Nella sostanza un libro triste, nostalgico, pervaso da un senso di solitudine e dalla paura di invecchiare.
Ma è anche un bel libro, per la sincerità dell’autore, per alcuni brani di pura poesia, per le riflessioni sul sentimento e sul rapporto tra persone e cose.
Del resto sono convinto che Pizzetti si possa apprezzare in pieno per il suo vero lavoro.
Come egli scrive a pag. 140:
“Scrivere non mi ha mai dato grandi soddisfazioni o il senso di piacere intenso come fare un giardino […]”.