La foto di una foto

Oltre l’apparenza, dove si cela la sostanza del contenuto?
Quello che appare è quello che effettivamente è? O tra l’essere e l’apparire esista una iato incolmabile, che sfugge alle possibili descrizioni del mio linguaggio?
Come posso sentire gli oggetti nella loro sostanza? E come posso descrivere qualcosa di indicibile?
E, ancora, cosa c’è prima del linguaggio?
Quando il bambino era bambino era l’epoca delle domande.
Recita una nota poesia di Peter Handke.
Ma molte domande rimangono anche da adulti, perché non hanno trovato risposta.
Così, guardando questa seconda foto della foto, quelle domande si ripropongono. E ancora una volta, non trovano risposta. Forse perché non esiste una risposta, o forse perché la risposta è un’altra domanda.

E allora ho la sensazione come di perdermi lungo un sentiero dove le strade si biforcano in continuazione. Porteranno nello stesso giardino? Lungo questo sentiero perdersi è piacevole, perché si scoprono in continuazione nuove cose. Vi siete mai persi lungo le stradine di Venezia? È piacevole, forse è meglio che seguire una cartina topografica.

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2 pensieri riguardo “La foto di una foto

  1. Quando tocco la mia carne e penso alla sua intima struttura e alla distanza tra un atomo e l’altro della sua materia, tra un elettrone e il nucleo, mi chiedo anch’io se effettivamente la mia apparenza è anche sostanza.
    Questa domanda però non cambia il mio limite di essere umano obbligato a vedere solo una parte del tutto ( e qui torniamo alle filosofie orientali).
    La vita, però, nonostante queste domande, che forse non avranno mai risposte, è comunque bella e, anche se ci viene concesso di godere solo di un aspetto del creato, ci riempie comunque di gioia.
    I fiori sarebbero meno belli o più belli se potessimo vederli con colori diversi o nelle forme diverse?
    A presto, compagno di viaggio!
    Silvana

  2. @ Silvana: che bella domanda. Anch’io mi sono chiesto: ma se potessi vedere come un insetto? Come vedrei un mazzo di zinnie? Con quali colori? I colori non sono una mia illusione personale? In fondo io non percepisco i raggi ultravioletti come colori speciali – come invece è stato dimostrato fanno le api.
    Sarà per questo che amo le foto in bianco e nero? (La prossima, Silvana, la dedicherò a te).
    Un saluto e tante grazie per il tuo commento. A presto,
    Davide

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