Quando uno dice “sono in vacanza”

… qualcun altro/a gli risponde:
«Allora puoi togliere l’intonaco in salotto che è pieno di umidità, poi gli mettiamo sotto un antimuffa, lo coloriamo di bianco e gli facciamo una cornicetta attorno. Solo una cornicetta e nient’altro»
«Meno male che è “solo”…»
«Cosa?»
«Niente»
«Di che colore la facciamo la cornicetta?»
«Beige. Però io sarei in vacanza.»
«Meglio, così puoi fare subito questi lavori.»
«Questi?»
«Sì, ci sono anche da sistemare i vasi in giardino. E poi oggi non hai fatto niente!»
«Ho letto»
«Capirai che fatica!»
«Ma scherzi. Introduzione alla filosofia giapponese. Buddhismo “misterico” Tendai e Shingon, neoconfucianesimo, kami-shin, nenbutsu, jiriki e tariki, tutti i testi indiani presi a fondamento a cominciare dal Saddharmapundarīka sūtra, testo base della scuola Fa hua (Hōkke in giapponese), zen, zazen e l’opera di Dōgen… e potrei continuare ancora! Tu non sai la difficoltà di cercare di capire la filosofia giapponese!»
«Vabbè senti. Dobbiamo togliere l’intonaco. Domani. Oggi ti sei riposato»
«Non mi sono riposato. Ho letto un libro di non facile lettura e devo ancora finirlo».
[…]

E poi il mare. Che vuol dire portare due lettini. Togliere quelli vecchi. Portarli giù. Intonacare la parete. Montare quelli nuovi. Sistemare, pulire…
Quando uno dice “sono in vacanza”. Forse era meglio che non lo dicesse in maniera così esplicita… forse…

Comunque il muro senza l’intonaco bianco mezzo ammuffito è diventato un bellissimo sfondo per una foto, che vi presento qui sotto.
… e se il muro lo lasciassi così? 😉

Muro con bardana

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Vicini spinosi

di Maddalena Barattini

Si prepara il vaso, la terra, si semina, si innaffia, si aspetta.

A volte invece sono le piante che decidono dove nascere. Fan tutto da sole, tu le trovi… un mattino.

Ma si sarà pentita questa violetta, di aver scelto come vicina una pianta spinosa?

violetta

Una fontana di fiori

di Maddalena Barattini

L’agapanto me l’hanno regalato da poco, sta in un vaso.
In equilibrio precario, perchè il vaso è piccolo e lo stelo alto.
In cima questa fontana di fiori bianchi.
A Genova ce ne sono tanti, crescono nella terra, ben piantati e sicuri, non possono cadere.
Sono azzurri, proprio come l’acqua che zampilla da una fontana.

La Buddleja e il Lupino

di Maddalena Barattini

La buddleja è chiamata anche albero delle farfalle.
È vero: attira le farfalle, ma anche altri insetti, come coccinelle o crisope, è quindi utile vicino all’orto.
È un arbusto resistente, e ha bisogno di poco.
Andrebbe potato, altrimenti diventa come il mio: altissimo, qualche ramo spezzato dalla neve, o dal vento, spoglio ai piedi.
La potatura è consigliata a novembre, e una seconda più vigorosa si esegue in marzo. Quest’anno ci proverò!
Paolo Pejrone le descrive bene:

Le foglie grigio argento e il fiore color malva conferiscono a questa pianta l’aspetto di un’enorme lavanda.

Io volevo fare una bella bella foto, ho aspettato che arrivasse una farfalla, con il dito sul pulsante, un ramo in mano, in modo da avvicinare un fiore.
Eppure niente. Mi sarei accontentata di un altro insetto…
Poi, sudata e divorata dalle zanzare, ho fotografato questo “lupino”, non è un insetto, non so cos’è ma di sicuro non è una farfalla e non appartiene al mondo animale.

Lapino

Bruco macaone

Sì, lo confesso. Ho piantato il finocchio perché ero sicuro che sarebbero arrivati i bruchi macaone o bruchi caterpillar. Sono così belli, abbastanza innocui perché si cibano delle foglie del finocchio e non del finocchio – quello lo mangio io. Inoltre, rispetto allo scorso anno, quest’estate i finocchi che ho piantato stanno crescendo e si ingrandiscono ogni giorno di più – esagerato. Forse riuscirò a mangiarne uno. E allora sì, quando mangio i prodotti del mio orto mi diverto a fare la comparazione con quello che di solito compro dall’ortofrutta. Aspetto estetico, sapore, consistenza, grandezza. I meloni, lo scorso anno, hanno stravinto su quelli comperati al supermercato o dall’ortofrutta. Vedremo quest’anno il finocchio che spero di mangiare.
Ma ritorniamo un momento al bruco macaone (Papilio machaon).

E prendo in mano il bellissimo Insetti d’Italia, stampato nel lontano 1972 grazie al Comitato Iniziative della Banca Popolare di Vicenza. Altri tempi, in seconda di copertina, in corsivo, è scritto:

Il ragazzo / abituato al risparmio / possiede le premesse / indispensabili per diventare / un uomo indipendente

Ma non solo, leggete qui:

[…] un maggior benessere trova la propria fonte solo da una maggiore quantità di beni che possano essere offerti sul mercato: una maggiore quantità di beni può essere prodotta solo a seguito di maggiori investimenti; gli investimenti aumentano solo se aumenta il RISPARMIO. (in maiuscolo nel testo)

Non sarà l’ultima questa mia escursione nei campi della finanza.
Certo che a rileggere certe cose del passato…

bruco macaone

Fiorellini fratellini

di Maddalena Barattini

In questa stagione tutto cresce rigoglioso, soprattutto le erbacce.
Invadono e soffocano i fiori che ho seminato.
In alcuni punti del giardino, un po’ in ombra, non è nato nulla, tranne le erbacce. Belle forti, vigorose, verdissime.

Poi ho visto questi due fratellini, che si tengono per la mano, timidi, così belli!
Le guance rosa, si vedono i capillari.
Ho estirpato le erbacce intorno, per rendere l’assedio meno opprimente.
Resistono.

fiorellini fratellini

La straordinaria crescita della pinguicola

Non so se sbaglio nello stupirmi di fronte alla crescita delle piante, sta di fatto che uno sviluppo di questo genere non me lo aspettavo: dunque lo definisco straordinario.
All’inizio di questa primavera ho rinvasato la pinguicola, che mi sembrava stretta nel suo vasetto originario. Così ho preso della torba di sfagno, ne ho colmato un vasetto nuovo, ho messo lì tutta la pianta carnivora, senza toccarne le radici.
Lei, zitta zitta, cibandosi di qualche moscerino e qualche zanzara un po’ alla volta è cresciuta, e adesso, a guardarla così maestosa, sembrerebbe voler essere trasferita su un nuovo vaso, ancora più grande.
Non è che finirà con il mangiarmi?

pinguicola

Liatris spicata

Detta anche liatride a spighe è una pianta perenne che regala un fiore longilineo e colorato, un’opera della Natura che sotto al mio sguardo diventa opera di design – ma in fondo il design non è un rapporto tra forma e funzione, operazione che alla Natura riesce benissimo? … ma andiamo avanti.
Altra domanda: cosa ci fa una pianta dell’America settentrionale a Vicenza, mi chiederete – o forse me lo chiedo solo io?
Potere dei bulbi. Pensate all’Olanda, a quante persone da tutta Europa lì andavano per portarsi a casa bulbi di tulipano. Io in America non ci sono stato, ma i bulbi li ho acquistati, giusto per avere qualcosa di Americano qui a Vicenza – non mi bastava la base del Dal Molin?!

Ma bando ai rancori. In America ci sono tante cose belle, e la Liatris è una di queste: tanti tanti profumati fiori che si aprono dall’alto verso il basso e colorano il mio orto. L’altra cosa bella è che questi fiori persistono sul loro stelo per diverse settimane – quindi ottimi da usare come fiori recisi da mettere in casa – e poi, come vi ho detto, hanno una forma così particolare che sembrano un oggetto di design. Il mio intento pratico era questo: che fiore mettere in casa che sia bello, colorato, e non appassisca dopo qualche giorno? Ho pensato alla Liatris, ma la prova non l’ho ancora fatta. Devo aspettare che fiorisca di più. Intanto godetevi la foto con i fiori del Liatris che cominciano a sbocciare.

Liatris spicata