Un altro post noiso? Un pochino, spero non troppo. Quindi cominciamo subito:
– taglio a filo tronco, da evitare, soprattutto se poi si va a sbucciare anche la corteccia. Gli elementi patogeni vanno ad insediarsi lì, e il povero albero non ha difese sufficienti per difendersi – le difese dell’albero sono contenute nel collare che con questo tipo di taglio viene eliminato;
– spuntatura, si effettua sulla parte apicale del ramo, per evitare l’accrescimento e favorire l’irrobustimento;
– speronatura, è un taglio di raccorciamento delle parti basali di rami e branche – le prime ramificazioni del fusto. L’asportazione della vegetazione lì presente favorisce l’afflusso di linfa nelle parti di ramo rimaste. L’effetto – su alberi vecchi o deboli – è la generazione di cacciate vigorose, dunque un rinnovo della vegetazione;
– diradamento, come la speronatura anche il diradamento apporta linfa ai rami rimasti e contribuisce alla rigogliosa crescita di nuova vegetazione.
Ciao Davide, finalmente oggi ho preso le cesoie e il coraggio a due mani e ho potato il melograno seguendo le tue indicazioni.
Alla fine del taglio, la forma della chioma mi è sembrata abbastanza armoniosa….speriamo che il prossimo anno la pianta mi ripaghi per l’impegno e per i vari graffi che ora ho sulle mani.
Apprezzo molto le lezioni di potatura che ci regali con grande generosità e non le trovo noiose ma sintetiche e chiare.
Silvana
@ Oltre a Taro ringrazio anche te Silvana, per lo stimolo a continuare con qualche altro post sullo stesso argomento. Mi fa piacere che hai preso coraggio e… cesoie. Spero sì che il melograno ti ripaghi con tanti bei grossi frutti. Io, invece, ieri ho preso il coraggio e… ho tagliato la palma – non è stato facile come uno munito di motosega potrebbe pensare… ti rimando al nuovo post, e ti auguro una bella serata.
A presto,
Davide