Be Creative!

Non è questo il nome, ma lo spirito del concorso fotografico di Giardinaggio Irregolare.
Perché Lidia Zitara già nel tema ha espresso un’idea creativa: L’autunno nelle regioni mediterranee.

Lidia parte dalla considerazione che i concorsi fotografici sull’autunno partono da uno stereotipo: l’autunno come stagione delle foglie che cadono, e le foglie che ingialliscono. Ma cosa dire dell’autunno in quelle zone dove il sole brilla ancora forte? Foglie verdi e fiori che sbocciano in mille colori. Ecco dunque un concorso interessante, fuori dagli schemi, a cui vi invito io stesso a partecipare – ahi, io sono del nord Itala e non posso partecipare, ma già sono curioso di vedere le foto.
Per maggiori informazioni cliccate qui per andare al post del concorso.

E buoni scatti!

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Sulla potatura [I]

Se avete letto l’introduzione a questo blog vi sarete accorti che nell’affrontare i temi di orto e giardino io intenda partire dalle cose semplici, perché è da queste che si arriva alla complessità.
Come anche ci ricorda Page Russel ne L’educazione del giardiniere:

Qualsiasi inizio può andar bene – una pianticella in un vaso di dieci centimetri può diventare una pianta di fagiolo su cui ci possiamo arrampicare per aprire un cancello ed entrare in un’altra dimensione di questo mondo.

Adesso è arrivato il momento di affrontare un tema complesso: la potatura.
Cercherò comunque di presentarvelo nel modo più semplice possibile, passo dopo passo.
Nell’economia del giardino la potatura è un importante argomento: una potatura mal eseguita può compromettere non solo la fruttificazione o la fioritura, ma la stessa salute e conservazione della pianta.
Cominciamo con ordine. Perché dovremo potare una pianta? In fondo, il regno vegetale è su questo pianeta da molto più tempo di noi esseri umani, e fino adesso se l’è cavata benissimo – il pericolo, in realtà, siamo noi. So anche che qualche lettrice di questo blog di potatura non ne vuole proprio sapere 😉 ma andiamo avanti comunque.
La potatura è un’operazione culturale che ci permette di modificare una pianta in senso estetico (forma) e funzionale (produzione di fiori e frutti). Una buona potatura significa più fiori, più frutti, maggiore senso estetico – ma qui ricordo che Gustibus non est disputandum, e certi alberi non potati stanno bene come sono.

Se dunque potare può essere cosa buona e giusta, la prima domanda che si pone è: con che cosa potare? Risposta: con gli attrezzi adatti, e sul mercato avete l’imbarazzo della scelta. Tra gli attrezzi basilari:
– forbici;
– cesoia;
– seghetto.
Poi a seconda delle proprie esigenze si sceglie l’attrezzo adatto: una cesoia per siepi, una motosega, uno svettatore telescopico, un coltello a falcetto, etc.
Non dimenticate la scala.

Ma quello che spesso si dimentica – e non è cosa da poco – è che tutti questi attrezzi, a lavoro ultimato, devono essere puliti, e se è il caso oliati e affilati. Con lame non ben affilate rischiate di slabbrare un ramo – il taglio invece deve essere netto. Così come con una sega sporca si rischia di portare muffe e parassiti da un albero ad un altro. Basta uno straccio, dell’alcool o della candeggina diluita con acqua per evitare questi evitabili inconvenienti.
Riepilogo sintetico per punti:
• importanza della potatura per la crescita della pianta;
• attrezzi adatti alle esigenze, puliti ed affilati.