Van molto di moda i giardini in verticale. Sarà perché abbiamo sempre meno spazio – orizzontale – per vivere, sarà perché ci siamo accorti un po’ tutti che di cemento nelle città ce n’è in sovra-abbondanza, sarà perché – forse, chissà – è solo una moda passeggera e tra qualche anno ce ne saremo dimenticati… sta di fatto che van molto di moda i giardini in verticale. Ma la moda, va da sé, è ciclica – l’ho studiata e ci ho lavorato: è ciclica, è autorefenziale, non accetta critiche perché si crede superiore al buon senso.
Chi di voi non ha mai visto – anche venti, trent’anni fa – una casa di campagna avvolta da un rampicante? O un palo della luce trasformato dall’edera in una scultura viva e verde?
Ecco, in questo breve – troppo breve – reportage, vi mostro un giardino verticale su una casa nel centro di Marostica – provincia di Vicenza.
Senza scomodare Patrick Blanc, questa casa rappresenta un bell’esempio di giardino verticale. La struttura architettonica della facciata non scompare, ma da piante e fiori ne viene esaltata ed abbellita.
Per chi passeggia a Marostica e alza lo sguardo è un invito a pensare che oltre alla Cultura esiste anche la Natura e che forse le due cose potrebbero entrare in perfetta sinergia piuttosto che andare in conflitto.
Nel piccolo giardino della casa al mare ho piantato 10 anni fa una poligola che è diventata enorme. Nel mese di luglio è tutta fiorita e le api vanno e vengono frenetiche nel loro lavoro. E’ talmente bella e rigogliosa che, oltre a celarmi alla vista dei vicini, si protende oltre il muretto di recinzione e fa ombra alla mia macchina quando è parcheggiata nel vialetto. L’altra parte del muretto e ricoperto di vite americana (Parthenocissus quinquefolia ).
Qualche anno fa è nato spontaneamente un melograno che ora è alto 3 metri e quest’anno ha prodotto 5, e dico ben 5, frutti.
A me piace lasciar crescere le piante il più liberamente possibile e se posso, evito anche di potarle.
L’unico problema è che i proprietari delle altre villette coltivano solo piante grasse e viburni e i loro giardini sono tutti simili tra loro… mi ricordano quelli delle case costruite con il LEGO. Ogni volta che mi incontrano mi invitano a potare, potare, potare. Io comunque, resisto, resisto, resisto!…e mi godo tanta ombra e tanto fresco…
Ciao e a presto
Silvana
@ Silvana: grazie Silvana del tuo prezioso commento. Prezioso perché mi dà la possibilità di immaginare il tuo giardino. Lo vedo dall’alto, scorgo a malapena la tua auto coperta e protetta dalla poligola… mi immagino una poligola calcarea, dai grandi fiori violacei. La casa me la immagino a due piani. Soffia un delicato venticello, come un sussurro.
Ma prezioso perché a qualche altro lettore del blog potrebbe venir voglia di dedicare una parte del suo giardino ad una pianta che in estate faccia ombra, o magari guidando la macchina in estate sospirerà dicendo: «Ma perchè non hanno piantato degli alberi che facciano un po’ d’ombra?!». Sarò un sognatore o un ingenuo, ma se non si comincia dai piccoli primi passi non si cambierà mai niente. Così il primo passo diventa lo stimolo per il secondo… e via di seguito.
Mi piace anche immaginarmi le case dei tuoi vicini costruite con mattonicini di lego 😉
Però vorrei darti un consiglio: se poti un poco il melograno vedrai che il prossimo anno ti darà 10 o 15 frutti… e il succo di melograno è buonissimo!
Grazie ancora e a presto,
Davide
Un altro melograno cresce nell’uliveto a Palombara Sabina e certamente lo poterò seguendo le tue indicazioni…quello del mare invece, è talmente armonioso nella crescita che mi sembra una violenza intervenire con un taglio di fronde.
Anch’io sono ghiotta di melegrane e i loro granelli color rosso-rubino sono meravigliosi!
La casa di Otranto l’hai immaginata proprio come è in realtà. E’ a due piani e lì soffia quasi sempre un bel venticello.
Grazie per i consigli
Silvana
@ Silvana: bene Silvana, se hai due melograni… alzo le mani. Sono in effetti delle belle piante da vedere, a parte i frutti, e in autunno le loro foglie hanno dei colori magnifici, illuminate dal sole del tardo pomeriggio si accendono di colori rossi e gialli che è un incanto mirarli.
Wow! Me la sono immaginata bene la tua casa 😉
A presto,
Davide