Quella che vedete più sotto è la foto di una foto. Siccome in questo blog vi presento quasi sempre delle foto, questa volta ho voluto presentarvi la foto della foto.
Qualcuno di voi andrà con il pensiero al famoso saggio di Benjamin L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. A qualcun altro sarà venuto in mente il saggio di Barthes sulla fotografia.
Ma voglio precisare che quella che vedete – la foto della foto – non è un’opera d’arte – almeno finché non entra in un museo. È uno dei fiori più semplici che si possano trovare su un prato: è il tarassaco, e ho scelto di incorniciarlo a metà, così a qualcuno può porsi una semplice domanda: e dov’è l’altra metà? Ma è fuori, sul prato! Vai ad osservare il tarassaco sul prato. Toccalo, annusalo. Perché, forse, una fotografia può svelarti un particolare di un oggetto o di una situazione di cui non ti eri mai accorto, e la prossima volta che vedi quell’oggetto – sia un fiore, una bottiglia, una persona – lo guarderai con più attenzione e con occhi diversi. E allora se guardi la foto di una foto, cosa ne ricavi?