“I cavoli tutti, siano essi bianchi, neri, gialli o verdi, sono figliuoli o figliastri di Eolo, dio dei venti, e però coloro che il vento non possono sopportare rammentino che per essi queste piante sono vere crocifere (in corsivo nel testo), così chiamate perché i loro fiori portano quattro petali in forma di croce.” (ARTUSI, L’arte di mangiar bene, Giunti, Firenze 1991, pag. 289).
È sempre bello leggere/rileggere l’Artusi. 😉