“I cavoli tutti, siano essi bianchi, neri, gialli o verdi, sono figliuoli o figliastri di Eolo, dio dei venti, e però coloro che il vento non possono sopportare rammentino che per essi queste piante sono vere crocifere (in corsivo nel testo), così chiamate perché i loro fiori portano quattro petali in forma di croce.” (ARTUSI, L’arte di mangiar bene, Giunti, Firenze 1991, pag. 289).
È sempre bello leggere/rileggere l’Artusi. 😉
Io non sono esperto di coltivazione di cavoli. Ora sto facendo i primi esperimenti con i cavoli neri, una specialità tipica toscana. A distanza di un mese dal trapianto, vedo pochi progressi nella crescita. Se i bruchi ne lasciamo qualcuno intatto, ti aggiornerò sugli sviluppi.
Da me non vengono bene, lo scorso anno uno mi e` fiorito senza fare il cavolo per cui ho deciso, niente cavoli nel bosco…e niente Eolo!
Francesca
@ ortolano
Non preoccuparti, i cavoli maturano con il freddo. Vedrai che ne mangerai qualcuno. A proposito, nel post successivo a questo puoi vedere a che punto è la crescita dei cavoli del mio orto.
@ francesca
peccato, ma sono sicuro che dal tuo ortolano i cavoli non mancheranno.
😉
A presto