Il cambio della cuticola

O muta, per intenderci. Con termine scientifico ecdisi.
La vecchia cuticola si è sfilata dall’insetto stecco, quasi come un vestito. Una trasformazione che merita di essere fotografata. E qui apro una parentesi.

A mio modo di vedere ci sono due tipi di fotografie: quelle che attraverso una particolare composizione di linee, forme e colori raccontano qualcosa di quotidiano e lo mostrano all’osservatore sotto una nuova luce; e quelle che catturano un istante, una situazione. Composizione, colori, linee, assumono un tono minore – anche se sempre importante per farne una bella foto – ma quell’istante catturato diventa l’aspetto principale della foto, attorno al quale ruotano sentimenti, emozioni, interpretazioni. A questo genere di foto appartiene tutta la fotografia di reportage – pensate al grande Cartier-Bresson, ad esempio, che non solo cattura istanti speciali, ma allo stesso tempo gioca con linee e forme della composizione.

La foto che vi presento qui sotto non può definirsi una bella foto – linee della composizione, i pezzi della teca che ho costruito io, non certo belli a vedersi, gli strisci sul plexiglass a cui l’insetto stecco era attaccato e che non ho voluto disturbare – ma spero sia comunque interessante per chi non ha mai visto una delle fasi delle muta: un attimo ben preciso della vita di questo fasmide (Phasmatodea, dal greco phasma ‘fantasma’).

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