Possiamo dividere i tipi di potatura in due gruppi distinti:
a) la potatura a secco – solitamente invernale;
b) la potatura verde – tra luglio e agosto, per ridurre le cacciate della pianta e mantenerne la forma.
La potatura a secco comprende vari interventi – ordinari e straordinari, quando ad esempio la pianta è invasa da parassiti o si trova in condizioni vitali critiche. Vediamoli brevemente:
– potatura a secco di trapianto, dal vivaio alla messa a dimora;
– potatura secca di allevamento, dove vanno solitamente eliminati i rami malformati o eccessivi, prima della messa a dimora;
– potatura secca di mantenimento, va fatta solitamente ogni 5-7 anni;
– potatura secca di contenimento, si effettua nel caso la pianta vada contro a elementi architettonici come tettoie, fili dell’elettricità, etc.;
– potatura di risanamento, nel caso straordinario che la pianta sia attaccata da parassiti o insetti defogliatori;
– capitozzo, aiuto, il capitozzo spero non lo dobbiate mai fare, è un intervento straordinario che prevede l’asportazione di tutta la chioma. Eppure in varie città ho già visto alberi a cui han tagliato tutti i rami. Questo tipo di potatura può provocare la morte dell’albero stesso.
La potatura verde riguarda principalmente le conifere, le siepi e gli arbusti, le piante da fiore. Avrete ad esempio visto siepi potate con forme stravaganti, geometriche, etc. I giardini all’italiana – rispetto ai giardini all’inglese – prevedono non solo forme specifiche e curate per le siepi, ma una disposizione geometrica delle siepi stesse.
Un po’ noioso questo post, me ne rendo conto…
Un buon riassunto non è mai noioso. Sarà d’aiuto per molti. Grazie! 😉
Grazie a te Taro, il tuo commento positivo mi porta a… fare qualche altro post sula potatura! 😉
A presto,
Davide