Non sempre le colture riescono a dare frutti. E a volte i frutti si appassiscono.
L’anguria baby, che l’anno scorso ho potuto mangiare con intensa soddisfazione, quest’anno è stata mangiata dagli insetti dell’orto.
Che triste immagine di caducità dell’esistere, di prematura fine, di desiderio non appagato.
Gli insetti gioiscono della fine prematura dell’anguria baby. Ne hanno assaporato il dolce succo con intensa voluttà. E dunque per cosa devo lamentarmi? Alla fine nulla è andato sprecato, nulla è andato distrutto. Tutto si è trasformato.
Quell’acqua che scorre nello stesso fiume è sempre uguale e sempre diversa, direbbe un antico saggio.
Beato te che riesci a elaborare il dolore cosi` in fretta. Io un paio di bestemmioni li avrei tirati. 😉