Sì, mi sento di farlo. La Coop recepisce i nuovi trend e mette in pratica delle strategie volte a soddisfarli.
Così il 22 settembre 2011 si è inaugurata la nuova inCoop a Conselice (RA). Mi basta la politica della Coop verso l’acqua potabile per battere le mani: all’esterno del supermercato un distributore di acqua potabile (anche frizzante) realizzato con l’aiuto della multinazionale Hera, permette alle persone di rifornirsi di acqua pubblica. Risparmi sulla spesa, riduci l’impatto ambientale sul consumo d’acqua. Ovviamente questo supermercato venderà meno bottiglie d’acqua, visto che è gratis all’esterno, e perderà in fatturato, ma dal punto di vista del green marketing è un’ottima strategia. Guadagni la fiducia del cliente. Dimostri, in concreto, che ti interessa di più la sostenibilità ambientale piuttosto che il nudo e crudo guadagno. Applauso!
Ma non è l’unica cosa innovativa del supermercato:
- c’è un’area dove puoi lasciare gli imballaggi vuoti senza portarteli a casa e in seguito gettarli nel cassonetto;
- trovi reparti di prodotti biologici;
- il negozio è raggiungibile con bicicletta o a piedi attraverso una pista ciclo-pedonale dedicata;
- se hai bici o auto elettrica, all’obra di una pensilina fotovoltaica, c’è una colonnina di ricarica;
- i prodotti invenduti (“Brutti ma buoni”) vengono donati alle Onlus, con un risparmi nella gestione e nella riduzione dei rifiuti;
- installazione di sistema di recupero acque piovane poi riutilizzate per riempire le cassette dei servizi igienici e per innaffiare le aree verdi esterne;
- costruzione di camini solari che convogliano la luce all’interno del supermercato riducendo l’uso di luce artificiale;
- offerta dei prodotti orientata sempre di più a prodotti tipici e locali, “vicini” in termini di chilometraggio.
Risultato: risparmio del 40% rispetto ad un normale supermercato costruito secondo le più recenti norme a contenimento dei consumi.
Morale? Se si vuole, si può.