il vincitore del primo premio – decretato all’unanimità dalla Giuria composta da OLO Creative Farm, Elisabetta Fanti, Alma Tagliaferri, Omar Dodaro e Alessandro Valenza – è il cortometraggio “Ortuabis” di Vincenzo Rodi con la seguente motivazione

“Il regista ha saputo coniugare la ricerca estetica all’interno del contesto naturale alla potenza narrativa del racconto umano. La poetica è fortemente centrata sul sentimento e sull’anima dei luoghi e delle persone. Le riprese paesaggistiche e dell’orchidea sono appropriate e molto curate. La semplicità della narrazione è emotivamente coinvolgente e per nulla scontata. I due protagonisti suscitano dolcezza ed empatia, riuscendo a veicolare l’idea che la loro gioia nella ricerca delle orchidee spontanee potrebbe facilmente essere condivisa da chiunque. L’orchidea non è più solo un fiore ma diventa ragione di vita per la protagonista. L’intreccio serrato tra tecnica e sentimento fa sì che l’orchidea risplenda agli occhi del fruitore, centrando pienamente le intenzioni poetiche dell’autore. Infine, Ortuabis soddisfa in pieno tutti i requisiti del Festival con autenticità e originalità”.

Una menzione speciale è andata a “There’s no place like home” di Lucia Ceriani e Giorgio Gori perché “Riesce a rielaborare in modo divertente e non convenzionale il tema richiesto; spicca dunque per l’originalità dello stile adottato e per l’impegno sociale volto a sensibilizzare gli scopritori di orchidee spontanee a non sottrarle dal loro contesto naturale”.

Come le passate edizioni, anche quest’anno Orticolario ha una finalità benefica e devolverà i proventi derivanti dalla manifestazione alle Associazioni del territorio che hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione.

L’appuntamento per la quinta edizione di Orticolario è a Villa Erba dal 4 al 6 ottobre 2013.

Lombricus terrestris

Il piccolo Gian Marco (5 anni) lo prende tra le mani con delicatezza e senza nessun senso di schifo. È bello il lombrico, che il bimbo chiama per semplicità “verme”. Si muove tra le mani, non scappa, e quando lo mette al suolo gli piace vederlo andare sotto terra.
Evviva i lombrichi, gli anellidi cari ai nostri orti.

Se non ci fossero loro, cosa ne sarebbe delle nostre compostiere? E della terra dei campi?
Mi piace pensare ai lombrichi che lavorano la terra, mentre in superficie noi vediamo il nostro orto autunnale-invernale apparentemente addormentato.
Niente lombrichi = niente humus.

Quanto vive un lombrico?
Dai 4 ai 6 anni. A meno che qualche merlo non si accorga della sua presenza…

lombrico

Nota: a proposito di animali che consideriamo “brutti” – a cui associamo spesso un senso di schifo – vi vorrei consigliare il libro L’orologiaio miope. Tutto quello che avete sempre voluto sapere sugli animali… che nessuno conosce (Codice Edizioni, 2012) della biologa Elisa Signorile, e dell’omonimo blog L’orologiaio miope.

La moda Vintage nel castello delle rose

Dopo il grande successo della prima edizione che si è tenuta a Brescia questa Primavera, Domenica 14 Ottobre torna Carrozze Volanti in una location d’eccezione: Castello Quistini, dimora storica della Franciacorta con uno splendido giardino botanico copn al suo interno una collezione di rose con oltre 1500 varietà.

carrosse volanti

Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti dello stile retrò e dell’arte, per i collezionisti o per i semplici curiosi che amano frugare alla ricerca di pezzi unici e originali. Saranno presenti artigiani e designer che metteranno in vendita le loro creazioni, frutto di rielaborazione di vecchi materiali, o semplicemente frutto di una passione artistica coltivata nel tempo.

Carrozze Volanti è un mercatino ricco di oggetti unici per chi vuole creare un commercio parallelo riciclando ciò che ha nell’armadio o in cantina, per chi ha l’orto e vuole vendere carote e ravanelli, per chi dipinge, per chi scrive poesie, per chi cammina sulla fune, recita o suona uno strumento, per chi cuce, per i saltimbanchi, per chi lavora i ferri o l’uncinetto, per chi coltiva fiori, per chi infila pensieri, per chi tinge tovaglie, per chi crea monili, per chi semplicemente desidera essere avvolto da petali di rose del giardino del castello.

Il progetto è nato dal desiderio di creare un’alternativa a chi fatica ad arrivare a fine mese arrotondando con la vendita di cose che si hanno in casa, coinvolgendo successivamente artisti e artigiani per difendere e proteggere la poesia che è racchiusa in tale arte.

Le aree del mercatino:
Usato e riciclo di armadi e soffitte
Vintage (usato firmato e abbigliamento d’epoca)
Artigiani
Artisti (pittori, scultori, installatori, arti visive)
Musicisti e circensi a cappello
Mercatino kids
Collezionisti

Carrozze Volanti sarà una splendida occasione per visitare e conoscere i giardini di Castello Quistini: il giardino bio energetico, il giardino segereto delle Ortensie, l’Hortus Conclusus, l’antico frutteto e la sua collezione di rose antiche, moderne e inglesi presenti in oltre 1500 varietà.
Sarà presente un buffet biologico per chi desidera passare l’intera giornata alle Carrozze Volanti, tisane e merende alle ore 17,00 e un aperitivo alle ore 19,00 con DJ set.

Organizzazione: Associazione Missionaria Ministero Sabaoth
Ingresso: 3,00€ donazione a scopo benefico (ingresso libero per i bambini fino ai 10 anni)
Orario: dalle ore 10,00 alle ore 20,00
Si terrà anche in caso di maltempo.

Info:
Tel: +39 345 0363 931 – Email
Carrozze Volanti Facebook
Castello Quistini

Carrozze Volanti