Sono arrivate anche in città le prime gelate. Quattro giorni fa sull’erba davanti casa si stendeva un velo bianco, come di seta, mentre la terra dell’orto era brillante e dura.
Ma il segno inequivocabile del gelo e della temperatura sotto lo zero lo riconosco nel contenitore che raccoglie l’acqua piovana: uno strato di ghiaccio di qualche centimetro, duro e impenetrabile, sotto al quale l’acqua è prigioniera.
Ho fatto bene a proteggere il prezzemolo, ho pensato mentre guardavo la terra. E il solito pettirosso è ritornato. Ha saltellato per qualche secondo sopra le zolle indurite ed è volato via, sotto il bagolaro. Dicembre è sempre più silenzioso, i suoni più attutiti dei passi del gatto sul cofano ancora caldo dell’automobile.
Oggi, giorno di Natale, c’è più silenzio degli altri giorni. Tutti chiusi in casa a pranzare con amici e parenti. Ma anche le gelate non ci sono più. La temperatura si è alzata, oggi c’è il sole.
Buon Natale.